C’è ancora qualcuno che si ostina a negare l’esistenza dei cambiamenti climatici; e allora viene da chiedersi cosa debba succedere ancora perchè i grandi della Terra e ciascuno di noi prenda coscienza della gravità e della portata del fenomeno. La foto qui sopra vale più di qualsiasi parola, qualsiasi studio, qualsiasi analisi; e molto più di qualsiasi ideologia. Non è stata scattata sulla costa di qualche paradiso balneare, ma nel bel mezzo della Groenlandia. 


L’immagine è del 13 giugno scorso, immortalata da un ricercatore di un gruppo di studiosi danesi impegnati in una missione di recupero di attrezzature per analisi scientifiche. Si sono mossi con slitte trainate da cani, che anziché correre sul ghiaccio si sono trovati insolitamente a camminare sull’acqua a causa dello scioglimento molto anticipato del ghiaccio su alcuni fiordi. Quel giorno nella zona nord-est della Groenlandia si sono toccati i 15°C, un record persino per i picchi estivi e con rarissimi precedenti (e purtroppo tutti recenti, a testimoniare il fenomeno negativo che stiamo vivendo). 

La spedizione stava andando a recuperare una stazione climatologica e oceanografica e nel farlo ha attraversato un fiordo, il fiordo di Inglefield, poco al di sotto del Circolo Polare Artico. Sotto le slitte e le zampe dei cani c’è poco più di un metro di ghiaccio ricoperto da una ventina di centimetri d’acqua. L’acqua è risalita da alcune crepe nella superficie del ghiaccio, al di sotto del quale l’oceano si estende fino ad una profondità di 800 metri. 

Solo nel giorno dello scatto, stima sempre l’organismo danese, si sono sciolti due miliardi di tonnellate di ghiaccio. Questa pericolosa tendenza sembra confermare la previsione degli scienziati secondo cui il 2019 sarà un anno record per quanto riguarda lo scioglimento dei ghiacci sull’isola. La calotta glaciale della Groenlandia, che occupa circa l’82 per cento della sua superficie, è la seconda più grande al mondo. Lo scioglimento accelerato ed esteso del mare di ghiaccio causerà anche un innalzamento del livello del mare, minacciando direttamente la sopravvivenza delle comunità indigene; è una tendenza – l’innalzamento delle acque marine – che se non viene arrestata in tempo, avrà ripercussioni in tutto il mondo. Riflettiamoci e agiamo di conseguenza.