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“Non liberateci”: il grido della piazza contro la politica dell’odio

E’ successo qualcosa di importante giovedì scorso a Bologna. Almeno 10mila persone si sono presentate in piazza Maggiore, unite dalla volontà di riaffermare un principio molto sempre: la nostra terra, l’Emilia-Romagna, non ha bisogno di essere “liberata” da nulla e da nessuno. Negli stessi minuti, al PalaDozza, riempito con decine di pullman organizzati da mezza Italia, la Lega di Salvini lanciava slogan distruttivi, dipingendo una realtà allo sfascio che non esiste nei fatti. 
Segno evidente che c’è un’Italia che non si piega a una politica basata sulla cattiveria, sull’odio e sulla denigrazione dell’avversario; che c’è un’Italia che vuole una politica che sappia giocare la partita in positivo, all’attacco e non sulla difensiva, con l’orgoglio della propria appartenenza e delle proprie radici, ma anche con la voglia di costruire futuro, generare idee, opportunità, abbracciare il cambiamento e l’innovazione. E’ una fetta di popolazione a cui vogliamo e dobbiamo dare rappresentanza, non solo nei momenti elettorali, ma anche dopo. 
Così come non possiamo limitarci a pensare che tutti coloro che oggi trovano una risposta alle proprie aspettative nelle sparate di Salvini e della Meloni, siano dei pericolosi estremisti; no, c’è un disagio, una delusione, un bisogno di protezione a cui va data una risposta convincente. La politica deve trovare la capacità di declinare risposte che viaggino sul doppio binario dei diritti e dei doveri, di cui troppo poco si è parlato negli ultimi anni. Da questo binomio, che vale per tutti gli ambiti della politica (inclusa quella fiscale, dove non ha senso perseverare con una strategia basata su nuove tasse, piccole e grandi) passa l’efficacia delle risposte e la possibilità di sgonfiare le teorie sovraniste che in questo momento sembrano andare per la maggiore. 
La “bestia” può essere domata; ma per farlo servono visione, strategia, concretezza e determinazione. Noi ci siamo.  

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Approvato il Decreto Pubblica Amministrazione: primo pilastro della riforma più importante

Dopo 31 giorni di esame alla Camera, oltre un centinaio di ore di lavoro in commissione, molte notti passate assieme ai colleghi della Affari Costituzionali per esaminare i 1800 emendamenti presentati, finalmente l’aula della Camera ha approvato giovedì pomeriggio il decreto legge sulla pubblica amministrazione. E’ la prima tappa di una più complessa riforma della P.A. che è, a mio parere, la madre di tutte le riforme. Abbiamo bisogno di un’Italia più semplice, più snella, più efficiente, in cui chi lavora nel settore pubblico non è visto come un “nemico”, ma anzi come una risorsa.

Ho seguito in prima persona alcune parti del provvedimento, ma non tutte perché sarebbe pressoché impossibile (vista l’ampiezza degli argomenti). Per questo di seguito ti propongo una sintesi delle principali novità contenute nella legge, che per il via libera definitivo deve aspettare l’ok del Senato.

PENSIONAMENTO D’UFFICIO: PRIMARI E PROFESSORI A 68 ANNI I medici ospedalieri che hanno raggiunto il massimo dei contributi previdenziali (42 anni e sei mesi per gli uomini e 41 anni e sei masi per le donne) potranno essere messi a riposo dalle Pubbliche amministrazioni di appartenenza non prima dei 65 anni. Per i primari e i professori universitari, invece, il tetto è stato fissato al 68° anno di età. Come detto, però, sulla norma (in particolare per i professori) la RgS ha espresso forti ‘dubbi’ e per questo potrebbe essere rivista durante l’esame al Senato.

NO A MOBILITÀ SENZA CONSENSO DISABILI E GENITORI La mobilità obbligatoria per i dipendenti della Pa, entro 50km rispetto alla sede d’origine, non potrà essere applicata ai genitori con i figli con meno di tre anni, senza il loro consenso. Inoltre, la modifica prevede che il consenso debba essere dato anche dai lavoratori disabili, previsti dalla legge 104.

LE NOVITÀ SUL TRATTENIMENTO SERVIZIO Per i dipendenti pubblici la ‘dead line’ per la soppressione del trattenimento in servizio, la possibilità di continuare a lavorare per altri due anni dalla maturazione dei requisiti pensionistici (prevista già dal testo originario), resta ottobre 2014. Per la scuola, invece, la scadenza si anticipa al 31 agosto 2014 per consentire, già da settembre, l’immissione in servizio del nuovo personale. Per quanto riguarda i militari la commissione ha deciso di non estendere il trattenimento fino al 2015 (come previsto in un primo momento) ma di far precedere lo stop al 31 ottobre 2014. La norma si applicherà anche per i magistrati, che fino ad oggi godevano di un trattenimento di 5 anni, ma a partire dal 2016.

SALVAGUARDATI 4MILA ‘QUOTA 96’. STANZIATI 416 MLN Nonostante lo scontro tra la commissione Bilancio (che ha preparato la norma) e la RgS sono stati salvaguardati 4mila esodati della scuola, i cosiddetti ‘Quota 96’, con uno stanziamento di 416 milioni di euro. La norma, che ha fatto nascere un acceso dibattito sulle coperture, è stata approvata tra gli applausi dalla commissione Affari costituzionali. Le risorse sono suddivise in cinque anni da recuperare dalla spending review e dagli accantonamenti provenienti dal taglio delle spese dei ministeri, previsti dalla legge di Stabilità 2014. Le coperture sono così suddivise: 35 milioni di euro per il 2014, 105 milioni per il 2015, 101 per il 2016, 94 per il 2017 e 81 per il 2018.

SPALMATO TAGLIO ONERI CAMERALI IN TRE ANNI. FINO AL 2017 Il taglio del 50% degli oneri che le imprese devono alle Camere di commercio – previsto dal testo originario del dl – è stato spalmato su tre anni, fino al 2017. La riduzione sarà quindi così suddivisa: al 35% per il 2015, al 40% per il 2016 e al 50% per il 2017. Inoltre le tariffe e i diritti di segreteria saranno ‘fissati sulla base dei costi standard definiti dal ministero dello Sviluppo economico, sentiti la Sose e Unioncamere, secondo criteri di efficienza da consentire anche attraverso l’accorpamento di enti e degli organismi del sistema camerale’.

NO SEDE COMUNE AUTHORITY: 70% PERSONALE IN SEDE CENTRALE Nuove norme per le sedi delle Authority indipendenti. Queste ‘gestiscono i propri servizi logistici’ in edifici ‘di proprietà pubblica o in uso gratuito, salve le spese di funzionamento’, concentrando gli uffici nella sede principale e non superando, per le sedi secondarie, il 20% della spesa complessiva. Quindi la modifica prevede che l’effettiva presenza ‘del personale nella sede principale non inferiore dell’70% del totale su base annua’, tranne per la Consob.

TETTO 2% SPESA CONSULENZE PER AUTHORITY L’Agcom, la Consob, l’Authority dei trasporti, l’Autorità dell’energia e del gas, l’Antitrust, il Garante per la privacy e l’Autorità anticorruzione potranno spendere per gli incarichi di consulenza, studio e ricerca non più del 2% della spesa complessiva.

INCOMPATIBILITÀ CONSOB. VALE ANCHE PER BANKITALIA I vertici e i dirigenti della Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob), nei due anni successivi alla cessazione dell’incarico, non potranno intrattenere, direttamente o indirettamente, rapporti di collaborazione, di consulenza o di impiego con i soggetti regolati’. La norma è stata estesa anche ai vertici della Banca d’Italia e dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni

SALE DA 2 A 5 ANNI STOP NUOVI INCARICHI IN AUTHORITY Si allungano invece i tempi per i componenti delle Authority indipendenti per ricoprire nuovi incarichi sempre all’interno di altre autorità. Un emendamento (a firma M5s) approvato durante l’esame del dl stabilisce che i componenti delle Authority (eccetto la Consob) non potranno essere nuovamente nominati componenti di un’autorità indipendente, a pena di decadenza, per un periodo pari a cinque anni. Nella versione originaria del dl lo stop per eventuali nuovi incarichi era di due anni. Con un’altra modifica, invece, è stato ridotto da quattro a due anni il divieto di passare dall’incarico in una Authority indipendente a una società che opera nello stesso settore.

PIÙ COMPITI E POTERI AD ANAC All’Autorità anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone, che dovrà vigilare sugli appalti di Expo 2015, il decreto affida poteri aggiuntivi trasferendole le funzioni dell’Authority per la vigilanza degli appalti pubblici che viene soppressa. Quindi Cantone dovrà presentare al governo e al Parlamento un piano di riordino dell’Authority. L’Anac sarà poi abilitata a ricevere notizie e segnalazioni di illeciti, da parte di dipendenti pubblici e avvocati, nonché ad applicare, nei confronti dei soggetti obbligati, sanzioni amministrative, i cui proventi possono essere utilizzati dall’Autorità per le proprie attività istituzionali. Il presidente Cantone potrà presentare proposte al commissario unico per l’Expo 2015, Giuseppe Sala, e alla società Expo 2015 per la corretta gestione delle procedure d’appalto per la realizzazione dell’evento.

ANAC POTRÀ COMMISSARIARE ANCHE SENZA PROCEDIMENTO PENALE Tra le novità più importante quelle che riguardano i poteri dell’Anac. Grazie a una modifica il presidente dell’Authority anticorruzione, Raffaele Cantone, potrà chiedere al Prefetto competente il commissariamento, per sospetta corruzione, non solo per le aziende che gestiscono appalti di ‘forniture’, ma anche per i ‘concessionari di lavori pubblici o servizi’. E ancora: il commissariamento – ed è questa la novità più importante – potrà essere deciso anche senza procedimento penale in corso. Inoltre la proposta di commissariamento il presidente Cantone dovrà presentarla al Prefetto competete ‘in relazione al luogo in cui ha sede la stazione appaltante’.

STRETTA SU ASPETTATIVA MAGISTRATI. NON PIÙ FUORI RUOLO Per quanto riguarda i magistrati, anche quelli amministrativi, che lavorano negli uffici di diretta collaborazione nella Pubblica amministrazione dovranno andare fuori ruolo e non potranno più chiedere l’aspettativa. La norma vale anche per le aspettative già concesse. Inoltre, con un altro è stato stabilito che i magistrati dovranno andare fuori ruolo anche per gli incarichi di consulenza giuridica e di componente degli organismi indipendenti di valutazione. E ancora: i giudici prima di partecipare a concorsi nella Pa, per incarichi direttivi e semi apicali, dovranno assicurare almeno 3 anni (e non più due) dalla pensione.

NORMA ‘SALVA TAR’: CHIUSURA SLITTA DI 9 MESI Salve cinque delle otto sezioni distaccate Tar, che dal 1 Luglio 2015 (e non più dal 1 ottobre 2014) verranno soppresse, come previsto dal decreto Pubblica amministrazione. Con un emendamento del relatore è stato riscritto l’articolo 18 che esclude dalla chiusura forzata i Tar delle città anche sedi delle Corti d’Appello. Quindi su otto Tar che il decreto prevede di tagliare, ne rimangono in vita cinque: Brescia, Salerno, Lecce, Reggio Calabria e Catania. Rimangono invece esclusi dal salvacondotto i Tar di Parma, Pescara e Latina.

TAGLIO ‘SOFT’ PER PARCELLE AVVOCATI STATO Taglio più leggero delle parcelle degli avvocati dello Stato. Con un emendamento del relatore, infatti, la riduzione dei compensi viene alleggerita prevedendo che nel caso di cause vinte con liquidazione della parcella ai legali del vincitore, l’onorario sarà erogato nella misura del 50% delle somme recuperate, invece del 10% come stabilito dal testo originario del dl. Inoltre, l’emendamento prevede che l’altro 50% dell’onorario sarà destinato, nella misura del 25%, ‘a borse di studio per lo svolgimento della pratica forense presso l’Avvocatura dello Stato’ e il rimanente 25% è destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale.

DAL 2015 TAGLIO 20% COMPENSI AMMINISTRATORI PARTECIPATE Nelle società partecipate, dette anche società strumentali, i tre membri del consiglio di amministrazione potranno essere anche esterni (e quindi salta il vincolo di due membri provenienti dalla Pa) e dal 1′ gennaio 2015 il costo annuale dei compensi dei tre amministratori dovrà essere tagliato del 20%.

ENTRO 2014 MODULI STANDARD Tra le novità il decreto prevede moduli standardizzati e unificati per tutta Italia (entro il 2014), che dovranno essere predisposti entro 180 giorni dall’approvazione del dl P.a., dovranno essere pubblicati sul portale www.impresainungiorno.gov.it e resi disponibili per la compilazione delle pratiche telematiche da parte delle imprese entro e non oltre 30 giorni dalla sua approvazione.

RINVIATA CENTRALE UNICA COMMITTENZA È stata rinviata al 2015 l’entrata in vigore della Centrale unica di committenza per i comuni non capoluogo di provincia prevista dal decreto Irpef. In particolare, la modifica prevede il rinvio dell’entrata in vigore della norma al 1° gennaio 2015 per gli acquisti di beni e servizi e al 1° luglio 2015 per i lavori pubblici. La norma del dl Irpef vieta infatti ai Comuni non capoluogo di provincia di acquisire lavori, servizi e forniture (e quindi appalti) in assenza di una Centrale unica di committenza.

OBBLIGO ASSICURAZIONE PER AZIENDE SANITARIE PRIVATE Tutte le aziende del Servizio sanitario nazionale, gli enti e le strutture private che si occupano di sanità (anche se non accreditate al Sistema sanitario nazionale) saranno obbligati a munirsi di copertura assicurativa. E ancora: per la realizzazione di nuove strutture sanitarie e sociosanitarie la Regione dovrà continuare a verificare la compatibilità del progetto, tenendo conto del reale fabbisogno del territorio e della sua collocazione.

SCORRIMENTO GRADUATORIE FORZE POLIZIA PER EXPO ‘Al fine di incrementare i servizi di prevenzione e di controllo del territorio connessi allo svolgimento di Expo 2015’ le Forze di Polizia sono ‘autorizzate’, in via straordinaria, ‘per l’immissione nei rispettivi ruoli iniziali, allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi indetti per il 2013 e approvate entro il 31 ottobre 2014, ferme restando le assunzioni dei volontari’. Per la Polizia di Stato le assunzioni saranno disposte dal 1° settembre 2014.

1030 VIGILI DEL FUOCO IN PIÙ. STANZIATI CIRCA 67MLN Ilgoverno ha poi stanziato quasi 67 milioni di euro in tre anni per l’assunzione di 1030 Vigili del fuoco in più. Ai maggiori costi della norma si provvede con lo stanziamento di 130.843 euro per il 2014, 24.276.826 per il 2015 e 42.501.482 per il 2016 a cui si provvede con la riduzione della spesa per la retribuzione del personale volontario del Corpo stesso. Quindi – si legge in conclusione – ‘il limite dell’autorizzazione annuale di spesa’ per l’impiego di volontari scende ‘a 48.850.356 euro dal 2015 e 31.075.700 dal 2016’.

SALVI DOCENTI IN COMANDO AL MIUR Salvi circa 300 docenti in comando al ministero dell’Istruzione. Con una modifica vengono prolungati di un anno (per l’anno scolastico 2014-2015) i collocamenti fuori ruolo per coloro che lavorano per l’autonomia scolastica. Il rinvio servirà – si legge – a predisporre ‘un piano di revisione dell’utilizzo del personale comandato e nelle more della definizione delle procedure di mobilità’.

100MILA EURO A INFETTI DA TRASFUSIONI Il governo ha stanziato per ogni soggetto danneggiato da trasfusione con sangue infetto 100mila euro e 20mila per coloro danneggiati da vaccinazioni obbligatorie. Il risarcimento sarà riconosciuto in un’unica soluzione entro il 2017.

RIFINANZIATO PREPENSIONAMENTO GIORNALISTI 51,8 milioni di euro in sei anni, dal 2014 al 2019, per il prepensionamento dei giornalisti dipendenti di aziende che hanno dichiarato lo stato di crisi. Le risorse sono suddivise in questo modo: 3 milioni di euro per il 2014, 9 milioni per il 2015, 13 milioni per il 2016 e altrettanti per il 2017, 10,8 per il 2018 e 3 per il 2019. Alcune risorse saranno recuperate attingendo al Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria, istituito con la legge di Stabilità 2014. La restante parte (33 milioni di euro, fino al 2019) dal Fondo per la compensazione degli effetti finanziari del ministero dell’Economia, istituito nel 2008. Quest’ultimo fondo viene incrementato di 33 milioni di euro. Inoltre, l’emendamento introduce una norma che obbliga le aziende editoriali ad avere almeno una assunzione a tempo indeterminato ogni tre prepensionamenti.

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Meldola, riattivare indirizzo musicale alla scuola “Dante Alighieri”

Riattivare l’indirizzo musicale presso la scuola “Dante Alighieri” del Comune di Meldola. E’ quanto ho chiesto con una lettera inviata all’ufficio scolastico regionale, su impulso e segnalazione di molti genitori dei ragazzi della scuola meldolese, preoccupati per la paventata chiusura dell’indirizzo musicale presso la scuola Secondaria di primo grado del comune bidentino. Spero veramente che se non attraverso gli organici formali, almeno con quelli “di fatto” si possa giungere ad una soluzione.

Una richiesta sostanziata l’elevato numero di adesioni (circa n. 30) che l’indirizzo in oggetto ha riscontrato da parte dei genitori degli alunni che frequenteranno la Scuola Secondaria di primo grado nell’anno scolastico 2014/2015 e dalla marcata richiesta che proviene da parte dei ragazzi che vivono sul territorio.

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Garanzia Giovani: presentazione del Piano regionale alle imprese e alle parti sociali del territorio. Venerdì 18 luglio a Forlimpopoli

Bologna – A Forlimpopoli, il 18 luglio, si svolgerà una iniziativa  della Regione per presentare alle imprese e alle parti sociali Garanzia Giovani,  il programma dell’Unione europea che intende assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano (Neet – Not in Employment, Education or Training) opportunità per acquisire nuove competenze e per entrare nel mercato del lavoro. In Emilia-Romagna sono 7.841 i giovani che hanno già aderito, 1.118 quelli che hanno già avuto il primo colloquio con i centri per l’impiego.
“Garanzia Giovani è una sfida che richiede la collaborazione e l’impegno congiunto delle istituzioni, di tutte le forze sociali e delle imprese chiamate a investire responsabilmente nel futuro dei giovani avvicinandoli al lavoro – sottolinea l’assessore regionale al Lavoro, Scuola e Formazione Patrizio Bianchi – . Anche in Emilia-Romagna il numero dei Neet è preoccupante, il programma non va inteso però come un ‘ammortizzatore’, ma come un’occasione che questo territorio saprà cogliere per fare dei giovani, delle loro aspettative e delle competenze un fattore di crescita e di dinamismo sociale ed economico”.

Venerdì 18 luglio, l’appuntamento a Forlimpopoli nella Sala del Consiglio Comunale
La Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Comune di Forlimpopoli e Provincia di Forlì Cesena, organizza un incontro rivolto alle parti sociali e al sistema economico-produttivo del territorio per condividere gli obiettivi del progetto e presentarne opportunità e modalità di accesso. L’iniziativa si terrà venerdì 18 luglio, dalle ore 15,30 alle 17,30, nella Sala del Consiglio Comunale (Piazza Fratti – Rocca – Forlimpopoli).
Apriranno i lavori i parlamentari Marco Di Maio e Enzo Lattuca; presiederà i lavori il consigliere regionale Thomas Casadei; Paola Cicognani, responsabile del Servizio Lavoro della Regione Emilia-Romagna, illustrerà le opportunità che Garanzia Giovani offre alle imprese per facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani e in particolare i tirocini, che nell’ambito di Garanzia Giovani prevedono il finanziamento con risorse pubbliche del 70% dell’indennità di frequenza, gli incentivi per l’attivazione di contratti di apprendistato per la qualifica e per il diploma e per l’alta formazione e la ricerca (le due tipologie di apprendistato in cui la componente formativa è più significativa) e i bonus occupazionali che la Regione riconosce alle imprese che assumono giovani fino a 29 anni. Concluderà l’assessore regionale Patrizio Bianchi.

Come funziona Garanzia Giovani
Avviato il primo maggio 2014, Garanzia Giovani è un programma dell’Unione europea a cui l’Italia ha scelto di dare attuazione mettendo a punto una strategia condivisa tra Stato e Regioni. Sulla base di regole e tipologie d’intervento definite a livello nazionale, l’Emilia-Romagna ha elaborato il proprio Piano regionale con un’idea chiara: aumentare le competenze dei giovani per contrastare la disoccupazione e innalzare la competitività del territorio premiando le imprese che investono sui giovani e sulla loro formazione.
Per aderire i giovani devono iscriversi on line al programma (sul portale regionale Lavoro per Te http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/lavoro-per-te o sul portale nazionale www.garanziagiovani.gov.it), entro 60 giorni dall’iscrizione accordarsi per un appuntamento con il proprio centro per l’impiego per un colloquio con cui costruire il progetto, firmare il Patto di Servizio ed entro quattro mesi iniziare il percorso. Le opportunità che il Piano regionale Garanzia Giovani prevede sono: reinserimento in un percorso formativo, tirocini, mobilità in Italia e in Europa, sostegno all’inserimento lavorativo, in particolare attraverso l’apprendistato, accompagnamento all’avvio di un’ attività autonoma e imprenditoriale, servizio civile, bonus occupazionale.
Per garantire nei tempi previsti dal Programma l’attivazione dei percorsi individuali a tutti i giovani che hanno aderito o che lo faranno nei prossimi mesi, la Regione ha già approvato le procedure necessarie a rafforzare i servizi di orientamento specialistico, a validare un elenco dei soggetti promotori di tirocini formativi e degli enti di formazione accreditati che dovranno permettere ai giovani la formalizzazione delle competenze acquisite attraverso i tirocini e i progetti di servizio civile. Tra le misure approvate, anche quella per rendere disponibile un’offerta di percorsi di accompagnamento all’imprenditorialità. Per quanto riguarda in particolare i giovani in possesso di alte competenze, sarà ASTER, in coerenza con quanto realizzato nell’ambito del progetto Spinner 2013, a progettare e rendere disponibile un’offerta di percorsi di accompagnamento al “fare impresa” per l’avvio di nuove imprese innovative, mentre l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori ER.GO offrirà misure di orientamento specialistico per giovani in possesso di un titolo di istruzione terziaria universitaria.

Un primo monitoraggio
Al 30 giugno 2014, a due mesi dall’avvio del programma, in Emilia-Romagna hanno aderito a Garanzia Giovani 7.841 giovani. Tra questi 4.100 sono residenti in altre regioni italiane ma hanno scelto l’Emilia-Romagna per aderire al programma e cogliere una delle opportunità offerte. 2.476 giovani hanno un appuntamento fissato con gli operatori dei centri per l’impiego, 1.118 hanno avuto almeno il primo colloquio di orientamento, 730 hanno stipulato il patto di servizio, altri 388 sono in attesa di perfezionare il profiling, lo strumento introdotto dal Ministero per  “misurare” l’occupabilità dei giovani e sulla base di questa definire il  percorso personalizzato più coerente.

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