Categorie
COMPETENZE E SERVIZI PrimoPiano

Cosa faccio: servizi, competenze e professionalità per imprese, organizzazioni, enti

Per garantire un processo decisionale efficace, le aziende devono basarsi su analisi diagnostiche di qualità. Queste analisi devono interpretare situazioni complesse e fornire ai decisori, all’opinione pubblica e ai soggetti legati al proprio business, una visione chiara e completa del contesto in cui si desidera operare, rispondendo anche alle esigenze di tempi decisionali contingentati.

Trasformare i dati in informazioni e poi in un’analisi complessiva che metta in connessione tutti gli elementi rilevanti per la strategia dell’impresa in un unico scenario è fondamentale per prendere decisioni informate.

Per questo ho deciso, sulla base dell’esperienza che ho maturato in molti anni di lavoro nel mondo dell’informazione, della comunicazione e delle istituzioni al massimo livello, di elaborare servizi e prodotti personalizzati per sostenere l’attività di aziende, organizzazioni, enti. Con il supporto di un team di collaboratori e una vasta rete di esperti a cui attingere.

Di seguito alcuni dei servizi offerti a una loro descrizione

Analisi Paese
L’analisi di un paese è una valutazione dettagliata delle opportunità e dei rischi di una determinata nazione per gli investimenti o il commercio. Si tratta di una metodologia utilizzata per comprendere in profondità le caratteristiche di un paese e prendere decisioni informate su come operare in esso.

Per effettuare un’analisi di paese, è necessario considerare una serie di fattori che possono influire sull’ambiente economico, politico, sociale e tecnologico del paese in questione. Questi fattori possono includere:

– Il sistema politico del paese, compreso il tipo di governo, le istituzioni politiche, i partiti politici, le relazioni internazionali e le politiche pubbliche.
– Le condizioni economiche del paese, come il tasso di crescita, il livello di sviluppo, il potere d’acquisto, il tasso di disoccupazione, il tasso di inflazione e il tasso di interesse.
– Le dinamiche sociali del paese, come il livello di istruzione, il tasso di urbanizzazione, la distribuzione della ricchezza e le tendenze demografiche.
– Gli aspetti tecnologici del paese, come il livello di adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, l’innovazione e la ricerca e sviluppo.
– Gli aspetti ambientali e legali del paese, come le leggi sull’ambiente, le normative commerciali e le pratiche di proprietà intellettuale.

Inoltre, l’analisi di un paese può prevedere l’esame dei settori di mercato specifici in cui si intende operare, come il livello di concorrenza, la domanda e l’offerta di prodotti o servizi, i prezzi e i canali di distribuzione.

L’analisi di un paese è spesso utilizzata da aziende e investitori per valutare le opportunità di investimento in un determinato paese e per comprendere i rischi associati a tali opportunità. Inoltre, può essere utilizzata da governi e organizzazioni internazionali per prendere decisioni sulla politica economica e commerciale.

News briefing
La quantità di informazioni disponibili oggi, grazie ai mezzi di informazione ampiamente diffusi, può sovraccaricare la capacità di prendere decisioni del decisore. Per far fronte a questo problema, è importante revisionare attentamente le informazioni, sia quelle open source (come i media, i think tank e i social network) che quelle riservate ed esclusive (come le istituzioni, le università e le associazioni). Questa revisione dovrebbe includere il filtraggio degli elementi informativi rilevanti, al fine di individuare gli elementi essenziali per prendere decisioni e ridurre al minimo il “rumore” prodotto dall’eccesso di stimoli.

È importante notare che il processo di filtraggio delle informazioni non deve essere basato solo sulla quantità di informazioni, ma anche sulla qualità e sulla veridicità delle fonti. Per fare ciò, è necessario utilizzare una varietà di fonti di informazione affidabili e verificare accuratamente i dati prima di prendere una decisione. Inoltre, è importante tenere conto del contesto in cui le informazioni vengono utilizzate e valutare come possono influire sulla decisione finale.

Inoltre, è essenziale essere in grado di valutare criticamente le informazioni e utilizzare il proprio giudizio per decidere quali informazioni sono più rilevanti e quali possono essere trascurate. Ciò può richiedere l’utilizzo di metodi di analisi quali il pensiero critico o la valutazione delle fonti di informazione.

In sintesi, l’attenta revisione delle informazioni e il filtraggio degli elementi informativi determinanti sono fondamentali per aiutare il decisore a prendere decisioni informate e ben ponderate, eliminando il “rumore” prodotto dall’eccesso di stimoli.

Policy memo
Un policy memo è un documento che fornisce informazioni o raccomandazioni di policy (cioè di politiche pubbliche) a persone che lavorano sulla questione in questione, ma non sono esperti nell’argomento. Queste persone possono includere decisori, politici, lavoratori delle ONG e giornalisti. Il policy memo può anche essere utilizzato come uno studio di rapido impatto, ovvero uno studio che mira a ottenere informazioni rilevanti in breve tempo in risposta a un evento di natura politica, militare, tecnica o sociale che può cambiare le posizioni e gli interessi degli attori coinvolti.

Position paper
Un position paper è un documento che esprime la posizione di un soggetto su una specifica questione e presenta le prove a supporto di tale posizione. Si tratta di uno strumento utile per comunicare in modo efficace con interlocutori a livello governativo o di mercato. Per redigere un position paper è necessario effettuare una ricerca accurata, anche se il formato del documento deve essere conciso. Il position paper fornisce a legislatori e policy maker una chiara comprensione di ciò che viene richiesto loro da parte di un’organizzazione.

Legal brief
Il nostro lavoro consiste nell’interpretare, anticipare, monitorare e rispondere a un contesto normativo in costante evoluzione sia a livello internazionale che in specifiche giurisdizioni o settori operativi. Attraverso l’attività di legal briefing, forniamo al cliente la selezione più accurata di tutto ciò che è necessario per l’impresa dal punto di vista normativo e regolamentare, inclusi gli aggiornamenti legislativi pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, le norme di attuazione, le circolari, le best practices e le interpretazioni fornite dalle corti nazionali e sovranazionali.

Speech writing
Il speech writing è un servizio che aiuta a comunicare internamente o esternamente all’organizzazione le proprie decisioni e posizioni su eventi economici o politici internazionali. Questo può essere particolarmente utile quando si deve affrontare la complessità dei fattori e dei temi inconsueti che influenzano le decisioni aziendali e si desidera comunicare queste informazioni agli stakeholder, ai clienti e ai membri dell’organizzazione in modo efficiente, risparmiando tempo e sforzi.

Monitoraggio, lobbying e relazioni istituzionali
Monitorare l’avanzamento e gli sviluppi normativi richiede una rete autorevole di fonti informative a livello nazionale e internazionale. Ciò comprende la raccolta di comunicazioni ufficiali delle istituzioni rilevanti e di fonti informative privilegiate. Il supporto nelle attività di lobbying aumenta la capacità di prevedere le implicazioni per il business derivate dall’azione del legislatore nazionale e delle strutture internazionali. In questo modo, è possibile mettere a sistema le informazioni e tenere traccia degli sviluppi normativi in modo efficace.

Categorie
News Politica

Nuovi presidenti di Camera e Senato: il problema non è il loro passato, ma il presente e il futuro

Nessuno dei due presidenti delle Camere ha il mio apprezzamento. Se ci fosse stata una terza Camera, probabilmente non mi sarebbe piaciuto nemmeno il presidente che avrebbero scelto per quella, visti i criteri seguiti per individuare i primi due.

Tuttavia i partiti che sono stati maggiormente votati dagli italiani e che dispongono della maggioranza assoluta in parlamento, hanno scelto Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. Non li apprezzo, ma li rispetto per il ruolo che ricoprono.

Ritengo che quegli stessi partiti avrebbero potuto puntare su figure più autorevoli e idonee – e conoscendone alcuni so bene che esistono – a ricoprire il ruolo di seconda e terza più alta carica dello Stato (dopo il Presidente della Repubblica), ma tant’è. Avevano il diritto di scegliere, così come tutti noi abbiamo il diritto di commentare.

A me, ad esempio, preoccupa molto la posizione filo-russa del presidente Fontana sulla Russia; che non è solo un errore di gioventù, bensì una consolidata convinzione espressa fino a pochi giorni prima dell’invasione dell’Ucraina e confermata dal tacito rinnovo dell’accordo di collaborazione tra Lega e Nuova Russia (il partito di Putin) avvenuto a marzo di quest’anno, a guerra già iniziata. Fontana è, tra le altre cose, anche responsabile Esteri della Lega.

È vero che il presidente della Camera non è il ministro degli Esteri, ma chiunque conosca un poco il funzionamento delle istituzioni sa quanto sia rilevante la funzione che la diplomazia parlamentare può svolgere nel condizionare i processi decisionali e la linea di politica estera.
Nonostante le mie perplessità sui profili dei due presidenti, non condivido che si usino il dileggio, la denigrazione e lo sdegno per commentare un procedimento lineare, regolare, legittimo, previsto dalla Costituzione. Cosa ci si aspettava, l’elezione di qualche raffinato costituzionalista (peraltro quelli che c’erano non sono stati ricandidati o posti in posizioni ineleggibili dai partiti di opposizione)?

Li giudicheremo da come agiranno, dalle loro scelte, dal rispetto del ruolo dell’opposizione e della loro capacità di rappresentare tutti e non solo una solo una parte. Ma sono pur sempre i presidenti del nostro parlamento (che a sua volta, non lo si dimentichi mai, è lo specchio del Paese) e dunque il rispetto è doveroso. “Rispetto” è una parola dal significato diverso da “apprezzamento”.

Quello che lascia amarezza, piuttosto, è che i leader della destra abbiano scelto due figure marcatamente identitarie e in linea con il cliché sovranista, integralista, anti-europeista, incerto sull’adesione alla NATO. Figura ambigue nel giudizio sulla storia e sul presente: Meloni e Salvini hanno preferito marcare il territorio del proprio elettorato, soprattutto di quello più estremo, anziché dare i segnali di discontinuità promessi in campagna elettorale. Vedremo cosa accadrà con la composizione del Governo.

Ad ogni modo, La Russa e Fontana siedono su quegli scranni non a seguito di un colpo di Stato, ma perché il loro schieramento è stato votato dalla maggioranza degli elettori e li ha scelti per quei ruoli. Piacciano o meno (e a me non piacciono) è così e va accettato: si chiama democrazia.

Gli esponenti delle forze politiche che non li apprezzano ci risparmino commenti con toni da deriva autoritaria o lascino stare il ricorso all’Aventino (che è stata una scelta estrema compiuta in una fase di vere privazioni di libertà e democrazia): si organizzino, semmai, per esser più competitivi alle prossime elezioni ed avere una composizione del parlamento che ci assicuri personalità diverse ai vertici dello Stato.

<script type="text/javascript" src="https://steadyhq.com/widget_loader/e0c07040-3760-4992-9bb7-c613054122ce"></script>
Categorie
Romagna

Predappio, la ‘comfort-zone’ di tanti e l’impegno di pochi per un progetto che pensi in grande

Per fortuna c’è Predappio, con il peso della sua storia e della dannata memoria del suo cittadino più (tristemente) celebre. Una bella dichiarazione indignata contro qualche decisione controversa (come quella di negare il patrocinio ad Anpi), un post contro i nostalgici in occasione dell’anniversario della marcia su Roma o un avvertimento con il rischio di “deriva fascista” che fa sempre scena. Perchè senza Predappio e questi annessi e connessi, tanti signori e signore avrebbero ben poco da dire.

Invece più che dire, ci sarebbe tanto da fare per togliere Predappio da questo cono d’ombra, da questo conflitto permanente tra “buoni e cattivi”, da questa continua analisi del sangue di anti-fascismo: se non ti uniformi ai toni delle condanne sei poco antifascista, se non sei iscritto all’associazione o al partito “giusto” sei da guardare con sospetto, se non dici nulla sei quasi accusato di connivenza.

Così non si esce da questa gabbia ideologica, che però fa tanto comodo a benpensanti di una parte e dell’altra. Ciò che serve, invece, è agire concretamente per estrarre Predappio da questo pantano, lavorare sul suo valore simbolico per costruire un progetto culturale, educativo e storico che consenta a tutti coloro che hanno voglia di farlo di approfondire un pezzo della storia d’Italia col quale non siamo ancora riusciti a fare i conti. Nonostante siano passati più di 80 anni.

Dei tanti politici che anche in queste ore si sono espressi sul mancato riconoscimento del patrocinio all’iniziativa organizzata da Anpi per la liberazione di Predappio (un errore che si poteva e doveva evitare), pochissimi hanno visitato il paese; ancor meno hanno parlato con le persone che ci vivono; nessuno o quasi si è cimentato col difficilissimo compito di realizzare un progetto ambizioso e multidisciplinare di valorizzazione di Predappio. Una località che può diventare il simbolo di un’Italia che guarda al futuro con la consapevolezza del proprio passato.

Anzi, molti di quelli che oggi si indignano in passato hanno ostacolato i progetti di chi si è battuto per salvare Predappio dalla lotta nel fango delle accuse incrociate, del revisionismo storico, delle carnevalate dei nostalgici. Perchè a tanti fa comodo che Predappio rimanga così.

Penso, invece, che chi non si riconosce nel continuo scontro ideologico che si consuma ad ogni data-simbolo (soprattutto gli anniversari della marcia su Roma e della morte di Mussolini), abbia il dovere di unire gli sforzi e lavorare per realizzare qualcosa di alto profilo, di ambizioso, di grande. Che parta da Predappio avendo l’ambizione di parlare all’Italia, all’Europa e al mondo.

Certo per farlo occorre studiare, approfondire, cercare collegamenti con istituti di ricerca e università, coinvolgere enti pubblici e privati, avere una visione di ampio respiro e che va oltre i mandati elettorali. Servono generosità, lungimiranza e capacità mettere insieme persone che hanno posizioni politiche diverse, ma che sono unite dal medesimo obiettivo.

C’è qualcuno che ha davvero voglia di impegnarsi, concretamente, su questo? Io alzo la mano, in fondo è un lavoro che era già stato avviato e a cui avevo contribuito. Si può perfezionare, affinare, migliorare, accrescere; oppure si può lasciar cadere nel vuoto per perpetuare una condizione ormai divenuta stucchevole al punto da interessare sempre meno persone.

Mi rendo conto quanto sia più comodo e meno rischioso rimanere nella comfort-zone dei pensieri standardizzati, nelle consuetudini che da tempo chiudono Predappio in una serie di stereotipi che bloccano sul nascere la potenza di un messaggio globale che proprio da qui, invece, potrebbe partire.

E portare benefici in termini di visitatori, indotto e – per ultimo, ma a mio avviso più importante – piena consapevolezza di ciò che siamo stati, di come è stato possibile che sia avvenuto quel che Liliana Segre ha ricordato, tra gli applausi unanimi, durante il suo discorso al Senato che ha aperto questa legislatura. Una consapevolezza di cruciale importanza per una comunità che vuole costruire un solido futuro.

Categorie
Politica PrimoPiano

Finisce il mio mandato parlamentare, comincia un nuovo capitolo della mia vita

Domani, con la prima seduta di Camera e Senato, comincia formalmente la XIX legislatura della Repubblica italiana. Oggi, dunque, si conclude definitivamente il mio mandato parlamentare: 9 anni, 6 mesi e 28 giorni in cui ho cercato di adempiere al mio mandato con disciplina e onore (come prevede la Costituzione), mettendoci tutto me stesso.

È stato un onore rappresentare qui il mio territorio, quello in cui sono nato, cresciuto e vivo da sempre con la mia famiglia. Il territorio in cui ho condotto tutte le mie battaglie, da cui sono stato eletto e nel quale continuerò a essere cittadino attivo.

Ho cercato di seguire tutte le innumerevoli e variegate questioni di cui ci siamo occupati, approfondendo, studiando, girando, chiedendo e ascoltando chi ne sapeva di più.
E allo stesso ho provato a cogliere le opportunità, affrontare i problemi, dare risposte a tutti coloro che ne avevano bisogno sul mio territorio (e non solo) senza fare distinzioni di orientamento politico.

Mi sono imposto di avere uno sguardo sempre aperto all’Europa e al mondo, al posizionamento internazionale dell’Italia e alle relazioni che ho potuto direttamente contribuire a rafforzare con alcuni stati. Perché l’Italia è un grande Paese e chi la rappresenta ha il dovere di conoscere e capire cosa accade anche fuori dai nostri confini.

Sento forte l’orgoglio e la consapevolezza di aver agito sempre secondo ciò che ho ritenuto più utile all’Italia prima anziché aver seguito prediletto le mie convenienze o quelle della mia parte. E ne sono orgoglioso. Auguro a tutti i nuovi parlamentari di avere la stessa libertà, requisito fondamentale per poter agire con questo spirito. Con spirito repubblicano nell’interesse supremo dell’Italia.

Termino il mio mandato col sorriso e con gratitudine per aver avuto l’incommensurabile onore di contribuire ai massimi livelli alla vita del nostro Paese. Ma più che guardare indietro, a destra o a sinistra, mi piace guardare avanti.

La passione per la democrazia, per le istituzioni e il loro funzionamento, per la politica e l’amore per l’Italia, non si esauriscono certo con la conclusione di questo incarico.

Continuerò, dunque, a impegnarmi nelle forme in cui avrò possibilità e voglia di farlo, magari anche continuando a condividere con voi riflessioni, pensieri, opinioni.

Intanto un augurio di buon lavoro al nuovo parlamento e buona fortuna a tutti noi.
Viva l’Italia!

Categorie
Politica PrimoPiano

Ultima seduta alla Camera, grazie a tutti! Il cammino continua

Appena finita l’ultima seduta alla Camera di questa legislatura e della mia esperienza da deputato. Gli ultimi voti sono stati particolarmente importanti: 17 miliardi di euro di aiuti per famiglie e imprese e stanziamento di fondi per ulteriori interventi da mettere in campo nelle prossime settimane. A prescindere da chi sarà al Governo.

Ho già raccontato cosa sono significati per me questi 9 anni e mezzo di lavoro, il modo in cui ho interpretato il mio mandato, il rapporto con la mia terra, con le persone, con le associazioni, le imprese, le organizzazioni, i colleghi, ecc. Dunque non voglio dilungarmi nuovamente su questo.

Ma voglio dirvi che uscendo da qui stasera ho avvertito la stessa emozione, lo stesso brivido, le stesse sensazioni di quel 15 maggio 2013, quando per la prima volta entrai nell’emiciclo di Montecitorio.

Considero il massimo onore possibile per un cittadino poter servire il proprio Paese nella più importante istituzione della Repubblica e rappresentare la Nazione. Ho cercato di adempiere a questo compito, che fa tremare i polsi, con tutte le energie che ho in corpo.

Il viaggio continua, anche se su strade diverse e tutte ancora da disegnare. E io non vedo l’ora di rimettermi in cammino.

Per adesso, grazie a tutti!

Categorie
Economia e Finanza PrimoPiano

Via libera al decreto aiuti: 17 miliardi di sostegni per famiglie e imprese

Approvato alla Camera il decreto aiuti, che ora tornerà al Senato per il via libera definitivo dopo la reintroduzione del tetto (voluto dal Governo Renzi ed eliminato con un blitz notturno in commissione al Senato) allo stipendio dei dirigenti della pubblica amministrazione.

>>> IL DOSSIER DI APPROFONDIMENTO
>>> IL TESTO DELLA LEGGE

La legge contiene misure per un valore complessivo di 17 miliardi di euro per il sostegno delle imprese e delle famiglie. Dopo giorni di trattative, si e’ trovata l’intesa sulla riformulazione del superbonus per l’edilizia, ma molte altre sono le novita’ introdotte: dagli insegnanti allo smart working al Copasir provvisorio. Il provvedimento da giovedi’ prossimo sara’ al vaglio della Camera dei Deputati per il via libera definitivo.

Queste alcune delle principali norme approvate dall’Assemblea di Palazzo Madama:

  • Superbonus: la responsabilita’ dei cedenti crediti fiscali scattera’ solo in presenza di dolo o colpa grave. In ogni caso, per i crediti maturati prima dell’introduzione degli obblighi di acquisizione dei visti di conformita’, delle asseverazioni e delle attestazioni richieste dalla normativa, il cedente – a condizione che sia un soggetto diverso da banche e intermediari finanziari, da societa’ appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo o da imprese di assicurazione – acquisisce, ora per allora, ai fini della limitazione a favore del cessionario della responsabilita’ in solido ai soli casi di dolo e colpa grave, la documentazione richiesta.
  • Copasir ‘provvisorio’: all’inizio di ogni legislatura e fino alla nomina dei nuovi componenti del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, le relative funzioni sono esercitate da un Comitato provvisorio costituito dai membri del Comitato della precedente legislatura che siano stati rieletti in una delle Camere. Qualora il loro numero sia inferiore a sei, ovvero nel caso in cui la composizione dell’organo non rispetti la consistenza dei gruppi parlamentari, i presidenti dei due rami del Parlamento procedono all’integrazione della composizione, fino a un massimo di otto, tenendo conto della consistenza dei gruppi parlamentari e garantendo, ove possibile, la parita’ tra deputati e senatori. Il Copasir provvisorio cessa in ogni caso di esercitare le proprie funzioni decorsi venti giorni dalla votazione della fiducia al Governo.
  • Smart working: viene prorogato fino al prossimo 31 dicembre per i lavoratori fragili e per i genitori dei figli under 14.
  • Scuola: cancellata la figura del ‘docente esperto’. I docenti di ruolo che abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili saranno “stabilmente incentivati” (per un importo pari a 5.650 euro l’anno). Un sistema di progressione di carriera sara’ precisato in sede di contrattazione collettiva.
  • Pensioni: le somme percepite in forma di pensione “non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell’assegno sociale, aumentato della meta’”: 1.000 euro.
  • 50 mln ad associazioni sportive: istituito un fondo, con dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2022 per finanziare l’erogazione di contributi a fondo perduto per le associazioni e societa’ sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi, maggiormente colpite dalla crisi energetica. Una quota delle risorse, fino al 50% della dotazione complessiva, e’ destinata alle societa’ e associazioni dilettantistiche che gestiscono impianti per l’attivita’ natatoria.
  • Stabilizzazione personale Pnrr : il personale assunto dalla Pa con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato per l’attuazione del Pnrr, dal dal 1 gennaio 2027 potra’ essere stabilizzato “previo colloquio e all’esito della valutazione positiva dell’attivita’ lavorativa svolta.
Categorie
Politica PrimoPiano Romagna

Non sarò candidato alle prossime elezioni: una scelta di libertà

Carissimi,

questo post dalle mie amate montagne è per comunicarvi che non sarò candidato alle prossime elezioni politiche. Non ci sarò perchè mi è stato chiesto un impegno in prima persona nella gestione della campagna elettorale a livello nazionale e un sacrificio rispetto alle mie personali aspettative o ambizioni. E, con lo stesso spirito con cui ho sempre interpretato il mio servizio pubblico e politico, ho dato la mia disponibilità a compiere questo passo e assumere questo ulteriore ruolo.

La mia è una scelta assunta con grande consapevolezza, tranquillità e, sembrerà strano a qualcuno ma non a chi mi conosce, fatta col sorriso. Non ho alcuna polemica o recriminazione da fare, ma solo gratitudine da esprimere.

Quando si fa parte di una squadra si gioca nel ruolo che viene assegnato. Quel che conta è il risultato collettivo e, potete starne certi, sarò impegnato per raggiungere il miglior risultato possibile per il nostro progetto politico, quello a cui abbiamo dato vita con Italia Viva e Azione, con Matteo Renzi, Carlo Calenda e tantissime persone. Un progetto per l’Italia e non contro qualcuno.

Il cammino prosegue, dunque. Avrei potuto chiedere e ottenere candidature in qualche listino fuori regione (e per intenderci non al 5° posto, che non esiste per legge), ma per la mia storia e per come sono abituato a fare politica, ho preferito così. Percorrerò altre strade, sarò attivo in altre forme, ma la passione politica e il legame viscerale che negli anni ho costruito con la mia terra non possono distogliermi da un impegno diretto in questa battaglia, come in altre.

La mia è una scelta di libertà. Quella libertà che da sempre anima il mio lavoro e che deriva anche dalla certezza di poter vivere di altro che non sia la politica. Questo è decisivo per chi riveste incarichi pubblici: la libertà e l’indipendenza per un politico é uno dei fattori più importanti.

Confesso di essere molto orgoglioso del lavoro che ho svolto in quasi 10 anni di impegno parlamentare, dei risultati raggiunti, del metodo che ho scelto per adempiere al mio mandato. In una relazione costante con le persone, con le imprese, con le organizzazioni di rappresentanza in ambito economico, sociale e culturale, sul territorio come a livello nazionale.

Vorrei ringraziare uno ad uno i tantissimi interlocutori con i quali mi sono confrontato, ma chiaramente è impossibile.

Ho lavorato con amministratori di ogni colore politico e cercato di dare risposte a tutti, anche a chi certamente non mi ha votato e non mi voterà. E mai, MAI, ho agito “contro” o accettato di scendere nella lotta nel fango in cui pure molte volte hanno provato a trascinarmi.

Ho cercato di testimoniare con la mia esperienza che esiste un modo di fare politica diverso da quello approssimativo, urlato e del tutti-contro-tutti che spesso viene raccontato dai media e interpretato da quelli che ricorrono all’arma della denigrazione personale verso chi ha idee diverse dalle proprie.

Sono convinto che quando si ha un ruolo istituzionale non si rappresenta solo se stessi o una parte, ma qualcosa di più grande. E perciò si deve essere a disposizione di tutti.

Conserverò per sempre l’onore di aver potuto servire le istituzioni del nostro Paese al massimo livello possibile. E – consentitemi – anche la soddisfazione di aver raggiunto questo traguardo senza che qualcuno mi abbia mai regalato qualcosa: ho cominciato nel quartiere di campagna della mia città e sono arrivato al parlamento sempre mettendomi in gioco a viso aperto. Sempre. Senza discendenze familiari di politici alle spalle e senza aver mai promesso o concesso raccomandazioni, favori materiali o prebende a qualcuno.

Ho messo la mia faccia su tutte le decisioni e su tutte le posizioni politiche assunte, sia quando avevo il vento a favore che quando c’era da remare controcorrente. Un impegno totalizzante, vissuto al massimo: ripeterei tutto, in ogni dettaglio.

Ho avuto la possibilità di contribuire in modo diretto, attivo, concreto e spesso fruttuoso a importanti decisioni che hanno segnato la vita del nostro Paese; e ho inciso in modo concreto alla realizzazione di opere e iniziative fondamentali per il mio territorio, quello in cui lavoro e vivo da sempre assieme alla mia famiglia.

Grazie a chi ha percorso questo tratto di strada con me. Ho potuto incontrare migliaia di persone e aver avuto, così, la possibilità di conoscere in lungo e in largo la nostra società: dal piccolo commerciante al grande industriale, dal semplice cittadino agli ambasciatori dei più importanti Paesi del mondo, dal professionista di città ad alcuni dei più affermati studi e società di consulenza, dal pensionato a svariati ministri (ho visto nascere e morire in 9 anni e mezzo ben 6 governi diversi!). Ho avuto l’onore di votare per tre volte per il Presidente della Repubblica.

Una serie infinita e bellissima di esperienze, anche internazionali, che hanno contribuito a formare un bagaglio di competenze che metterò a frutto e a disposizione in vari modi.

Grazie ai funzionari della Camera con cui ho lavorato fianco a fianco, tra i quali ho trovato professionisti di eccelsa qualità di cui il nostro Paese può andare orgoglioso. E grazie ai colleghi e alle colleghe, del mio gruppo e non solo. Con alcuni di loro sono nate amicizie fraterne che andranno oltre la politica. E con tanti continueremo a sentirci: sono fiero di poter dire di aver costruito buoni rapporti in TUTTI i gruppi parlamentari, senza esclusioni di partito. La politica non è solo scontro tra bande, ma anche rapporti umani di qualità.

Grazie alle tante persone che, in modo trasversale, mi seguono e mi stimolano. In questi casi si usa dire: “in tanti mi hanno chiesto di…, ecc.”. Nel mio caso, forse peccando di presunzione, credo non occorra: chi vive il territorio in cui ho sempre lavorato e gli ambienti che frequento sa bene come stanno le cose.

Grazie a chi in questi anni ha collaborato con me, a Roma e sul territorio, rendendo possibile quello che da solo sarebbe stato impossibile. E sopportando tutti i miei limiti caratteriali: solo per questo vi meritereste un premio!

Devo, più di chiunque altro, ringraziare i miei familiari: in Chiara, Pietro e i miei genitori, che tante volte (forse troppe) hanno dovuto sopportare di essere posti in secondo piano rispetto ad altri; e poi gli amici, quelli veri, quelli che ci sono sempre, nella buona come nella cattiva sorte.

Mi scuso se non sono riuscito a comunicare questa decisione col dovuto anticipo a tutti coloro a cui avrei voluto e dovuto dirlo in anteprima; ma, a volte, gli eventi corrono più in fretta delle nostre volontà.

A chi resterà deluso così come a chi maliziosamente se ne rallegrerà sfregandosi le mani dico: tranquilli, non me ne vado. Ci sono e ci sarò. Il cammino prosegue.

Ora pochi giorni di vacanza e poi si riparte per nuove avventure. Sinceramente non vedo l’ora di (ri)cominciare!
Come sempre, vi terrò aggiornati: per adesso grazie di tutto.

Categorie
PrimoPiano Romagna

A destra e sinistra alleanze contro natura: con IV-Azione il polo di chi vuole andare avanti con Draghi

Intervista di Gavino Cau, “Corriere Romagna”, 11 agosto 2022.

Al lavoro per la creazione di un terzo polo, in attesa di conoscere se sarà candidato a sedere nel prossimo Parlamento o se l`esperienza maturata negli ultimi anno lo porterà altrove. Marco Di Maio, deputato di Italia Viva, sta vivendo giornate convulse, tra la chiusura estiva del Parlamento che l’ha riportato a Forlì dalla famiglia, e la necessità di preparare le elezioni del 25 settembre. Perché candidato o no, ammette, «Avrò un ruolo nel progetto del terzo polo».

Gli accordi.
«A livello nazionale stiamo costruendo un terzo polo alternativo alle alleanze delle destre e delle sinistre – spiega il forlivese – che riteniamo molto contraddittorie, tengono insieme chi sostiene la centralità dell’Unione europea con chi ne vorrebbe uscire, chi sostiene la Nato e chi vota contro l’allargamento, chi sostiene la necessità di fare rigassiflcatori con chi vi si oppone, chi vuole infrastrutture e chi no. Stiamo realizzando un’alleanza che si colloca nell’area centrale del quadro politico italiano che cerca di aggregare coloro che credono nella centralità del lavoro e dell’impresa, coloro che vogliono battersi per una transizione ecologica che sia sostenibile, ma non sia il libro dei sogni: postulare che dall’oggi al domani dobbiamo sostenerci solo con l’energia rinnovabile, spegnendo gas e altre fonti, è utopia, irrealizzabile. Vogliamo unire chi crede nello sviluppo, coloro che credono nel principio sano della sussidiarietà, dove lo Stato tiene sempre più per sé il controllo dei parametri minimi per alcuni servizi, ma dove non ci riesce stringe anche patti con il privato; e infine tutti coloro che vogliono continuare il lavoro portato avanti in questo anno e mezzo da Draghi. Noi di Italia Viva abbiamo voluto Draghi alla presidenza del Consiglio, quando tutti sostenevano che era una follia mandare a casa Conte che era uno degli uomini più popolari d’Italia, ma lo abbiamo fatto perché eravamo convinti che fosse la scelta giusta».

Nuove forze.
Giorni di trattative a Roma per radunare quante più forze possibili attorno al terzo polo. «Repubblicani, lista civica di Pizzarotti, tante forze locali che si stanno unendo, mi auguro presto anche con Azione di Calenda, per portare avanti il lavoro fatto con Draghi – prosegue Di Maio -. Pensiamo che pur nel quadro di incertezze per il futuro, dal carovita che colpisce le famiglie, alle incertezze dal punto di vista energetico, fino a una grande emergenza educativa e di insegnamento di cui si parla poco, abbiamo bisogno di persone competenti come Draghi».

Le mosse in Romagna.
Accordi che avranno ripercussioni anche a livello locale. «Sono stato uno di quelli che ha spinto di più per l’accordo con i repubblicani, perché nonostante possa apparire a chi è meno attento alla politica una sigla del passato, qui da noi in Romagna ha un forte radicamento, e hanno idee vicine alle nostre su tanti temi. Penso che a livello locale da una collaborazione con il Partito repubblicano e spero presto anche con Azione e aggiungo anche realtà civiche operative nei nostri comuni, possa nascere una forza di centro che possa avere un peso e influenza positiva, per promuovere con competenza, serietà e capacità il territorio. Credo che negli ex elettori di centrodestra e negli ex elettori di centrosinistra ci sia un grosso bacino da cui poter pescare».

Il futuro.
E il futuro di Marco Di Maio? «Sarò in campo, non so in che forma, se e come da candidato, però sarò impegnato in questo progetto. Ovviamente molto dipende da quale sarà lo schema di gioco, se si farà una lista unica o più liste dentro questo terzo polo. Io sono a disposizione di questo progetto perché è il motivo per cui ho fatto la scelta, sofferta, nel 2019 di lasciare il Partito democratico. Sicuramente non mi spaventa fare una corsa a viso aperto anche in questo territorio. Ho maturato un bagaglio di esperienze, relazioni, capacità che posso spendere anche altrove e non mi riferisco solo alla politica, ma anche al mondo del lavoro nel quale non mi spaventa certo rientrare». Intanto Italia Viva sta lavorando all`allestimento di una sede a Forlì, così come a Ravenna, e si cerca anche a Cesena e Rimini.

Categorie
dichiarazioni Romagna

Ex Tiberina, grazie a emendamento di Italia Viva 5 mln di euro per la viabilità alternativa all’E45

Comunicato stampa

“Un passo concreto per dare una risposta alla sistemazione della viabilità alternativa all’E45. Grazie a un emendamento firmato solo da Italia Viva al decreto infrastrutture al Senato, vengono stanziati 5 milioni di euro per accelerare l’effettuazione degli interventi di manutenzione necessari a garantire la viabilità funzionale al superamento del valico del Verghereto”. Lo comunica il deputato romagnolo Marco Di Maio, vice presidente dei deputati di Italia Viva, che ha seguito assieme alla capogruppo Maria Elena Boschi e ai colleghi senatori, l’iter dell’emendamento.

“Siamo soddisfatti del risultato ottenuto – afferma Marco Di Maio – anche se la nostra proposta iniziale era lo stanziamento di 35 milioni di euro complessivi per garantire immediatamente i fondi necessari non solo alla progettazione e ai primi lavori, ma anche alla realizzazione di tutte le opere necessarie”.

“Con questo fondo, però – prosegue il parlamentare romagnolo – assicuriamo un veicolo attraverso il quale il prossimo governo e il prossimo parlamento potranno agire, mi auguro d’intesa con il territorio interessato, a garantire una viabilità adeguata ai confini tra la Regione Toscana e la Regione Emilia Romagna e di assicurare la completa risoluzione della situazione emergenziale di tratti della ex strada stradale 3 bis “Tiberina” sottesi al Viadotto Puleto”.

Nello specifico, con decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, si provvede, previa presentazione di un Piano degli interventi, identificati dai CUP, da parte dei soggetti attuatori, alla ripartizione ed assegnazione delle risorse tra gli stessi. Con il medesimo decreto sono individuate le modalità di revoca in caso di mancata alimentazione dei sistemi di monitoraggio o di mancato rispetto dei termini previsti dal cronoprogramma procedurale.

Categorie
PrimoPiano Romagna

«Crisi per bassi calcoli elettorali Ora un’estate di caos e problemi»

L’on. Marco Di Maio (Italia Viva): «Governo caduto sulla spinta di M5S, Lega e Forza Italia» Per il voto la data è quella del 25 settembre. «Ma Draghi resta il miglior premier possibile»

Intervista sul “Carlino” del 22 luglio a cura di Fabio Gavelli

«Cosa è accaduto? Che sono prevalsi bassi calcoli elettorali sul bene del Paese». Marco Di Maio, vice presidente del gruppo di Italia Viva alla Camera, risponde alle domande di ritorno, in treno, da Roma.

On. Di Maio, si faticano a capire le ragioni che hanno portato a questa crisi, con l’inflazione alle stelle e una guerra poco lontana.
«In modo apparentemente incomprensibile Giuseppe Conte prima e negli ultimi giorni Salvini e Berlusconi, anziché occuparsi dei gravi problemi che affliggono l’Italia, hanno pensato fosse meglio andare a votare. Sono loro ad aver fatto cadere Draghi».

Perché proprio in un momento critico come questo?
«In realtà Conte aveva fretta, perché nel 2023 sarebbe stato scalzato da Di Battista e la Raggi, mentre Salvini e Berlusconi sono persuasi di sfruttare il traino attuale della Meloni per conquistare il potere».

Le posizioni ufficiali di M5S, Lega e Forza Italia sostengono tesi diverse.
«Lo so, ma si tratta di pretesti. In una fase così complicata da gestire, buttare gù il governo a causa del discorso di Draghi o di qualche risoluzione, non sta ovviamente in piedi. La decisione era già stata presa da Conte, gli altri si sono accodati nelle ultime ore».

Quando si andrà alle urne?
«Il prima possibile, penso il 25 settembre: si scioglierà l’interrogativo a ore. Il prossimo governo dovrà avere il tempo di fare la Finanziaria».

Italia Viva non ha delle responsabilità?
«No, avevamo rinunciato anche ad alcune nostre battaglie pur di proseguire con la leadership dell’italiano più autorevole nel mondo, cioé Mario Draghi».

Votare nel 2023 sarebbe stato meglio?
«Senz’altro. Sarebbe stato messo in atto almeno in parte il Pnrr, inoltre in una fase internazionale così pericolosa, nei prossimi mesi avremmo potuto contare su Draghi come interlocutore, anche nei confronti di un dittatore come Putin».

Cosa si aspetta?
«Caos, aggravarsi dei problemi finanziari e perdita di credibilità dell’Italia, purtroppo».

Col suo partito cosa farete nelle prossime settimane?
«Ci impegneremo attorno a una maggioranza che voglia proseguire il lavoro in corso finora, dalla battaglia contro il carovita al tetto sul prezzo del gas, una lotta che in Europa Draghi stava conducendo quasi da solo».

In che raggruppamento vi collocherete?
«In una maggioranza che si richiama ai valori europei, di serietà e concretezza. L’Italia non può permettersi di essere guidata da incompetenti e incapaci. Per fortuna ho notato un elemento positivo che mi fa ben sperare».

Quale?
«Prima di questi giorni non si erano mai visti appelli e raccolte di firme da parte di imprenditori e società civile affinchè un governo resti in carica. Di solito era sempre il contrario».

Fabio Gavelli