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Coronavirus, ammessa la vendita di semi, piante e fiori ornamentali

Un piccolo risultato, che però consente di dare risposte concrete a un settore che anche sul territorio impegna importanti aziende con diverse centinaia di dipendenti. La ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha dato il via libera alla vendita anche al dettaglio – ad esempio attraverso consegne a domicilio – di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti. Un segnale fondamentale per consentire a queste attività di sopravvivere e di garantire anche la continuità delle produzioni e del ciclo vitale agricolo e alimentare. 

E’ un fatto positivo che le istanze raccolte in questi giorni da aziende del territorio e riportate all’attenzione delle istituzioni nazionali abbia dato i suoi frutti, evitando di gettare nella spazzatura tonnellate di produzioni già pronte e nel picco della stagione produttiva per il settore. Mi auguro che questo approccio pragmatico, che tiene insieme il doveroso rispetto di tutte le disposizioni di sicurezza con la possibilità di far lavorare chi è nelle condizioni di farlo senza rischi e senza danni per nessuno, venga applicato anche ad altri settori. Non possiamo rischiare di ammalarci di Coronavirus e vanno assicurate tutte le precauzioni necessarie, ma non possiamo nemmeno rischiare la fame. 

A questo proposito anche la Presidenza del Consiglio ha fatto chiarezza con una interpretazione ufficiale pubblicata sul sito www.governo.it, precisando che la vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili è consentita “in quanto l’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020 ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di “prodotti agricoli”, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti etc. Peraltro tale attività rientra fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1 dello stesso Dpcm “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali”, con codice ATECO “0.1.”, per le quali è ammessa sia la produzione sia la commercializzazione. Deve conseguentemente considerarsi ammessa l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore.

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Ausl Romagna, polemiche politiche inutili. La Direzione ritiri comunicazione ai dipendenti e li lasci liberi. I problemi sono altri

La politica dà un pessimo esempio di sé impegnandosi in questo momento ad alimentare polemiche di partito. L’emergenza coronavirus sta mettendo in difficoltà i sistemi sanitari di ogni regione, governate da qualsiasi colore politico. Se si volessero fare polemiche in Lombardia o in Veneto, ad esempio, ce ne sarebbero gli elementi; ma a cosa servirebbe? A nulla e sarebbe quanto di meno utile e più vergognoso possa fare la politica in un momento come questo. La direzione generale dell’Ausl ha sbagliato: ritiri la comunicazioni e lasci liberi i suoi dipendenti.

Una comunicazione che è stata vissuta come un pugno nello stomaco più che uno stimolo, con un surreale invito al silenzio e al non utilizzo dei social per esprimere i propri pensieri. In un momento in cui ci sarebbe bisogno di vicinanza, motivazione, adesione allo sforzo che il personale sta compiendo, ci si preoccupa di chiedere il silenzio. Davvero inopportuno.

Detto questo, però, ora non servono a nulla le polemiche di partito. Senza tante ulteriori discettazioni, la Direzione generale ritiri la comunicazione e lasci gli operatori liberi di lavorare senza la paura di aver usato qualche parola fuori posto o non gradita. Medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici e tutto il personale ha già troppe pressioni per le condizioni in cui sta lavorando per sopportare anche questo: i problemi sono altri (il più grosso i dispositivi di sicurezza), preoccupiamoci di quelli. Per il resto, anche per le polemiche, ci sarà tempo.

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Politica PrimoPiano Romagna Sanità

Alessandro Malossi, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Forlì-Cesena, in diretta Facebook: “In ER i farmaci ritirati nelle farmacie o consegnati a domicilio”

Alessandro Malossi, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Forlì-Cesena, si è collegato in diretta Facebook lo scorso 17 marzo con l’onorevole romagnolo Marco Di Maio per fare il punto sulla situazione delle farmacie del territorio: “La nostra categoria ha avuto sicuramente alcune criticità, ogni farmacia si è organizzata come meglio credeva. Dal punto di vista lavorativo, abbiamo una chat con i colleghi titolari e tutte le sere ci scriviamo e ci scambiamo delle sensazioni: questo ci permette di caricarci e di continuare la nostra professione, perché tutte le farmacie del territorio sono a battenti aperti”.

In particolare, Malossi ha posto l’accento su un servizio importante offerto dalla regione Emilia-Romagna: “La nostra regione è stata attenta e rapida: ha modificato alcuni modi di erogare il servizio sanitario nazionale che prima erano assolutamente diversi. Da questa settimana, infatti, su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna il paziente può rivolgersi al proprio medico curante, richiedere i numeri di codice della propria ricetta e con questi numeri presentarsi in farmacia con il proprio codice fiscale e avere i farmaci in erogazione col SSN. Questo fa sì che il paziente non debba andare fisicamente dal medico per avere le ricette e così non facciamo girare le persone. Questo discorso vale per tutti coloro che sono senza fascicolo sanitario elettronico”.

Il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Forlì-Cesena ha anche parlato del ruolo che il farmacista ha in questo momento di crisi: “Tra le varie lettere che ho inviato ai miei colleghi ho scritto più volte: fatte lavorare i collaboratori che si sentono tranquilli perché solo se siamo tranquilli trasmettiamo tranquillità”.

Riguardo il tema delle mascherine ormai introvabili in tutte le farmacie, “non si trova quasi più nulla” ha affermato Malossi. “Stiamo lavorando per cercare una soluzione. Le mascherine FFP2 – FFP3 lasciamole utilizzare a chi ne ha realmente necessità. Le persone che escono di casa per andare a fare la spesa o in farmacia basta che abbiano una protezione che possa essere lavabile e utilizzata. L’idea di poter utilizzare le vecchie mascherine di tessuto che si usavano una volta negli ospedali, che venivano lavate e bollite, potrebbe essere una possibilità per sopperire a questa mancanza”.

Malossi ha fatto riferimento anche alla possibilità di consegna a domicilio dei farmaci: “Facciamo mediamente due-tre consegne domiciliari al giorno. Abbiamo attivato un numero che si trova in tutti i siti dei Comuni della Romagna. È possibile trovare due numeri, uno della Croce Rossa e un numero verde di Federfarma. Invito tutti i cittadini del nostro territorio con serietà e con tranquillità a rivolgersi alle farmacie territoriali che sono tutte aperte” ha concluso

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Confronto in diretta Facebook con il sottosegretario Scalfarotto: “Bisogna ridurre la socialità e la mobilità, compresa quella internazionale”

Lo scorso 19 marzo il deputato romagnolo Marco Di Maio si è collegato in diretta Facebook con il sottosegretario agli Affari esteri, Ivan Scalfarotto, per rispondere ai numerosi interrogativi sui nostri connazionali che si trovano all’estero per ragioni di lavoro o in vacanza.

Non appena è scoppiata l’emergenza legata alla diffusione del virus Covid19, “la nostra prima reazione è stata quella di chiudere immediatamente tutti i voli da e per la Cina” ha affermato Scalfarotto. “In questo momento stiamo limitando alcuni diritti fondamentali che sono scritti nella nostra Costituzione: all’art.16, infatti, c’è scritto che il cittadino si può spostare liberamente all’interno del territorio nazionale. Ma lo stesso articolo afferma anche che possono esserci limitazioni dovute a ragioni sanitarie, quindi stiamo agendo nel rispetto delle norme costituzionali”.

In merito alle misure restrittive introdotte in Italia per contenere il contagio, Scalfarotto ha parlato di “maturità dell’opinione pubblica nell’accettare quelle limitazioni”. Alcuni paesi “hanno dovuto aspettare del tempo per prendere le stesse decisioni dell’Italia. C’è il caso della Gran Bretagna ad esempio: addirittura all’inizio sembrava che non volessero fare nulla e aspettare l’immunità di gregge. Questo atteggiamento ha creato una grandissima preoccupazione nella comunità italiana in Gran Bretagna”.

Per quel che riguarda i nostri connazionali che in queste settimane si trovano all’estero, “è chiaro che non riusciremo a portarli tutti insieme in Italia. E peraltro sconsiglio il ritorno a casa in massa: quando diciamo che bisogna stare a casa, vuol dire che bisogna stare in casa dovunque essa sia. Va tenuto conto anche che l’italiano che arriva da fuori si deve mettere in auto isolamento per 14 giorni”.

“Parliamo di un numero potenzialmente altissimo di italiani che vogliono fare rientro nel nostro Paese e bisogna trovare degli aerei che li riportino indietro. Non c’è altra soluzione, non è pensabile che ci siano dei voli militari che vadano a recuperare centinaia migliaia di italiani, non siamo neanche attrezzati. Quello che stiamo facendo realisticamente è lavorare insieme alle linee aeree Alitalia e Neos: prima le nostre ambasciate sul luogo fanno una specie di censimento di quante sono le persone che sono bloccate o che devono tornare, poi si cerca di organizzare dei voli. Si tenga conto però che sono dei voli particolari perché partono vuoti e tornano pieni quindi costano il doppio di quanto costerebbe normalmente un volo di linea”.

Infine il sottosegretario Scalfarotto ha sottolineato l’importanza del sito della Farnesina www.viaggiaresicuri.it, nel quale ci sono tutti i riferimenti (numeri telefonici di Ambasciata e Consolati) per affrontare problemi di primaria urgenza.

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Giovani Politica PrimoPiano Welfare

Il ministro Bonetti in diretta Facebook: “Congedi parentali, bonus babysitter, Carta famiglia: le misure del governo per sostenere le famiglie in questo momento di difficoltà”

“Il giorno in cui abbiamo deciso di chiudere le scuole, mi sono assunta l’impegno personale di sostenere le famiglie attraverso forme straordinarie di congedi o di sostegni economici per pagare eventuali babysitter. Nel decreto che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale queste soluzioni ci sono”. Con queste parole la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha commentato nella diretta Facebook con il parlamentare romagnolo Marco Di Maio le prime misure che il governo ha preso a sostegno dei nuclei famigliari.

“Abbiamo introdotto quindici giorni di congedo aggiuntivo rispetto a quello di cui già i lavoratori possono godere: ad esempio, una famiglia che ha almeno un minore di 12 anni ha diritto a quindici giorni di congedo retribuito al 50 per cento. Quindici giorni di congedo sono estesi anche ai lavoratori autonomi che sono iscritti all’Inps. Per chi non accede a questa forma di congedo, può invece accedere a un voucher di 600 euro per pagare le spese di babysitter. Questi 600 euro aumentano a 1.000 euro nel caso di famiglie con operatori sanitari o personale delle forze dell’ordine impegnati in prima linea nella gestione del Coronavirus. Per le famiglie, invece, che hanno figli disabili queste stesse misure si applicano senza limiti di età”.

Il ministro Bonetti ha anche fatto riferimento alle prime misure economiche varate dal governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: “Abbiamo approvato la sospensione dei pagamenti fiscali, dei contributi da versare per le colf e la sospensione vera delle rate per i mutui della prima casa senza soglia di Isee per i lavoratori, anche autonomi, che hanno avuto cali del fatturato importanti dovuti a questa emergenza. Ci saranno in prospettiva misure di ripartenza e crescita economica ma saranno stanziate in un secondo decreto dedicato a questo tipo di interventi”.

Infine un riferimento alla “Carta famiglia”: “Le famiglie che hanno almeno tre figli minori di 26 anni da oggi possono farne richiesta. È una carta che permette di ottenere degli sconti sia per l’acquisto diretto – che in questo momento è ovviamente molto limitato – ma anche per l’acquisto online in tutti quegli esercizi che hanno aderito alla Convenzione. La carta famiglia sarà estesa nelle prossime settimane anche a quelle famiglie che hanno almeno un figlio nelle prime regioni che sono state colpite dal virus che oggi si trovano in una situazione di maggiore difficoltà e poi vedremo in che modo proseguire”.

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Agricoltura Economia e Finanza Esteri Europa Lavoro Politica PrimoPiano Romagna

Il ministro Bellanova in diretta Facebook: “Tutelare il made in Italy e tutti i lavori della filiera agroalimentare. ‘Click day’ immorale”

“L’indicazione principale è quella di seguire i consigli che sono stati dati dal governo sulla base dei suggerimenti della comunità scientifica. Le persone che non hanno necessità di uscire e che non hanno obblighi lavorativi devono stare a casa in questo momento”. Lo ha affermato la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, nella diretta Facebook del 19 marzo con il deputato romagnolo di Italia Viva, Marco Di Maio.

Riguardo all’Europa e come possa essere tutelata la nostra filiera agroalimentare in un momento di crisi generato dalla diffusione mondiale del Coronavirus, Bellanova ha detto: “Dobbiamo fare in modo che l’Europa sia davvero una casa comune dove tutti i cittadini si sentano in una condizione di protezione. Sono contenta che la Commissione ha fatto un documento per dire che i prodotti agroalimentari sono un bene essenziale al pari dei prodotti sanitari e devono avere libera circolazione, e che alle frontiere non ci devono essere degli intoppi come è successo domenica sera con gli 80 chilometri di coda al Brennero”.

“Un altro impegno che i ministri europei devono assumersi – ha aggiunto la ministra – è il contrasto alle pratiche sleali, perché nessuno deve chiedere ai nostri produttori un certificato in più rispetto a quelli previsti per attestare la salubrità delle nostre merci. I prodotti che mettiamo nei nostri scaffali e che distribuiamo in giro per il mondo sono altamente di qualità e sono sottoposti a controlli eccezionali”.

La ministra dell’Agricoltura ha invocato anche un sostegno al nostro made in Italy e ha lanciato una grande campagna di comunicazione: “Dobbiamo consumare i prodotti che le nostre imprese ogni giorno mettono nella nostra disponibilità. Questo però non significa che non possiamo fare a meno dei mercati esteri: presidiamo quelli dove eravamo già forti e conquistiamo quei mercati dove c’è la disponibilità di consumatori che possono permettersi il costo del made in Italy, più alto perché si porta dietro il valore del rispetto delle buone pratiche produttive, dei lavoratori, della salute”.

E sugli assalti ai supermercati il ministro ha affermato: “Non c’è bisogno di prendere d’assedio i supermercati perché l’approvvigionamento è garantito proprio grazie a quelle persone che in maniera encomiabile, pur con tutte le difficoltà, stanno continuando a garantire i corretti approvvigionamenti. Anche l’assembramento nei supermercati può essere una fonte di contagio e sicuramente fonte di stress ulteriore per le persone che stanno generosamente svolgendo il loro lavoro nelle catene commerciali”.

Infine un riferimento alle partite IVA e al “click day”: “Quello dei lavoratori autonomi e delle partite Iva è un tema che merita grandissima attenzione. In questi giorni mi hanno scritto tanti lavoratori e lavoratrici che erano per esempio impegnati nelle grandi fiere che sono state tutte rinviate. 600 euro sono un primo passo ma non sicuramente risolutivo. E io su questo voglio invitare tutti noi, da me al presidente dell’Inps e ogni altro che ha una funzione, di non affezionarsi a dei cliché. Il click day è immorale, non può essere quello lo strumento con il quale ci facciamo carico di queste persone” ha concluso.

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Coronavirus, FAQ sulle restrizioni per le persone con disabilità

A seguito delle previsioni del DPCM dell’11 marzo, il ministero della Salute ha pubblicato le risposte alle domande più frequenti che riguardano le restrizioni agli spostamenti e le persone con disabilità . Di seguito l’elenco con i chiarimenti sul tema forniti dal ministero.

Dove posso reperire informazioni riguardo i provvedimenti del Governo in merito al contrasto del nuovo Coronavirus e relative alle persone con disabilità?
La Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Salute pubblicano tutti gli aggiornamenti relativi al nuovo Coronavirus su questo sito.
Aggiornamenti specifici relativi alle norme che riguardano le persone con disabilità sono pubblicati sul sito dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, dove vengono pubblicati anche i vademecum del Ministero della Salute in forma accessibile.
I bollettini del Dipartimento di Protezione Civile sono disponibili, anche in versione LIS (Lingua dei Segni Italiana) sul canale YouTube del Dipartimento. Gli estratti dei bollettini sono disponibili, in forma scritta, sul sito del Dipartimento.

Mi devo spostare per assistere un familiare con disabilità, posso muovermi senza incorrere in sanzioni?
Sì, se lo spostamento è determinato da situazioni di necessità che devono essere comunque autocertificate. Tuttavia è strettamente necessario attenersi comunque alle regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio, tanto più che le persone con disabilità possono essere soggetti ancora più fragili.

Assisto per lavoro una persona con disabilità, posso muovermi senza incorrere in sanzioni?
Sì, se lo spostamento è determinato da comprovate esigenze lavorative che devono essere comunque autocertificate. Tuttavia è strettamente necessario attenersi comunque alle regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio, tanto più che le persone con disabilità possono essere soggetti ancora più fragili.

Per la mia condizione fisica necessito di svolgere saltuariamente attività all’aria aperta, posso uscire di casa?
Sì. Puoi uscire rispettando le regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio del virus.

Durante la sospensione del servizio scolastico, viene garantita l’assistenza agli alunni con disabilità?
Sì. Durante la sospensione del servizio scolastico e per tutta la sua durata, gli enti locali possono fornire, tenuto conto del personale disponibile, l’assistenza agli alunni con disabilità mediante erogazione di prestazioni individuali domiciliari. Queste prestazioni sono finalizzate al sostegno nella fruizione delle attività didattiche a distanza.

In caso di chiusura dei centri diurni per disabili, sono garantite le prestazioni sanitarie fondamentali?
Sì. Le regioni e le province autonome hanno facoltà di istituire unità speciali atte a garantire l’erogazione di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie a domicilio in favore di persone con disabilità che presentino condizione di fragilità o comorbilità tali da renderle soggette a rischio nella frequentazione dei centri diurni per persone con disabilità.

Come posso verificare se nella mia Regione è attiva l’unità speciale per l’assistenza sanitaria a domicilio per le persone che frequentano i centri diurni per disabili
Puoi verificarne l’attivazione contattando la tua Regione tramite i numeri verdi regionali dedicati.

Le persone sorde o con ipoacusia, a chi devono rivolgersi per informazioni sul nuovo Coronavirus?
Le persone sorde o con ipoacusia per avere informazioni possono utilizzare l’indirizzo email a loro dedicato 1500coronavirus@sanita.it.

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Politica PrimoPiano Sanità

Coronavirus, le regole per gli spostamenti

Foto Corriere della Sera, 12 marzo 2020

In questi giorni sono molteplici le domande su cosa è possibile fare o non fare alla luce delle disposizioni previste dall’ultimo DPCM dell’11 marzo.
Di seguito potere trovare l’elenco delle domande più comuni relative agli spostamenti consentiti, con le risposte fornite direttamente dal ministero dell’Interno.

1.Posso muovermi in Italia?

Non si può uscire di casa se non per validi motivi. Le limitazioni agli spostamenti sono le stesse in tutte le Regioni italiane e sono in vigore dal 10 marzo e fino al 3 aprile 2020. Ci saranno controlli da parte delle forze di Polizia. E’ previsto il divieto assoluto di uscire di casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus. In caso di sintomi da infezione respiratoria o febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa, di rivolgersi al proprio medico e di limitare al massimo il contatto con altre persone

2. Quali sono i validi motivi per uscire di casa?

Si può uscire di casa per andare a lavoro, per ragioni di salute o situazioni di necessità. Per provare queste esigenze dovrà essere compilata un’autodichiarazione che potrà essere resa anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di Polizia. La veridicità delle dichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi

3. Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza può rientravi?

Sì, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute

4. Se abito in un comune e lavoro in altro posso fare ”avanti e indietro”?

Sì, se è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative

5. Posso utilizzare i mezzi di trasporto pubblico?

Nessun blocco dei trasporti. Tutti i mezzi di trasporto pubblico, e anche privato, funzionano regolarmente

6. E’ possibile uscire per acquistare generi alimentari?

Sì, e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli perché i negozi saranno sempre riforniti. Non c’è nessuna limitazione al transito delle merci: tutte le merci, quindi non solo quelle di prima necessità, possono circolare sul territorio nazionale

7. Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?

Sì, ma solo in caso di stretta necessità, quindi unicamente per l’acquisto di beni legati ad esigenze primarie non rimandabili

8. Posso andare a mangiare dai parenti?

No, perché non è uno spostamento necessario e quindi non rientra tra quelli ammessi

9. Posso andare ad assistere i miei cari anziani non autosufficienti?

Sì. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerli il più possibile dai contatti

10. E’ consentito fare attività motoria all’aperto?

Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti

11. Posso uscire con il mio cane?

Sì, per la gestione quotidiana delle sue esigenze fisiologiche e per i controlli veterinari

12. Che succede a chi non rispetta le limitazioni?

La violazione delle prescrizioni è punita con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall’articolo 650 del codice penale sull’inosservanza di un provvedimento di un’autorità. Ma pene più severe possono essere comminate a chi adotterà comportamenti che configurino più gravi ipotesi di reato

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FAQ misure Coronavirus: le risposte alle domande più frequenti sulle disposizioni del governo

  1. Ci sono differenze all’interno del territorio nazionale?
    No, per effetto del dpcm del 9 marzo le regole sono uguali su tutto il territorio nazionale e sono efficaci dalla data del 10 marzo e sino al 3 aprile.
  2. Sono ancora previste zone rosse?
    No, non sono più previste zone rosse. Le limitazioni che erano previste nel precedente dpcm del 1° marzo (con l’istituzione di specifiche zone rosse) sono cessate. Ormai, con il dpcm del 9 marzo, le regole sono uguali per tutti.

SPOSTAMENTI

  1. Cosa si intende per “evitare ogni spostamento delle persone fisiche”? Ci sono dei divieti? Si può uscire per andare al lavoro? Chi è sottoposto alla misura della quarantena, si può spostare?
    Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro  o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.
    È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.
  2. Se abito in un comune e lavoro in un altro, posso fare “avanti e indietro”?
    Sì, è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative.
  3. Ci sono limitazioni negli spostamenti per chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5?
    In questo caso si raccomanda fortemente di rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.
  4. Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”?
    È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante di cui alla FAQ n.  1 o con ogni altro mezzo di prova , la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.
  5. Come si devono comportare i transfrontalieri?
    I transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo (vedi faq precedente).
  6. Ci saranno posti di blocco per controllare il rispetto della misura?
    Ci saranno controlli. In presenza di regole uniformi sull’intero territorio nazionale, non ci saranno posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, vigileranno sull’osservanza delle regole.
  7. Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi?
    Sì, chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
  8. È possibile uscire per andare ad acquistare generi alimentari? I generi alimentari saranno sempre disponibili?
    Sì, si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili.
  9. È consentito fare attività motoria?
    Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo.
  10. Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?
    Si, ma solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa).
  11. Posso andare ad assistere i miei cari anziani non autosufficienti?
    Sì, è una condizione di necessità. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile.
  12. L’accesso a parchi e giardini pubblici è consentito?
    Sì, parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, come previsto dall’art.1 comma 3 del dpcm, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro.
  13. Sono separato/divorziato, posso andare a trovare i miei figli?
    Sì, gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio.

TRASPORTI

  1. Sono previste limitazioni per il transito delle merci?
    No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono essere trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
  2. I corrieri merci possono circolare?
    Sì, possono circolare.
  3. Sono un autotrasportatore. Sono previste limitazioni alla mia attività lavorativa?
    No, non sono previste limitazioni al transito e all’attività di carico e scarico delle merci.
  4. Esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea?
    No. Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di ncc non ha alcuna limitazione in quanto l’attività svolta  è considerata esigenza lavorativa.

UFFICI E DIPENDENTI PUBBLICI

  1. Gli uffici pubblici rimangono aperti?
    Sì, su tutto il territorio nazionale. L’attività amministrativa è svolta regolarmente. In ogni caso quasi tutti i servizi sono fruibili on line. E’ prevista comunque la sospensione delle attività didattiche e formative in presenza di scuole, nidi, musei, biblioteche.
  2. Il decreto dispone per addetti, utenti e visitatori degli uffici delle pubbliche amministrazioni, sull’intero territorio nazionale, la messa a disposizione di soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani. Nel caso di difficoltà di approvvigionamento di tali soluzioni e conseguente loro indisponibilità temporanea, gli uffici devono rimanere comunque aperti?
    Gli uffici devono rimanere comunque aperti. La presenza di soluzioni disinfettanti è una misura di ulteriore precauzione ma la loro temporanea indisponibilità non giustifica la chiusura dell’ufficio, ponendo in atto tutte le misure necessarie per reperirle.
  3. Il dipendente pubblico che ha sintomi febbrili è in regime di malattia ordinaria o ricade nel disposto del decreto-legge per cui non vengono decurtati i giorni di malattia?
    Rientra nel regime di malattia ordinaria. Qualora fosse successivamente accertato che si tratta di un soggetto che rientra nella misura della quarantena o infetto da COVID-19, non si applicherebbe la decurtazione.
  4. Sono un dipendente pubblico e vorrei lavorare in smart working. Che strumenti ho?
    Le nuove misure incentivano il ricorso allo smart working, semplificandone l’accesso. Compete al datore di lavoro individuare le modalità organizzative che consentano di riconoscere lo smart working al maggior numero possibile di dipendenti. Il dipendente potrà presentare un’istanza che sarà accolta sulla base delle modalità organizzative previste.

PUBBLICI ESERCIZI

  1. Bar e ristoranti possono aprire regolarmente?
    È consentita l’attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.
  2. Si potranno comunque effettuare consegne a domicilio di cibi e bevande?
    Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.
  3. Quali attività di ristorazione e bar sono consentite dopo le 18.00?
    È consentita solo la consegna a domicilio del cibo (fatta eccezione per quanto indicato nella F.A.Q. Turismo n. 2).
  4. Il DPMC prevede la chiusura nei giorni prefestivi e festivi delle medie e grandi strutture di vendita, nonché degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. La chiusura non è disposta, tra l’altro, per i punti di vendita di generi alimentari. i mercati, anche rionali sono obbligati alla chiusura, per la vendita di beni alimentari?
    No, non è prevista la chiusura relativamente alla vendita di generi alimentari nei mercati coperti e in quelli all’aperto recintati dove è previsto il controllo dell’accesso.
  5. Sono gestore di un pub. Posso continuare ad esercitare la mia attività?
    Il divieto previsto dal DPCM riguarda lo svolgimento nei pub di ogni attività diversa dalla somministrazione di cibi e bevande. È possibile quindi continuare a somministrare cibo e bevande nei pub, sospendendo attività ludiche ed eventi aggregativi (come per esempio la musica dal vivo, proiezioni su schermi o altro), nel rispetto delle limitazioni orarie già previste per le attività di bar e ristoranti (dalle 6.00 alle 18.00) e, comunque, con l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
  6. Centri estetici, parrucchieri e barbieri possono continuare a svolgere la loro attività?
    Sì, ma solo su prenotazione degli appuntamenti e comunque garantendo la turnazione dei clienti con un rapporto uno a uno, così da evitare il contatto ravvicinato e la presenza nel locale di clienti in attesa. Il personale dovrà indossare idonei dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherina).

SCUOLA

  1. Cosa prevede il decreto per le scuole?
    Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado. Resta la possibilità di svolgimento di attività didattiche a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.

UNIVERSITÀ

  1. Cosa prevede il decreto per le università?
    Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle attività di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Non è sospesa l’attività di ricerca.
  2. Si possono tenere le sessioni d’esame e le sedute di laurea?
    Sì, potranno essere svolti ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza o comunque adottando le precauzioni di natura igienico sanitaria ed organizzative indicate dal dpcm del 4 marzo; nel caso di esami e sedute di laurea a distanza, dovranno comunque essere assicurate le misure necessarie a garantire la prescritta pubblicità.
  3. Si possono tenere il ricevimento degli studenti e le altre attività?
    Sì. Corsi di dottorato, ricevimento studenti, test di immatricolazione, partecipazione a laboratori, etc., potranno essere erogati nel rispetto delle misure precauzionali igienico sanitarie, ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza. Anche in questo caso particolare attenzione dovrà essere data agli studenti con disabilità.
  4. Cosa si prevede per i corsi per le specializzazioni mediche?
    Dalla sospensione sono esclusi i corsi post universitari connessi con l’esercizio delle professioni sanitarie, inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica. Non è sospesa l’attività di ricerca.
  5. Cosa succede a chi è in Erasmus?
    Per quanto riguarda i progetti Erasmus+, occorre riferirsi alle indicazioni delle competenti Istituzioni europee, assicurando, comunque, ai partecipanti ogni informazione utile.

CERIMONIE, EVENTI E ATTIVITÀ RICREATIVE

  1. Cosa prevede il decreto su cerimonie, eventi e spettacoli?
    Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (quali, a titolo d’esempio, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati).
  2. Si può andare in chiesa o negli altri luoghi di culto? Si possono celebrare messe o altri riti religiosi?
    Fino al 3 aprile sono sospese su tutto il territorio nazionale tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Pertanto è sospesa anche la celebrazione della messa e degli altri riti religiosi, come la preghiera del venerdì mattina per la religione islamica.
    Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro.
  3. Cosa è previsto per teatri, cinema, musei, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura?
    Ne è prevista la chiusura al pubblico su tutto il territorio nazionale.
  4. I Circoli ricreativi per persone anziane restano aperti?
    No, le attività ricreative dedicate alle persone anziane autosufficienti sono sospese.

TURISMO

  1. Cosa prevede il decreto per gli spostamenti per turismo?
    Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio.
    Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l’aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case. Si raccomanda di verificare lo stato dei voli e dei mezzi di trasporto pubblico nei siti delle compagnie di trasporto terrestre, marittimo e aereo.
  2. Come trova applicazione la limitazione relativa alle attività di somministrazione e bar, alle strutture turistico ricettive?
    Le strutture ricettive possono svolgere attività di somministrazione e bar anche nella fascia oraria dalle ore 18 alle ore 6, esclusivamente in favore dei propri clienti e nel rispetto di tutte le precauzioni di sicurezza di cui al dpcm dell’8 marzo.
  3. Come si deve comportare la struttura turistico ricettiva rispetto ad un cliente? Deve verificare le ragioni del suo viaggio?
    Non compete alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche.

AGRICOLTURA

  1. Sono previste limitazioni per il trasporto di animali vivi, alimenti per animali e di prodotti agroalimentari e della pesca?
    No, non sono previste limitazioni.
  2. Se sono un imprenditore agricolo, un lavoratore agricolo, anche stagionale, sono previste limitazioni alla mia attività lavorativa?
    No, non sono previste limitazioni.
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Coronavirus, dimezzare le rette di marzo per asili nido e scuole dell’infanzia

Dopo la seconda settimana di chiusura, è necessario che ogni istituzione faccia la propria parte per venire incontro alle esigenze delle famiglie. Per questo è opportuno che in tutte le scuole del territorio si prenda in considerazione il dimezzamento della retta mensile di marzo per le famiglie che hanno figli alla scuola dell’infanzia o negli asili nido comunali.

Oltre allo straordinario lavoro che stanno svolgendo i professionisti della sanità e tutti coloro che sono impegnati nella gestione dell’emergenza va detto che senza il contributo delle singole famiglie non sarebbe possibile gestire questa difficilissima fase. La riduzione della quota si può applicare in maniera automatica e valere sulla retta effettivamente versata in base ai parametri previsti nelle scuole comunali nei singoli comuni, senza ulteriori passaggi burocratici a carico dei genitori.

Non può certo pesare solo sui Comuni lo sforzo di queste settimane: è chiaro che il dimezzamento della retta di un mese comporta un peso importante per un bilancio comunale, ma è uno sforzo necessario per mandare un segnale di attenzione. Serve anche che la Regione e il Governo mettano in campo misure straordinarie di compensazione alle famiglie e di supporto ai Comuni che dovessero prendere decisioni come queste. A tal proposito, a livello nazionale abbiamo avanzato alcune proposte al Governo, tra cui l’ipotesi di estendere l’importo del “bonus asili” e di introdurre da subito l’assegno unico per le famiglie.

D’altra parte chiunque sia a contatto con le persone sa che la giusta scelta di chiusura delle scuole per contenere la diffusione del virus, ha provocato maggiori costi per le famiglie che hanno dovuto, ad esempio, pagare una baby sitter e la retta scolastica senza usufruire del servizio; o che hanno dovuto prendere giorni di ferie dal lavoro; o che hanno dovuto stravolgere i piani e la programmazione familiare.