Penso siano doverose alcune precisazioni perché si dicono e si scrivono molte inesattezze sulla vicenda autostrade. Mi spiace non ci sto a dipingere il nostro come un soggetto venduto alle lobby, ai poteri forti o uguale ad altri.
L’attuale normativa sulle concessioni autostradali è frutto di modifiche legislative introdotte nel 2008 dal governo Berlusconi. Di quel governo facevano parte i Ministri della Lega Calderoli, Zaia, Maroni, Bossi e il viceministro alle infrastrutture Castelli (nonchè Giorgia Meloni, Ministro della Gioventù e Giorgetti presidente della commissione Bilancio alla Camera): quelle norme allora furono approvate da un Parlamento che vedeva in maggioranza anche la Lega, con ruoli di assoluta responsabilità. Quelle norme modificavano un quadro legislativo preesistente voluto dal precedente governo Prodi.
In particolare, si prevedeva il riconoscimento di aumenti tariffari annuali di almeno il 70% dell’inflazione reale (una cosa mai vista), a cui andavano ad aggiungersi gli aumenti sugli investimenti in corso: cioè aumenti assicurati fino al 2038, indipendentemente dalla valutazione sulla qualità del servizio e la realizzazione degli investimenti. Un trattamento che in base a un’altra norma di quel Governo (articolo 3 comma 5 del DL recante “Misure urgenti anti-crisi per famiglie, lavoro e imprese”) fu esteso a tutte le altre concessioni, cancellando così una misura voluta dal Governo Prodi nel 2006, che legava invece in modo stringente la possibilità di aumenti tariffari a qualità del servizio e investimenti realizzati. Peraltro la norma approvata nel 2008 cancellava la possibilità, sempre prevista dalla riforma Prodi, di ottenere migliori condizioni per interesse pubblico sulle concessioni autostradali: se le concessionarie non accettavano le richiesta di miglioramento delle condizioni, ANAS aveva titolo a revocare la concessione e metterla a gara.
Inoltre:
– La Lega nel 2007 ha preso 150mila euro da Autostrade come finanziamento all’attività politica. Tutto legittimo, per carità, ma il tanto accusato e vituperato PD (“i precedenti governi erano finanziati da Autostrade”, ha detto il mio omonimo Di Maio dopo il crollo del ponte Morandi a Genova) non ha mai preso nulla, zero.
– Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, é stato l’avvocato dell’associazione dei concessionari, AISCAT
– La commissione di indagine nominata dal ministro Toninelli sul disastro di Genova, vede 3 componenti su 6 in conflitto di interesse per precedenti rapporti con Autostrade.
– È stato il ministro Delrio a pubblicare sul sito del ministero la convenzione del 2007, per trasparenza e vincendo molte resistenze. Le poche parti non pubbliche per regole Antitrust, sono accessibili per ogni parlamentare, compresi gli allegati finanziari. Non vi sono atti secretati, per scelta nostra.
– Nel 2017 non vi è stato nessun allungamento della concessione. L’Italia ha concluso un accordo con l’UE per realizzare opere urgenti per lo sviluppo paese. Si parla di 8,5 mld di euro di investimenti tra cui la Gronda di Genova (ma anche qualcosa che ci riguarda come ampliamento A14) tutti a carico di Autostrade. La UE ha certificato che quelle condizioni sono eque per il pubblico e non fanno sovracompensazioni al privato definendo congruo lo spostamento (eventualmente) del termine della proroga dal 2038 al 2042. Che infatti non è in vigore. Il parlamento e il governo non hanno approvato atti in tal senso, anche perché il via libera della UE è arrivato ad aprile 2018. Chi dice e scrive il contrario racconta una falsità. O, se è più chiaro, una bugia.
In sostanza: nessun atto è secretato; nessuna proroga è attiva e tantomeno fatta in segreto, ma semmai dentro una negoziazione in piena regola con le procedure europee; il codice degli appalti voluto dal governo e dal parlamento precedenti, per la prima volta disciplina le concessioni con regole europee (non fatte dall’Italia).
Inoltre sperimentazioni di pubblicizzazione della gestione autostradale si sono fatte con i nostri governi sulla Brennero e sulla A4 Friuli: ci sono diversi esposti alla Corte dei Conti che vedremo come andranno a finire.
In queste poche righe ho riassunto informazioni ben più articolate; la complessità è notevole ed è difficile racchiudere tutto in poche parole. Certo, è più facile sparare contro tutto e tutti, addossare colpe, individuare colpevoli e mandanti senza entrare troppo nel dettaglio. Tanto chi ha più voglia di andare ad approfondire?