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Concessioni balneari, due emendamenti al Senato: “Più valore agli investimenti effettuati dalle imprese e all’esperienza professionale”

Comunicato stampa

Due emendamenti di Italia Viva al Senato al disegno di legge sulla concorrenza per dare il giusto valore al lavoro svolto in questi anni dai balneari. E’ il senso delle proposte depositate e sollecitate dal parlamentare romagnolo Marco Di Maio.

“Siamo favorevoli alla concorrenza, al rispetto delle norme europee e delle sentenze emanate dagli organi giurisdizionali del nostro Paese – afferma -, ma siamo anche per la tutela del lavoro, degli investimenti fatti e della qualità del servizio offerto. Per questo riteniamo insufficiente il provvedimento del Governo sui balneari nella parte che tratta gli indennizzi economici da riconoscere ai concessionari attuali che dovessero perdere la propria concessione”.

Attualmente il Governo inserisce, tra i criteri cui dovranno essere improntati i decreti legislativi volti al riordino e alla semplificazione della disciplina in materia di concessioni demaniali, la definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, in ragione del mancato ammortamento degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio e autorizzati dall’ente concedente e della perdita dell’avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico.

“Sono parametri insufficienti – spiega il parlamentare romagnolo -. Riteniamo che l’indennizzo che andrà riconosciuto a chi perde la concessione debba essere prevalentemente costituito da un parametro che dà un peso rilevante agli investimenti effettuati e al valore aziendale dell’impresa, oltre che dei relativi beni materiali e immateriali. Oltre a ciò, nella valutazione inerente la perdita dell’avviamento, poi, non può esser fatto riferimento alle sole attività commerciali o di interesse turistico, ma va considerato il complesso delle attività di servizi esercitate nell’ambito della concessione demaniali”.

Il secondo emendamento presentato, riguarda i criteri delle procedure selettive. che già ora, nella formulazione del governo, includono la valorizzazione dell’esperienza tecnica e professionale già acquisita in relazione all’attività oggetto di concessione o ad analoghe attività di gestione di beni pubblici.

“Riteniamo che questa parte vada maggiormente valorizzata nella determinazione dei criteri di assegnazione delle concessioni – spiega Marco Di Maio – tenendo conto anche dell’anzianità di esercizio dell’impresa, ivi compresa quella acquisita nella gestione della concessione demaniale alla quale si riferisce la selezione, assegnando una specifica valutazione in termini di punteggio attribuito. Questo per dare un peso all’esperienza professionale maturata sul campo da chi da anni svolge attività di impresa su quelle concessioni, conseguendo risultati apprezzabili in termini di qualità, servizi, offerta turistica”.

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PrimoPiano Sanità Turismo

Green pass, la certificazione per viaggiare questa estate

L’Unione Europea ha dettato le linee guida sul Green pass, per il quale c’è da dire che l’Italia già più di un mese fa aveva programmato con il decreto del 22 aprile 2021. Ma vediamo cosa è e a cosa serve. Il Green pass, per noi “certificazione verde”, è un documento che dimostra di essere stati vaccinati o di essere guariti dal Covid-19 o di essersi sottoposti a tampone con esito negativo.

Solo con esso ci si potrà spostare in Italia tra le regioni rosse ed arancioni (colori che speriamo di non rivedere più), ma anche per visitare gli anziani nelle case di riposo (Rsa) e servirà per partecipare a feste e banchetti di nozze dal 15 giugno nelle regioni in zona gialla e già dal 31 maggio in quelle in fascia bianca, mentre si sta valutando la sua applicazione anche per altri eventi.

Per quanto riguarda invece l’applicazione europea, è stato ideato un certificato analogo al green pass, l’Eu Digital Covid Certificate o Digital Green Certificate. Esso servirà per certificare che il cittadino europeo è stato vaccinato contro il coronavirus, si è sottoposto a tampone con esito negativo o è guarito dal Covid, sviluppando gli anticorpi necessari. Entrerà in vigore dal 1° luglio e servirà per spostarsi all’interno della UE.

L’Italia e l’Europa ripartono insieme.

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PrimoPiano Speciale Coronavirus Turismo

“Passaporto vaccinale”, una carta europea per accelerare la ripartenza

Il “passaporto vaccinale”, o comunque un certificato che attesti di essere vaccinati, oppure negativi al virus o di aver sviluppato gli anticorpi in quanto guariti, è un’ottima iniziativa che l’Unione Europea deve portare avanti senza indugi.

IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA COMMISSIONE EU

Questo permetterebbe a tutti i cittadini europei di poter viaggiare liberamente, dando sollievo soprattutto a quelle zone a vocazione turistica come la Romagna; ma come molte altre zone d’Italia.

Questo certificato dovrà essere riconosciuto da tutti gli Stati Membri e garantirà la possibilità di trascorrere le vacanze dove si preferisce, consentendo ad alberghi, ristoranti e stabilimenti di poter lavorare e riprendersi almeno in parte dopo le chiusure di questi mesi.

Sono fiducioso che con il potenziamento della campagna di vaccinazione e l’arrivo della stagione estiva, insieme all’organizzazione e alla responsabilità dei romagnoli, presto molte attività saranno nelle condizioni di riaprire e ripartire.

Il “passaporto vaccinale” può essere una chiave di volta per riaccendere i motori della nostra economia. Non facciamoci trovare impreparati.

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Esteri Europa Giovani Politica PrimoPiano Turismo

Confronto in diretta Facebook con il sottosegretario Scalfarotto: “Bisogna ridurre la socialità e la mobilità, compresa quella internazionale”

Lo scorso 19 marzo il deputato romagnolo Marco Di Maio si è collegato in diretta Facebook con il sottosegretario agli Affari esteri, Ivan Scalfarotto, per rispondere ai numerosi interrogativi sui nostri connazionali che si trovano all’estero per ragioni di lavoro o in vacanza.

Non appena è scoppiata l’emergenza legata alla diffusione del virus Covid19, “la nostra prima reazione è stata quella di chiudere immediatamente tutti i voli da e per la Cina” ha affermato Scalfarotto. “In questo momento stiamo limitando alcuni diritti fondamentali che sono scritti nella nostra Costituzione: all’art.16, infatti, c’è scritto che il cittadino si può spostare liberamente all’interno del territorio nazionale. Ma lo stesso articolo afferma anche che possono esserci limitazioni dovute a ragioni sanitarie, quindi stiamo agendo nel rispetto delle norme costituzionali”.

In merito alle misure restrittive introdotte in Italia per contenere il contagio, Scalfarotto ha parlato di “maturità dell’opinione pubblica nell’accettare quelle limitazioni”. Alcuni paesi “hanno dovuto aspettare del tempo per prendere le stesse decisioni dell’Italia. C’è il caso della Gran Bretagna ad esempio: addirittura all’inizio sembrava che non volessero fare nulla e aspettare l’immunità di gregge. Questo atteggiamento ha creato una grandissima preoccupazione nella comunità italiana in Gran Bretagna”.

Per quel che riguarda i nostri connazionali che in queste settimane si trovano all’estero, “è chiaro che non riusciremo a portarli tutti insieme in Italia. E peraltro sconsiglio il ritorno a casa in massa: quando diciamo che bisogna stare a casa, vuol dire che bisogna stare in casa dovunque essa sia. Va tenuto conto anche che l’italiano che arriva da fuori si deve mettere in auto isolamento per 14 giorni”.

“Parliamo di un numero potenzialmente altissimo di italiani che vogliono fare rientro nel nostro Paese e bisogna trovare degli aerei che li riportino indietro. Non c’è altra soluzione, non è pensabile che ci siano dei voli militari che vadano a recuperare centinaia migliaia di italiani, non siamo neanche attrezzati. Quello che stiamo facendo realisticamente è lavorare insieme alle linee aeree Alitalia e Neos: prima le nostre ambasciate sul luogo fanno una specie di censimento di quante sono le persone che sono bloccate o che devono tornare, poi si cerca di organizzare dei voli. Si tenga conto però che sono dei voli particolari perché partono vuoti e tornano pieni quindi costano il doppio di quanto costerebbe normalmente un volo di linea”.

Infine il sottosegretario Scalfarotto ha sottolineato l’importanza del sito della Farnesina www.viaggiaresicuri.it, nel quale ci sono tutti i riferimenti (numeri telefonici di Ambasciata e Consolati) per affrontare problemi di primaria urgenza.

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dichiarazioni Politica PrimoPiano Romagna Turismo

Aeroporto di Forlì, importanti passi in avanti

Importante aggiornamento sull’aeroporto di Forlì. Ieri il Capo nazionale del Corpo dei vigili del fuoco, Fabio Dattilo, si è recato in visita presso l’aeroporto di Forlì, assieme al direttore regionale e al comandante provinciale, per verificare in prima persona le condizioni della struttura che dovrà ospitare gli agenti del Corpo nazionale e acquisire gli elementi tecnici necessari alla riunione operativa con la società di gestione, che si terrà a Roma il prossimo 21 febbraio.

Un gesto di attenzione non dovuto, eppure significativo che fa seguito ai contatti informali intercorsi nelle scorse settimane avuti assieme al vice presidente della Camera, Ettore Rosato, e a cui abbiamo lavorato a seguito dell’approvazione del nostro emendamento in legge di bilancio.

Confidiamo che rapidamente si possa completare la procedura di assegnazione del personale e che tutte le parti in causa svolgano nel tempo più breve possibile quanto di propria competenza.

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Cultura dichiarazioni PrimoPiano Romagna Turismo

L’Emilia-Romagna meta “top” del turismo mondiale

Se mai servisse una conferma dell’unicità della nostra terra, ecco che ad incoronarla come meta “top” del turismo mondiale arriva la più prestigiosa guida turistica: la Lonely Planet, che ha realizzato la sua prima guida completa dedicata all’Emilia-Romagna. Dalle città d’arte ai castelli, dall’Appennino alla Riviera, passando per l’enogastronomia e la Motor Valley: sono alcune delle proposte contenute nel volume, disponibile in libreria dal 5 dicembre.
Cinque autori hanno percorso la regione in lungo e in largo per raccontare, in 450 pagine, le tante opportunità di vacanza che la regione offre al turista. Innata vocazione all’ospitalità della sua gente, una cucina unica e genuina, affascinanti città d’arte e una varietà di offerta senza eguali, i punti che gli autori hanno voluto evidenziare nelle prime pagine della pubblicazione.E prima di raccontarla in dettaglio, provincia per provincia, la guida evidenzia i 16 elementi principali che rendono l’Emilia-Romagna una meta imperdibile: dai portici di Bologna ai brand motoristici nel modenese, dalle valli di Comacchio e del Po ai mosaici Unesco di Ravenna fino a Rimini “capitale” della Riviera senza dimenticare le ricchezze naturali, dall’Appennino alle Foreste Casentinesi, del territorio.Il turismo, anche in Romagna, non può certo prescindere dalle località costiere; ma il più grande potenziale di crescita ce lo abbiamo nella valorizzazione del nostro entroterra, delle sue bellezze, delle sue unicità non delocalizzabili e non replicabili. Oltre alla bellezza, c’è un bisogno endemico di promuovere tutto questo per dare sbocchi e opportunità lavorative a chi vive nelle nostre vallate, svolgendo una funzione importante per tutti perché contribuiscano a rendere fruibili luoghi suggestivi e che altrimenti sarebbero in totale decadenza. Dunque sosteniamoli con un investimento massiccio per i prossimi anni. Il futuro passa anche dalle nostre colline e montagne. 
> La guida Lonely Planet dell’Emilia-Romagna

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Ambiente dichiarazioni Politica PrimoPiano Romagna Turismo

Parco Foreste Casentinesi: la conferma di Luca Santini farà bene a tutto il territorio

Una bella notizia per tutta la Romagna e soprattutto per i comuni appenninici. Dopo lettere, incontri, interrogazioni, insistenze e 15 mesi di vergognoso stallo per giochi politici interni, finalmente il ministro Sergio Costa ha nominato il presidente del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna: si tratta di Luca Santini.

Santini è reduce da 5 anni di ottimo lavoro alla guida dell’ente, con risultati oggettivi in termini di visitatori, fruibilità e crescita: un lavoro che ha portato tutto il territorio interessato tra Romagna e Toscana a unire ogni sindaco, associazione (persino i santuari di La Verna e Camaldoli), impresa e operatore a chiedere che venisse confermato. A dimostrazione che conservazione e sviluppo possono stare insieme. 

Ciò nonostante, per oltre un anno il Parco è rimasto senza guida, per molti mesi persino senza direttore (nominato solo poche settimane fa). Ora siamo riusciti a sbloccare questa nomina: manca il via libera della Commissione Ambiente, che arriverà a breve e martedì Santini è venuto a Montecitorio per illustrare il lavoro fatto e quello che intende fare. Siamo ad un passo per far ripartire una vera risorsa per tutto il territorio, sia quello montano che quello di pianura. Mi auguro che tutti i gruppi parlamentari, di maggioranza e opposizione, non vogliano far mancare il proprio sostegno.

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dichiarazioni Infrastrutture Politica PrimoPiano Romagna Turismo

Il Ridolfi ancora in stallo. Più che a chiudere i porti, Salvini si impegni ad aprire gli aeroporti

Lo scalo romagnolo ancora non può aprire perché il ministero dell’Interno non produce l’atto necessario ad inserirlo tra gli aeroporti la cui copertura dei costi legati al personale dei vigili del fuoco (obbligatorio per poter aprire un aeroporto) è a carico del ministero. 

Dunque è ancora bloccato non perché gli imprenditori che hanno investito non stiano facendo ciò che è necessario; non perché Enac non abbia assecondato gli investimenti (e ricordo che se abbiamo avuto il bando per la gestione, ormai 2 anni fa, lo si deve SOLO al lavoro fatto assieme al sindaco Davide Drei); non perché qualche potere oscuro stia fermando tutto. 

L’aeroporto non può aprire perché il Ministero dell’Interno non scrive il decreto che inserirebbe lo scalo di Forlì tra quelli in cui il Corpo nazionale dei Vigli del fuoco assicura il servizio di salvataggio e antincendio. Senza questo, tutto il servizio è a carico dei gestori privati, con costi esorbitanti e insostenibili per una start-up.

È da dicembre che si chiede questo atto; nel frattempo il ministro Salvini è anche venuto due volte a Forlì; ci sono stati sopralluoghi di sottosegretari che hanno annunciato per la scorsa primavera la riapertura dello scalo. Ora, senza alcun intento polemico, chiedo che si faccia ogni sforzo per far firmare quel decreto. Se servono più elementi, se mancano informazioni, se si vuole – sarebbe la prima volta – cercare una collaborazione trasversale alle appartenenze politiche, sono qui. Siamo qui. 

Per questo motivo ho voluto presentare una interrogazione al Ministro: ogni giorno che passa equivale ad opportunità che si perdono. Fate presto e, se possibile, fate bene.   

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PrimoPiano Romagna Turismo

Turismo, Italia la più desiderata dai cinesi: opportunità per la Romagna

Spesso si dice che “il petrolio dell’Italia è il suo patrimonio culturale”. Una frase logora e abusata, ma che nella sua esagerazione contiene una dose di verità assoluta. L’Italia è una delle mete turistiche più ambite in tutto il mondo, soprattutto dei cittadini dei Paesi in maggior sviluppo e più popolati. Cina in primis.
Nei giorni scorsi è stato diffuso un rapporto realizzato dall’Ufficio Studi Enit sulla base di dati Unwto, Banca d’Italia, Etc, Istat, Eurostat, Forwardkeys nonché dal monitoraggio delle 30 sedi nel mondo dell’Agenzia Nazionale del Turismo, nel quale si evidenzia che l’Italia rappresenta la meta preferita dei visitatori cinesi. Siamo i primi in Europa, superando Francia, Germania e Spagna. I numeri dicono che nel 2018 si sono registrati 3 milioni di arrivi e 5 milioni di presenze, con un incremento per il 2019 che si aggira attorno al 20%.
Una quota destinata a crescere e che impone al nostro sistema-Paese di gestire quest’onda per non esserne travolti. E dunque promuovere anche mete turistiche diverse da quelle tradizionali, preservare i centri storici, tutelare le nostre bellezze dal consumo vorace e insensato del “mordi e fuggi”, qualificare l’offerta, realizzare le infrastrutture di mobilità che servono. Ciò significa completare gli investimenti in essere per favorire gli spostamenti, realizzare le opere pubbliche, potenziare i collegamenti aerei. 
Se affronteremo questa sfida giocando al ribasso (sui prezzi e sulla qualità) a risultati positivi nel breve periodo, seguirà un progressivo impoverimento dei territori e l’Italia perderà anche questa opportunità. Il futuro economico del nostro Paese, invece, ha bisogno di trovare nel turismo una nuova via su cui programmare il proprio futuro. La ‘domanda’ di Italia è altissima ovunque nel mondo; ora sta a noi, e alla Romagna in particolare, sapere proporre un’offerta all’altezza delle aspettative.

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Economia e Finanza PrimoPiano Turismo

Terme, l’Inps mette in difficoltà gli stabilimenti: il Governo intervenga

Azione parlamentare in difesa delle località e degli stabilimenti termali della Romagna. Con un’interrogazione al ministero del Lavoro, infatti, il parlamentare chiede al Governo di intervenire sull’Inps affinchè venga modificata la decisione che rivede il piano triennale di accesso alle cure termali unilaterlmaente modificato dall’istituto mettendo in difficoltà gli operatori economici.

Dopo il primo anno di applicazione, quest’anno l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha deciso di disattendere un piano triennale per l’assistenza termale ed alberghiera sulla base del quale molti operatori economici avevano basato la propria programmazione. Anche in previsione della decisione assunta dal parlamento di stabilire al 31 dicembre 2018 la conclusione di una serie di agevolazioni.

Anticipando di due anni e con un semplice comunicazione l’eliminazione di queste disposizioni di fatto viene negato il diritto di fruire delle cure per la stagione 2017 alla stragrande maggioranza di chi ne avrebbe titolo. Una decisione che sta mettendo in difficoltà gli operatori termali di tutta Italia e per la quale, con un’interrogazione al ministero del Lavoro, stiamo sollecitando il Governo affinchè intervenga sull’Inps per tentare di risolvere questa situazione che mette a rischio l’intera stagione”.

La Romagna è una delle terra a più alta “densità termale” in Italia e in Europa. Nella sola provincia di Cesena ci sono tre località termali (Castrocaro, Fratta, Bagno di Romagna), che diventano nove se estendiamo lo sguardo alla Romagna (Rimini e Riccione nel Riminese; Brisighella, Riolo, Cervia e Punta Marina nel Ravennate).