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Approvato il decreto sulla cybersecurity: un altro pilastro del PNRR

Abbiamo approvato alla Camera il decreto legge sulla Cybersicurezza. Il testo definisce l’architettura nazionale di cybersicurezza e istituisce l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, modificando, tra l’altro, il decreto legge del 2019 con il quale era stato introdotto il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.

La sicurezza cibernetica è uno degli interventi previsti dal Pnrr, e la cybersecurity, viene ricordato, e’ uno dei 7 investimenti della digitalizzazione della Pa. E all’investimento mirato alla creazione ed al rafforzamento delle infrastrutture legate alla protezione cibernetica del Paese sono destinati dal decreto circa 620 milioni di euro. 

Il testo definisce il sistema nazionale di sicurezza cibernetica cha ha al suo vertice il presidente del Consiglio dei ministri, cui viene attribuita “l’alta direzione e la responsabilita’ generale delle ‘politiche di cybersicurezza’”. 
Sara’ pertanto lui a nominare e revocare il direttore generale e il vice direttore generale della nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Di queste nomine dovranno essere preventivamente informati il Copasir e le competenti Commissioni parlamentari. 

Il Dl istituisce anche il Comitato interministeriale per la cybersicurezza, con funzioni di consulenza, proposta e vigilanza sulle politiche del settore. L’Agenzia per la cybersicurezza predispone la strategia nazionale di cybersicurezza assumendo compiti, finora attribuiti al ministero dello Sviluppo economico, alla presidenza del Consiglio, al Dis ed all’Agenzia per l’Italia digitale.

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Ok al Dl Covid. Pignoramenti, riscossioni, cellulari, condomini: tutte le novità

Abbiamo approvato alla Camera il decreto proroghe legato al Covid. Un provvedimento con molti piccoli interventi tra cui la proroga della validità di carte d’identità e patenti, misure per le assemblee condominiali online, la app Immuni che diventa interoperabile con le altre applicazioni europee, lo stop alla ripartenza di pignoramenti e riscossione cartelle, novità per permessi, concessioni e certificati già scaduti. Continuiamo a lavorare per dare risposte concrete e più efficaci alle persone e alle imprese.

PROROGA PREMESSI SOGGIORNO
Arriva una nuova proroga dei permessi di soggiorno. Con una modifica del Senato è stata prorogata la validità dei permessi per gli stranieri – in scadenza sino al 31 dicembre 2020 – fino “alla cessazione dello stato di emergenza” ovvero “fino al 31 gennaio 2021”.

‘TRAVASO’ DL ELEZIONI COMUNI/PROVINCE
Nel DL COVID è stato ‘travasato’ uno degli ultimi decreti approvati dal Governo per rinviare le elezioni provinciali in primavera e quelle dei Comuni sciolti per mafia. Nel dettaglio, la modifica prevede che le elezioni dei Comuni i cui organi sono stati sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata, già indette per le date del 22 e 23 novembre 2020, vengano rinviate e si svolgano entro il 31 marzo 2021, mediante lintegrale rinnovo del procedimento di presentazione di tutte le liste e candidature a sindaco e a consigliere comunale. Fino al rinnovo degli organi elettivi è prorogata la durata della gestione della commissione straordinaria. E ancora: solo per il 2029, in caso di rinnovo del consiglio del comune capoluogo, il termine per procedere a nuove elezioni del consiglio metropolitano è fissato in centottanta giorni dalla proclamazione del sindaco del comune capoluogo; le consultazioni elettorali per le elezioni dei presidenti delle province e dei consigli provinciali delle regioni a statuto ordinario si svolgono entro il 31 marzo 2021. Fino al rinnovo dei consigli metropolitani e dei consigli provinciali citati, è prorogata la durata del mandato di quelli in carica.

PIGNORAMENTI E RISCOSSIONE CARTELLE
Un altro provvedimento entrato da capo a piedi nel decreto COVID è il decreto Riscossione, approvato dal Governo ad ottobre. Sarebbe dovuta finire il 15 ottobre la tregua fiscale, con conseguente ripartenza di pignoramenti e riscossione cartelle a partire dal 16 ottobre. Le misure introdotte, invece, hanno fermato tutto nuovamente, stabilendo uno stop alle attività di riscossione cartelle esattoriali, notifica e pignoramenti fino alla fine dellanno. Il differimento riguarda il termine di sospensione del versamento di tutte le entrate tributarie e non, derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della riscossione. La sospensione include cartelle di pagamento; avvisi di accertamento esecutivi; avvisi di accertamento in materia doganale; ingiunzioni degli enti territoriali; nuovi avvisi di accertamento esecutivi per i tributi locali. Per le cartelle di pagamento in scadenza nel periodo di sospensione fino a fine 2020, è possibile richiedere una rateizzazione, e per evitare lattivazione di procedure di recupero da parte di Agenzia delle Entrate- Riscossione. La domanda deve essere presentata entro il 30 novembre 2020.

ASSEMBLEE CONDOMINIALI ONLINE
Arriva una semplificazione per le assemblee condominiali online. Queste potranno essere convocate dagli amministratori in videoconferenza con il consenso della maggioranza dei proprietari (o dei delegati) e non più con il via libera di tutti i condomini.

STOP TRIBUTI PESCHERECCI SEQUESTRATI
Stop dei versamanti tributari e dei contributi previdenziali per gli armatori dei pescherecci sequestrati in Libia il 1° settembre scorso. La modifica, introdotta al Senato, è stata sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza. Nel dettaglio, si prevede “nei confronti degli armatori delle imbarcazioni sequestrate dalle autorità libiche in data 1º settembre 2020” la sospensione “dei termini per gli adempimenti e i versamenti dei tributi nonché dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, dal 1° settembre 2020 e fino al 31 dicembre 2020”.

USO CELLULARI PERSONALI AL LAVORO
“Nell’ottica del miglioramento delle azioni di prevenzione e dell’efficientamento nell’uso della piattaforma unica nazionale” e della app Immuni per il tracciamento dei contagi, “è consentito ai lavoratori del settore pubblico e privato, l’utilizzo dei propri dispositivi telematici e telefonici durante l’orario di lavoro, in via temporanea anche in deroga ai regolamenti aziendali fino alla conclusione dell’emergenza COVID-19”.

CREDITI IMPRESE IN CRISI
Entreranno in vigore con la conversione del decreto COVID le norme del nuovo codice Fallimentare e le crisi d’impresa sulla transazione fiscale e gli accordi su crediti contributivi. Le nuove norme riguardano anche il trattamento dei crediti tributari e contributivi. La stessa modifica sopprime l’efficacia del decreto del ministro del Lavoro in cui vengono definite le modalità di applicazione, i criteri e le condizioni di accettazione da parte degli enti previdenziali degli accordi sui crediti contributivi.

PROROGA ‘PERIODO PONTE’ CODICE TERZO SETTORE
Arriva una proroga del “periodo ponte” previsto dal Codice del Terzo settore. Con un emendamento al DL COVID, a firma Forza Italia, approvato al Senato, viene previsto che in vista del Registro unico nazionale gli enti del terzo settore dovranno adeguarsi alle nuove norme del DL del 2017 entro fine marzo 2021 anziché il 31 ottobre 2020. Dunque entro marzo del prossimo anno, gli enti del terzo settore potranno modificare i propri statuti con le modalità e le maggioranze previste per le deliberazioni dell’assemblea ordinaria “al fine di adeguarli alle nuove disposizioni inderogabili o di introdurre clausole che escludono l’applicazione di nuove disposizioni derogabili mediante specifica clausola statutaria”.

PROROGA CONCESSIONI-PERMESSI, ANCHE SE SCADUTI
Arriva una proroga delle concessioni, permessi e autorizzazioni, sia per quelli in essere che per quelli scaduti tra il 1° agosto scorso e la data di entrata in vigore del decreto COVID. La norma proroga fino alla fine dello stato di emergenza COVID “tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati”, anche se scaduti. La proroga riguarda anche la Scia, i termini di inizio e di ultimazione dei lavori, le autorizzazioni paesaggistiche e quelle ambientali. L’unica eccezione prevista è per i documenti unici di regolarità contributiva, che continuano ad essere assoggettati alla disciplina ordinaria. La modifica, durante il passaggio in commissione, è stata contestata dal ministero della Giustizia che ha appunto dato “parere fortemente contrario”. La norma – si legge in un documento firmato dal capo dellufficio legislativo del ministero – introduce una sorta di reviviscenza di provvedimenti scaduti, foriera di innumerevoli problematiche sul piano applicativo.

MASCHERINE ALL’APERTO
Il decreto, fin dalla sua forma originaria, prevede un ampliamento dell’uso delle mascherine per proteggersi dal COVID-19. Come noto, è scattato l’obbligo di indossarle non solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, ma più in generale anche nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private, e all’aperto.

MISURE RESTRITTIVE REGIONI
Sempre per quanto riguarda le norme anti-COVID, il decreto ha normato un principio ribadito in diversi dpcm governativi. Ovvero le Regioni potranno introdurre misure derogatorie rispetto a quelle previste a livello nazionale. Nei limiti delle proprie competenze potranno introdurre temporaneamente misure maggiormente restrittive, oppure ampliative. In quest’ultimo caso dovranno ricevere il via libera intesa del ministero della Salute.

APP IMMUNI
Il decreto contiene anche delle norme che riguardano la app Immuni, utilizzata per il tracciamento dei contagi. Si interviene nel sistema di allerta COVID-19 per rafforzare l’uso degli strumenti tecnologici comuni dell’Unione europea per contrastare l’epidemia, prevedendo l’interoperabilità dell’applicazione con le piattaforme che operano nel territorio dell’Unione.

FORZE DELL’ORDINE
Gli accertamenti diagnostici relativi all’esposizione al rischio di contagio da COVID-19 di tutto il personale delle Forze di polizia, Forze armate e Corpo dei vigili del fuoco potranno essere effettuati dal servizio sanitario di ciascun corpo.

RINNOVO STATO DI EMERGENZA
Nuova proroga di un anno della dichiarazione dello stato di emergenza emanato dal Governo dopo il maltempo che ha colpito alcune regioni italiane il 2 ottobre 2018 in poi. Le regioni interessate allo stato di emergenza, e dunque alla proroga, sono Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Sardegna, Sicilia, Veneto e delle Province autonome di Trento e Bolzano. La stessa misura proroga le contabilità speciali fino a fine 2024.

ASSUNZIONI
L’articolo 1-ter – inserito dal Senato – proroga dal 31 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021 il termine temporale per le possibilità di alcune assunzioni – da parte di pubbliche amministrazioni – derivanti da cessazioni dallimpiego verificatesi in alcuni anni. La proroga concerne sia il termine per procedere allassunzione sia quello per il rilascio della relativa autorizzazione. Più in particolare, la proroga concerne le possibilità: di assunzioni a tempo indeterminato, per le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie e gli enti pubblici non economici; assunzioni a tempo indeterminato, per i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nei limiti (inerenti alle cessazioni dall’impiego verificatesi) stabiliti dalle relative norme oggetto di proroga; e di assunzioni di personale a tempo indeterminato e di ricercatori a tempo determinato40 da parte delle università statali.

SOCIETÀ IN HOUSE
Varrà anche per le società in house, ma solo temporaneamente, la norma che prevede che la cessazione degli amministratori per scadenza del termine ha effetto dal momento in cui il consiglio di amministrazione è stato ricostituito. La norma si applica agli amministratori delle società in house in scadenza dal 17 marzo 2020 al 15 dicembre 2021. Nello stesso periodo sono fatti salvi gli atti posti in essere da tali organi e la loro eventuale cessazione, per scadenza del termine, non produce effetti fino a quando gli stessi non sono stati ricostituiti.

CARTE D’IDENTITÀ E PATENTI
Restano valide fino 30 aprile 2021 patenti e carte di identità scadute o prossime alla scadenza. Con la modifica dunque il termine viene rinviato da dicembre 2020 al 30 aprile 2021.

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UFFICI POSTALI

A Civitella riapre l’ufficio postale di Voltre, si tratta di una misura temporanea. E’ stato accolto il ricorso che il Comune aveva presentato contro il provvedimento di Poste italiane che prevedeva la chiusura di alcune sedi periferiche dell’azienda. Analoga vicenda per l’ufficio postale di Tontola, per il quale è stato accolto il ricorso al Tar. Quella del ricorso al tribunale amministrativo era una strada che avevo suggerito dopo sentenze che in altri territori italiani avevano portato alla riapertura. Certo, non può essere la soluzione definitiva: occorre un ripensamento di Poste Italiane. Di questo ho parlato con il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, che ha la delega alle telecomunicazioni.

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RAI

Accompagnare la trasformazione dell’azienda radiotelevisiva pubblica e renderla capace di essere all’altezza delle enormi trasformazioni che attraversano il sistema dei media. È lo scopo della riforma della Rai approvata dall’Aula e che passa adesso al Senato. Grande spazio viene dato alle funzioni dell’Amministratore delegato perché la prima condizione per valorizzare il ‘ruolo industriale’ dell’azienda è quella di dotarla di una guida efficiente e responsabilizzata. Questa legge costituisce il primo segmento della riforma dell’intero sistema radiotelevisivo.
> La sintesi dei contenuti
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La nuova legge sulla Rai: efficienza, responsabilità e trasparenza

Con il via libera della Camera, la riforma della Rai si appresta a superare l’ultimo passaggio parlamentare al Senato, per l’ok definitivo. Durante l’esame a Montecitorio, sono state introdotte alcune modifiche, tra cui una norma sulla trasparenza dei compensi dei dirigenti, ma solo se superano il tetto dei 200mila euro.

La riforma introduce importanti novita’ in materia di governance della Rai: viene istituita la figura dell’Amministratore delegato, ma in un primo momento e nella fase transitoria, sara’ il Direttore generale ad avere ampi poteri, tanto da essere stato definito il ‘Super Dg’. Il Cda sara’ piu’ snello e non verra’ piu’ eletto dalla commissione di Vigilanza. Infine, il presidente sara’ di garanzia. Resta la delega sul riassetto normativo di settore.

AMMINISTRATORE DELEGATO – L’Ad e’ nominato dal Cda su proposta dell’assemblea dei soci, e quindi dal Ministero dell’Economia, e resta in carica per tre anni. Ma puo’ essere revocato dallo stesso consiglio di amministrazione. L’Ad puo’ nominare i dirigenti, ma per le nomine editoriali deve avere il parere del Cda che, se ha la maggioranza dei due terzi diventa vincolante. Vi e’ poi l’incompatibilita’ a ricoprire la carica di Ad della Rai per i membri del governo, fino a dodici mesi precedenti alla data della nomina

PRESIDENTE DI GARANZIA – Viene introdotta la figura del presidente di garanzia. Il presidente viene nominato dal Cda tra i suoi membri, ma deve anche ottenere il parere favorevole della commissione di Vigilanza con i due terzi dei voti.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE – Diminuisce il numero dei componenti del Cda, che passano da nove a sette, quattro dei quali vengono eletti dal Parlamento, due sono nominati dal governo e uno viene designato dall’assemblea dei dipendenti. Vengono inoltre previsti requisiti di onorabilita’ per i consiglieri, per i quali e’ previsto un tetto alle retribuzioni. Non possono ricoprire la carica di consiglieri di amministratore della Rai ministri, viceministri e sottosegretari e che abbiano ricoperto la carica nei dodici mesi precedenti alla data della nomina.

DIRETTORE GENERALE – Le nuove norme sul Cda si applicheranno solo a partire dal primo rinnovo. Fino a quel momento, e nella prima fase transitoria, sara’ il Direttore Generale ad avere maggori poteri, tanto da aver fatto discutere durante l’iter parlamentare sulla figura del ‘super Dg’, che svolgera’ di fatto il ruolo di Ad.

TRASPARENZA CONTRATTI SOPRA 200MILA EURO – con un emendamento dei relatori all’artioclo 2 del ddl, viene introdotta una norma sulla trasparenza dei compensi nella Rai. Saranno infatti resi pubblici gli stipendi dei “soggetti, diversi dai titolari di contratti di natura artistica, che ricevano un trattamento economico annuo omnicomprensivo a carico della societa’ pari o superiore a 200mila euro”. Restano esclusi i compensi delle ‘star’.

CONTRATTO DI SERVIZIO – Passano da tre a cinque gli anni di durata dei contratti nazionali per lo svolgimento del servizio pubblico. Acquista un potere maggiore il governo, che prima di ogni rinnovo dei contratti deve indicare gli indirizzi.

CONSULTAZIONE PUBBLICA – E’ una modifica introdotta alla Camera, e prevede che “il ministero dello Sviluppo economico, in vista dell’affidamento della concessione del servizio pubblico (che scade nel maggio 2016), avvia una consultazione pubblica sugli obblighi del servizio medesimo, garantendo la piu’ ampia partecipazione”.
Il Mise, inoltre, trasmette alla Commissione di Vigilanza per il prescritto parere “lo schema di contratto di servizio almeno sei mesi prima della scadenza del contratto vigente”. In sede di prima applicazione della legge tale schema e’ trasmesso entro sei mesi dall’affidamento della concessione.

DELEGA PER IL RIASSETTO NORMATIVO – Il ddl affida al governo la delega ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, un decreto legislativo per la modifica del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, seguendo alcuni criteri direttivi. La portata della delega e’ stata ‘ridotta’ durante l’esame al Senato.

(AGI)