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#fatticoncreti | Città sicure, per vivere meglio tutti

Una città sicura è un luogo che garantisce a tutti di vivere in tranquillità: un diritto che va tutelato soprattutto per chi è più debole e indifeso. Con questo provvedimento abbiamo concentrato l’attenzione sui centri urbani, sapendo che presentano condizioni di estrema complessità. Disegniamo un modello di sicurezza integrata sia dal punto di vista delle istituzioni coinvolte, con uno stretto coordinamento tra Stato ed Enti territoriali, sia rispetto agli ambiti di intervento, che vanno dalla riqualificazione sociale, culturale e urbanistica delle aree degradate all’eliminazione dei fattori di esclusione sociale, alla prevenzione della criminalità alla promozione del rispetto della legalità. Perché c’è un problema di efficacia e uno di rassicurazione, perché ci sono i reati che tolgono la sicurezza reale e c’è la percezione dell’insicurezza. E a tutto ciò dobbiamo dare risposte efficaci.

PIU’ POTERI AI SINDACI
I sindaci possono adottare provvedimenti per intervenire urgentemente di fronte a casi di grave incuria o degrado dell’ambiente e del patrimonio culturale o quando si dovessero verificare situazioni che pregiudichino la vivibilità urbana. I sindaci possono inoltre intervenire sugli orari di vendita e di somministrazione di alcolici e superalcolici.

TUTELA DEL DECORO E DASPO URBANO
Sono previste sanzioni e allontanamento per chi, in stato di ubriachezza o compiendo atti contrari alle pubblica decenza, o ancora esercitando forme di commercio o parcheggio abusivo, impedisca il libero accesso e la fruizione di ferrovie, porti, aeroporti e mezzi di trasporto pubblico locale. Le stesse misure, tramite i regolamenti di polizia urbana, possono essere applicate alle aree dove si trovano musei, monumenti, parchi, giardini, scuole e università. La misura dell’allontanamento avverrà tramite il “Daspo urbano”, simile a quella prevista per le manifestazioni sportive.

LEGALITÀ E SICUREZZA
Altre misure sono previste contro le occupazioni arbitrarie degli immobili; per la prevenzione dello spaccio di stupefacenti in locali pubblici, scuole e università vietandone l’accesso a determinati soggetti; contro chi compie atti vandalici e deturpa edifici, mezzi di trasporti e luoghi di interesse storico e artistico.

IL 112
Potenziati il numero unico di emergenza (valido in tutta Europa) e le strutture di prima istanza che rispondono alla chiamata su questo numero.

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#fatticoncreti | In pensione prima del tempo, Con l’Ape volontario mai più esodati.

Antonio, 64 anni, artigiano pugliese, era finito in un vicolo cieco. La crisi gli aveva portato via la sua bottega di ceramiche.

E la pensione, da cui lo separavano 2 anni e 6 mesi, era un’àncora di salvezza troppo lontana. Quello che lo aspettava era il baratro di una vita senza lavoro e senza pensione.

La via d’uscita, per Antonio, è arrivata con l’Ape (Anticipo pensionistico), un prestito che permette di colmare la mancanza di reddito, anticipando l’importo della pensione.

I REQUISITI NECESSARI
All’Ape volontario hanno accesso tutti coloro che abbiano almeno 63 anni di età, 20 anni di contributi e a cui non manchino più 3 anni e 7 mesi alla pensione di vecchiaia. Questo a prescindere dal tipo di gestione pensionistica. Chi è in possesso dei requisiti può presentare, entro il 31 dicembre 2019, una domanda all’Inps. Con questa, il lavoratore potrà sottoscrivere on-line l’Ape volontario, scegliendo tra le varie proposte avanzate da banche e istituti assicurativi convenzionati.

COME FUNZIONA
L’Ape è un prestito che permette di anticipare l’erogazione dell’assegno pensionistico, tredicesima inclusa. Il prestito va restituito in 20 anni, attraverso una trattenuta (compresa tra il 2% e il 5,5% sul totale dell’assegno ma, di fatto, di importo inferiore grazie alle detrazioni fiscali) sulla pensione effettivamente ricevuta. Secondo i calcoli del governo la misura, che è sperimentale, potrebbe riguardare circa mezzo milione di persone.

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#fatticoncreti

#fatticoncreti | + Scuole+ sicure. Ecco i numeri di un intervento straordinario.

EDILIZIA PER UNA BUONA SCUOLA
C’è la messa in sicurezza e la completa ristrutturazione, il cambio dei vetri e il nuovo pavimento della palestra, l’adeguamento degli impianti e la realizzazione della piattaforma per i disabili: insomma si va dal grande intervento strutturale alla piccola opera che fa dell’edifico scolastico un luogo sicuro e accogliente. Scuole sicure è l’investimento più grande degli ultimi 20 anni per dare risposte agli alunni e alle loro famiglie, con uno stanziamento di 9,5 miliardi per costruire nuove scuole pubbliche e rendere sicuri gli oltre quarantaduemila edifici scolastici presenti nel Paese. Al centro della nostra azione ci sono gli 8 milioni di studenti.

LA NUOVA GOVERNANCE
Per non disperdere le ingenti risorse stanziate e intervenire strategicamente sulle criticità è stato necessario ripensare l’organizzazione e la gestione. Abbiamo:
– dotato l’Italia, per la prima volta, di una programmazione nazionale triennale degli interventi di edilizia scolastica.
– resa operativa l’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Adesso con un click tutte le famiglie potranno vedere le condizioni della scuola dove mandano i figli. Sarà messo online l’elenco dei responsabili sicurezza delle scuole e si arriverà ad un fascicolo elettronico per ogni edificio scolastico.
– riattivato, dopo 20 anni dalla sua istituzione, l’Osservatorio nazionale sull’edilizia.

PIÙ CONTROLLO E TRASPARENZA
Ogni cittadino può monitorare più di 10mila interventi attraverso il sito http://www.cantieriscuole.it.
Con una semplice ricerca si possono visualizzare il tipo di intervento, la scuola destinataria, l’importo e la fonte di finanziamento. È stata istituita la Task force edilizia scolastica con tecnici sul territorio per diminuire il ricorso a varianti in corso d’opera, per un maggior del rispetto dei tempi contrattuali per l’esecuzione dei lavori e per un aumento della capacità di programmazione degli interventi da parte degli Enti. Dal 2014 al 2016 sono stati presidiati 2032 interventi, monitorati finanziamenti per 1.240 miliardi ed effettuati 1.889 sopralluoghi.

A CHE PUNTO SIAMO…
Abbiamo già monitorato più di 10.000 interventi, aperto oltre 7.235 cantieri e finanziato 303 nuove scuole.

…2,6 MILIARDI PER I PROSSIMI INTERVENTI
– 26,4 milioni per adeguamento sismico degli edifici scolastici
– 20 milioni per 8 nuove scuole che saranno costruite con modalità innovative, di cui una progettata per la prima volta in maniera partecipata da un gruppo di studentesse e studenti insieme all’architetto Mario Cucinella e un civic center progettato da Renzo Piano.
– 150 milioni per realizzare poli per l’infanzia 0-6 anni
– 10 milioni per le scuole delle zone colpite dal terremoto 2017/2018
– 1,7 miliardi per la nuova programmazione unica nazionale 2018-2020 per interventi di edilizia scolastica
– 321 milioni per l’adeguamento sismico e la messa in sicurezza sismica nelle Province e le Città Metropolitane.
– 100 milioni di euro per le indagini di vulnerabilità sismica degli edifici
– 6 milioni per prevenire crolli di solai e controsoffitti.
– 350 milioni (avviso PON) per l’adeguamento sismico, la messa in sicurezza antincendio e il conseguimento dell’agibilità in Basilicata, Calabria, Campani, Puglia e Sicilia.

Istituita l’anagrafe dei responsabili della sicurezza nelle scuole.

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#fatticoncreti Ambiente

#fatticoncreti | Italia sicura. La più grande opera pubblica per la difesa idrogeologica del Paese

“Abbiamo investito 9 miliardi di euro per il progetto Italia Sicura contro frane e alluvioni, con 1334 cantieri molti dei quali in esecuzione, riaperto i cantieri immaginati 50 anni fa a cominciare da Genova, sul Bisagno e gli altri torrenti, e nominato i commissari per velocizzare i cantieri. La legge sui reati ambientali oggi è realtà. L’ecobonus rinnovato in più circostanze, sullo sfondo il grande piano Casa Italia, voluto dal nostro Governo e che richiederà decenni per la completa attuazione ma che sarà decisivo per il futuro dei nostri figli” . Così in un passo della lettera al quotidiano Repubblica, Matteo Renzi ricorda anche le politiche per la difesa idrogeologica del Paese. L’Italia ha un territorio fragile, bisognoso di cure. Si stima che il 60% sia a rischio di frane ed alluvioni e che ogni giorno 7 milioni di persone si trovino in zone esposte al pericolo. Il cambiamento climatico rischia di aggravare queste fragilità. Per questo, tra le priorità di questa legislatura abbiamo avuto quella di mettere in sicurezza l’Italia, uscendo dalla logica dell’emergenza.

ITALIA SICURA
La Struttura di missione “Italia sicura” ha portato alla ricognizione di ben 1.889 interventi della vecchia programmazione 2000-2014, finanziati ma non avviati. Oggi possiamo dire che oltre due terzi di queste opere risultano avviate o concluse. Per la nuova programmazione 2015-2023, il Piano nazionale di interventi individua 9.420 opere per circa 28 miliardi di euro.

IL PIANO CASA ITALIA
E’ stato istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, un apposito dipartimento, Casa Italia appunto, per il progetto di messa in sicurezza del patrimonio edilizio sull’intero territorio del Paese, per sviluppare, ottimizzare e integrare strumenti finalizzati alla cura e alla valorizzazione del territorio e delle aree urbane nonché del patrimonio abitativo, anche in riferimento alla sicurezza e all’efficienza energetica degli edifici.

RISCHIO IDROGEOLOGICO
Per contrastare il rischio idrogeologico abbiamo messo in campo un Piano nazionale per gli anni 2015-2023 con una prima dotazione finanziaria di oltre 7 miliardi di euro. Nell’ambito di questo Piano, si è costituito inoltre il Piano straordinario per interventi tempestivamente cantierabili contro le alluvioni nelle città metropolitane e nelle aree urbane a maggiore rischio per popolazione esposta, con un ulteriore investimento di 1.250 milioni di euro. Infine, un altro pilastro del Piano nazionale è rappresentato dai Patti per lo sviluppo sottoscritti da Regioni e Città metropolitane del Sud con il Governo, a cui sono stati assegnato 13,4 miliardi di euro, di cui circa 1,5 miliardi di euro con lo specifico obiettivo di mitigare il rischio idrogeologico.

PASSO DOPO PASSO
La cura del nostro territorio, la sua difesa, deve essere un obiettivo costante, serve un’attenzione continua, prolungata nel tempo, per noi e per le future generazioni. Per questo con la Legge di bilancio 2017 abbiamo istituito anche un Fondo di 9 miliardi di euro per il triennio 2017-2019 e di 3 miliardi per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032.

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#fatticoncreti Sanità

#fatticoncreti | Sanità, cure sicure e accessibili

Si scrive nuovi Lea ma si legge screening neonatali e nuovi vaccini gratis, diagnosi precoce e trattamento dei disturbi dello spettro autistico, terapia del dolore, esenzioni per le patologie rare e croniche come l’endometriosi e la celiachia, arti artificiali, sistemi di riconoscimento vocale, comunicatori oculari per persone con gravissime disabilità, e molto altro.

C’è un mondo (anzi, ce ne sono tanti) dietro le 110 nuove prestazioni che abbiamo inserito nei Livelli essenziali di assistenza e che dal 2017 sono garantite dal Servizio Sanitario Nazionale (800 milioni di euro stanziati) per aiutare le persone, gratuitamente o quasi, a vivere tutti i giorni una vita più dignitosa. Una revisione attesa da oltre quindici anni e di cui siamo particolarmente orgogliosi.

Dopo molti anni abbiamo una riforma della professioni sanitarie (in cui rientreranno anche i biologi e gli psicologi) che contiene anche norme sulla responsabilità professionale del personale sanitario e l’esercizio abusivo della professione.

Abbiamo introdotto criteri più omogenei e stringenti alla sperimentazione clinica e riorganizzato i comitati etici, gli organismi indipendenti che hanno la responsabilità di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere delle persone in sperimentazione.

Abbattere gli sprechi è stato il nostro assillo, così come aumentare i finanziamenti per la ricerca, in particolare quelli dedicati ai fondi strutturali per i farmaci innovativi e oncologici.

Sul fronte dei lavoratori, abbiamo varato norme per assumere i vincitori di concorso ancora in lista d’attesa, per limitare il lavoro flessibile, per stabilizzare i precari e per permettere alle Regioni virtuose di avere meno vincoli per le assunzioni, in modo da poter completare organici scoperti da anni a partire dalle carenze nei pronto soccorso e nelle terapie intensive.

Il lavoro di cinque anni di legislatura e l’aumento progressivo e costante delle risorse stanziate (la dotazione del Fondo nazionale in questi anni è passata da 109 a 114 miliardi) hanno cominciato a cambiare il volto del nostro sistema sanitario. E con la legge di Bilancio 2018 gli investimenti proseguono: 1 miliardo in più per la Sanità, rifinanziati i due fondi per i farmaci innovativi e oncologici, 450 milioni di euro per il Fondo per la non autosufficienza – segno distintivo di questa legislatura – implementato con altri 50 milioni ed esteso ai malati di Alzheimer, 7 milioni al Fondo di assistenza ai bambini affetti da malattia oncologica per il triennio 2018-2020 e 60 milioni l’anno al nuovo Fondo strutturale per ampliare la platea degli esenti dal pagamento del superticket per agevolare l’accesso alle prestazioni sanitarie a specifiche categorie di soggetti vulnerabili.

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#fatticoncreti

#fatticoncreti | I Vigili del Fuoco. Accanto ai cittadini, vicini al Paese

#fatticoncreti | I Vigili del Fuoco. Accanto ai cittadini, vicini al Paese

Per tenere sveglio Ciro, 11 anni sepolto dal solaio della sua casa ad Ischia, gli hanno parlato per oltre 10 ore di seguito anche in dialetto, per farlo ridere. E alla fine fu estratto vivo. I suoi due fratellini li avevano tirati fuori sollevando pietra per pietra la mole di detriti che li aveva fatti prigionieri. È questa solo una delle ultime storie di Vigili del fuoco da sempre in prima linea, con coraggio e fatica, nell’emergenze che colpiscono il nostro Paese così come nella vita di tutti i giorni. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, li ha definiti “uno dei volti umani e solidali di uno Stato vicino ai cittadini in difficoltà”. Forse anche per questo sono così amati dagli italiani.

PIÙ VIGILI DEL FUOCO
Per diversi anni – durate i governi Berlusconi – sono state bloccate le assunzioni di nuovi vigili del fuoco, un blocco analogo a quello applicato ad altri settori della Pubblica amministrazione. Noi invece abbiamo dimostrato un’attenzione diversa, prima con l’assunzione di mille nuovi vigili del fuoco nel 2013, poi con l’aumento del turn over dal 25% al 55%, infine al 100%. Consapevoli dell’importanza di questo Corpo per tutto il territorio italiano, abbiamo proceduto con assunzioni straordinarie: 1030 nel 2014 (con il decreto sulla P.A.), 250 nel 2015 (con il decreto per il Giubileo), 193 come anticipo del turn over 2017 e 400 come aumento della dotazione organica nel 2016, 400 nel 2017. Con le risorse aggiuntive della legge di bilancio 2018 sono state previste ulteriori 1600 assunzioni entro il 2022, che saranno effettuate per il 30% stabilizzando i vigili del fuoco discontinui che soddisfino i requisiti e per il 70% (come per l’intero turn over) scorrendo la graduatoria di concorso vigente al momento della chiamata in servizio.

STABILIZZAZIONE
Grazie a questi provvedimenti e all’aumento del turn over al 100%, è stata completata la stabilizzazione dei vigili del fuoco discontinui iniziata nel 2007 e si è proseguito lo scorrimento della graduatoria degli idonei del concorso 814 prorogata nel corso di questi anni.

IL RINNOVO DEL CONTRATTO
I vigili del fuoco – come tutte le forze di polizia – hanno ricevuto dal 2016 il bonus di 80 euro in busta paga a prescindere dal loro reddito; e con il rinnovo del contratto della Pubblica amministrazione, da quest’anno, ricevono l’aumento contrattuale di 85 euro mensili al pari di tutti i dipendenti del pubblico impiego. Nella Legge di Bilancio 2017 sono state stanziate risorse anche per il riordino delle carriere e grazie ai finanziamenti previsti nell’ultima Legge di Bilancio 2018, i vigili del fuoco riceveranno un ulteriore scatto stipendiale in ragione della specificità del lavoro svolto (circa 180/200 euro lordi).

PIÙ RISORSE, PIÙ MEZZI, PIÙ STRUMENTI
Al Corpo dei vigili del fuoco servono strumenti e mezzi moderni, adeguati alle emergenze. Anche su questo, dopo anni di tagli effettuati dai governi di centrodestra, noi abbiamo voluto invertire la direzione. Per gli automezzi nel 2014 abbiamo stanziato 42 milioni di euro distribuiti per i successivi 7 anni, e con la legge Madia abbiamo assegnato altri 23 milioni circa per l’istituzione del numero unico europeo per le emergenze, il 112. Per le dotazioni strumentali e le attrezzature altre risorse sono arrivate nel 2016: 50 milioni attribuiti dalla legge di stabilità. Per ammodernamento dei mezzi e dei dispositivi di protezione individuale dei vigili del fuoco: 30 milioni (per il triennio 2016-2018) previsti dal decreto-legge Enti Territoriali e ulteriori 5 milioni nel 2016 e 45 milioni per il 2017 con il decretolegge terremoto. Abbiamo istituito un apposito Fondo per l’acquisto e l’ammodernamento dei mezzi da ripartire tra forze di polizia e vigili del fuoco: 70 milioni nel 2017, 180 milioni per il periodo 2018-2030. E un Fondo per le emergenze (15 milioni nel 2013), con la possibilità di utilizzare i beni mobili sequestrati alla criminalità organizzata.

LA RIFORMA
Con la riforma della Pubblica Amministrazione si intende rendere più efficiente l’ordinamento, le carriere e la disciplina del personale del Corpo dei vigili del fuoco, nell’ottica di valorizzare le professionalità presenti, di investire maggiormente sulla formazione e sulla prevenzione. Inoltre, con il superamento del Corpo forestale dello Stato, i vigili del fuoco hanno ereditato le competenza in materia di lotta agli incendi boschivi e spegnimento con mezzi aerei. Sono stati anni di intenso lavoro, per colmare le lacune e le carenze del passato, ma molto resta da fare e il nostro impegno prosegue giorno dopo giorno.

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#fatticoncreti | Oltre la paura, contro il terrorismo

#fatticoncreti| Prevenzione a 360°

91 le espulsioni eseguite con accompagnamento nei rispettivi Paesi nel corso del 2017; 223 quelle eseguite dal 1° gennaio 2015 a oggi relative a soggetti che gravitavano in ambienti dell’estremismo religioso. Un lavoro che si deve soprattutto (nello stesso periodo del 2016 erano state 37) alla legge che rafforza il potere dei prefetti di ritiro del passaporto e di espulsione. E se è cresciuto il dato degli estremisti arrestati, e dei foreign fighters monitorati (125 rispetto a 110), è aumentato anche il numero delle persone sospette controllate a fini antiterrorismo, passate da 77.691 dei primi sette mesi del 2016 alle 190.909 di quest’anno.

Dati che ci fanno dire che non cambieremo il nostro modo di vivere né, tantomeno, ci rassegneremo alle nuove e brutali forme del terrorismo. Se siamo un Paese in grado di garantire la sicurezza di tutti e di contrastare i pericoli dei gruppi radicali che seminano violenza ovunque, è grazie all’uso dell’arma che riteniamo migliore: la prevenzione.

AL VIA LA SUPER-PROCURA
La legge ha introdotto anche un nuovo principio: nei confronti dei sospettati di terrorismo valgono le stesse regole per i sospettati per mafia. È stata infatti istituita la Procura Nazionale Antiterrorismo come estensione della Procura Nazionale Antimafia con funzioni di coordinamento delle indagini penali e di prevenzione in materia di terrorismo e i membri dell’intelligence possono avere colloqui in carcere con detenuti in grado di fornire informazioni utili alle indagini.

PUNITO CHI COMBATTE CON ISIS
In ambito penale, chi va a combattere con l’ISIS in terra straniera (foreign fighters) è punito con l’arresto da 5 a 8 anni. Lo stesso vale per chiunque organizzi, finanzi o propagandi viaggi legati ad attività di terrorismo e per i “lupi solitari” che si auto-addestrano a tecniche terroristiche (chi è condannato per questi reati, se in presenza di un minore, perde anche la potestà genitoriale). Previsto anche l’arresto obbligatorio in flagranza per i trafficanti di immigrati clandestini.

BLACK LIST SU SITI WEB
Stretta anche – e soprattutto – sul web dove, secondo i dati, avviene quasi l’80% delle radicalizzazioni: è stata stilata una “black list” dei siti che inneggiano al terrorismo e introdotta la possibilità di oscurare quelli sospettati di appoggiare le attività terroristiche, naturalmente sotto l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Raggiunto anche un accordo con i “big” della rete (Google, Microsoft, Facebook e Twitter) per bloccare i contenuti a sfondo terrorista.

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#fatticoncreti | Il nuovo codice rilancia la nautica

7500 km di costa fanno dell’Italia la più estesa banchina del Mediterraneo. È dal mare che può arrivare un impulso alla crescita dell’economia: industria, servizi, turismo, è questo il valore del comparto nautico per il nostro Paese. Il nuovo Codice della nautica da diporto punta su un settore in crescita, che dà grande contributo al Made in Italy e all’export e che vale circa il 2,6% del Pil nazionale, con oltre 40 miliardi di euro. Sostenerlo vuol dire anche creare occupazione: sono già più di 480 mila gli occupati e il Censis calcola 1 posto di lavoro ogni 3,8 barche. Per ogni addetto alla costruzione si creano 6,5 posti di lavoro nell’indotto e una Marina turistica in media impiega 70 persone. È solo l’ultimo dei tanti provvedimenti per sostenere economia e cultura del mare. Già nella legge di stabilità del 2016, infatti, è stata abrogata la tassa sulle unità da diporto fino a 14 metri e ridotta per quelle sotto i 20 metri, ed è stata stabilita un’aliquota Iva agevolata al 10 %.

COSA PREVEDE IL CODICE
Abbiamo semplificato i procedimenti amministrativi per favorire un aumento della competitività e promuovere la produzione nazionale verso i mercati esteri. Ecco come:
– Sportello Telematico del Diportista per il rilascio della licenza di navigazione, il certificato di sicurezza e di idoneità al noleggio e quello per la navigazione temporanea;
– Registro telematico delle barche, cioè un archivio telematico centrale, contenente le informazioni di carattere tecnico, giuridico, amministrativo e di conservatoria riguardanti le navi e le imbarcazioni da diporto;
– vigilanza amministrativa e tecnica delle scuole e delle associazioni nautiche da parte delle Province o delle Città metropolitane;
– centri di istruzione per la nautica per la gestione delle scuole per il conseguimento delle patenti;
– Anagrafe nazionale delle patenti nautiche, che include anche segnalazioni di sinistri marittimi, eventi straordinari e violazioni
– razionalizzazione nelle attività di controllo sulla sicurezza della navigazione e inasprimento delle sanzioni per la conduzione in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, nonché per chi causa danno ambientale o grave rischio per l’ecosistema marino.

CULTURA DEL MARE
L’ 11 aprile di ogni anno sarà la «Giornata del mare» negli istituti scolastici, perché è necessario educare i ragazzi a riconoscere che il mare è una risorsa di valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico. Ma la cultura del mare indica anche rispetto e inclusione, per questo sono stati previsti nell’ambito delle strutture ricettive della nautica un congruo numero di ormeggi riservati alle unità in transito e ai portatori di handicap.

NUOVE PROFESSIONALITA’
Per un settore che cresce e si evolve servono nuove professionalità, anche a garanzia di chi si avvicina alla nautica. Sono state così istituite la figura professionale del mediatore del diporto e dell’istruttore di vela. L’esercizio professionale dell’istruttore di vela sarà riservato ai soggetti iscritti in un apposito elenco nazionale tenuto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

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#fatticoncreti Giovani Sport

#fatticoncreti | Misure a sostegno dello sport. Più strutture e più occasioni per condividere passioni

#fatticoncreti | Sport e periferie 

Un centro di arti marziali ad Avezzano, una palestra per pallacanestro a Napoli, ma anche un impianto di pattinaggio in Emilia: c’è di tutto e per tutti gli sport nella lista di 183 interventi finanziati da un fondo di 100 milioni di euro per gli impianti sportivi, purché si trovino in zone svantaggiate o periferiche. Perché la palestra in alcuni casi non è solo un posto dove tenersi in forma, ma anche il luogo dove socializzare e scommettere sul futuro: lo sport è un formidabile strumento di coesione e di integrazione sociale. Proprio per questo il Governo ha rifinanziato il piano Sport e Periferie che da quest’anno, con la Legge di stabilità, diventa strutturale.

IMPIANTI
La legge impone tempi certi di intervento sugli impianti sportivi pubblici, compresi gli stadi di calcio, al fine di costruirne di nuovi o di ristrutturare quelli esistenti per adeguarli agli standard internazionali. La riforma prevede l’introduzione di misure che permettono alle società sportive di offrire adeguate garanzie agli istituti di credito e di rendere più snelle le procedure di approvazione delle opere. Inoltre, a sostegno dello sport giovanile, si consente la realizzazione di alloggi di servizio destinati a ospitare gli atleti del vivaio nelle aree adiacenti all’impianto. Sul modello delle maggiori esperienze europee, è stata prevista la possibilità di creare una zona riservata alla vendita del merchandising ufficiale.

PACCHETTO SPORT
Per la prima volta è stato introdotto un “Pacchetto Sport” nella Legge di Bilancio 2018, un insieme di norme dedicate esclusivamente allo sport. Un tesoretto di 40 milioni di euro per promuovere e favorire la cultura e la pratica sportiva. Per questo occorre garantire delle strutture sicure e aperte dove fare dell’attività motoria: grazie allo Sport Bonus chiunque doni fondi ad una società sportiva potrà ottenere un credito d’imposta pari al 50% di quanto versato. E’ stato introdotto il Fondo Maternità per le sportive che possono così perseguire la carriera di atlete senza dover rinunciare a diventare mamme. E’ stata inoltre modificata la ripartizione dei diritti televisivi della Serie A apportando una maggiore equità tra le squadre. L’inserimento della norma Diritto allo Sport consente ai minorenni irregolari, purché frequentino un anno di lezioni scolastiche, di essere tesserati presso società o associazioni affiliate alle federazioni sportive nazionali e agli enti di promozione sportiva. Perché praticare uno sport è un diritto dei cittadini di ogni età. “Lo sport ride in faccia a ogni tipo di discriminazione” diceva Nelson Mandela.

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#fatticoncreti Agricoltura Ambiente

#fatticoncreti | La tutela della biodiversità. Agricoltori e allevatori custodi del nostro territorio.

#fatticoncreti | La tutela della biodiversità

Non solo arte, storia, cultura. L’Italia ha avuto in dono anche un altro patrimonio inestimabile, quello costituito da oltre 67mila specie di piante e animali. Una ricchezza unica al mondo che è nostro dovere custodire e salvaguardare per tutelare l’ambiente e per valorizzare la bellezza dei nostri territori e l’alta qualità dei nostri prodotti.

Questo il senso della legge sulla biodiversità approvata dopo un confronto con gli agricoltori, le associazioni del mondo ambientalista e con le competenze accademiche e scientifiche. Una scelta che ha riconosciuto il ruolo attivo svolto dagli agricoltori e degli allevatori come custodi del paesaggio e della biodiversità, per la conservazione delle nostre straordinarie risorse locali.

La legge istituisce un Sistema nazionale della biodiversità agraria e alimentare, con 4 strumenti operativi: l’Anagrafe della biodiversità, dove saranno indicate le risorse genetiche a rischio di estinzione; il Comitato permanente, che garantisce il coordinamento delle azioni tra i diversi livelli di governo; la Rete nazionale, che si occuperà di preservare le risorse genetiche locali; il Portale nazionale, composto da un sistema di banche dati contenenti le risorse genetiche presenti su tutto il territorio italiano.

Si prevede inoltre l’avvio di un Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo, si istituisce un Fondo di tutela per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori, si sottolinea chiaramente il ruolo primario e insostituibile dei nostri agricoltori nel presidiare e conservare il territorio. Una funzione che trova nella bellezza dei nostri paesaggi, plasmati negli anni dall’attività agricola, una testimonianza concreta e immediata con ricadute positive anche sul turismo.

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