Negli ultimi giorni la Regione Emilia-Romagna ha approvato due ottimi provvedimenti che avranno ricadute immediate e concrete sulle vite e sulle tasche dei cittadini emiliano-romagnoli: l’abolizione del superticket per tutti i redditi inferiori ai 100.000 euro e la possibilità di utilizzare gli autobus gratis se si acquista un abbonamento del treno.

 

La prima misura è stata decisa dalla giunta guidata da Stefano Bonaccini per garantire l’universalità e il carattere pubblico della sanità regionale ed entrerà in vigore il primo gennaio 2019: in pratica il superticket, ovvero quella tassa introdotta dal governo nazionale nel 2011 che viene applicata sulla vendita dei farmaci e sulle visite specialistiche, sarà del tutto abolito per chiunque abbia un reddito inferiore ai centomila euro annui. Resteranno esenti, come già accade tutt’oggi, coloro che invece non superano la soglia dei 36.000 euro annui. In più, con le entrate derivanti dal superticket dei redditi alti, si finanzierà un’ulteriore misura ideata per supportare le famiglie con più di due figli: verranno esentate anche dal pagamento del ticket base di 23 euro sulle visite specialistiche. Insomma, una sanità sempre più accessibile a tutti, pubblica e di qualità.

 

Per quanto riguarda i trasporti pubblici invece, coloro che acquisteranno un abbonamento del treno mensile o annuale, a partire dal primo settembre 2018 potranno usufruire gratuitamente anche del servizio autobus della città di partenza o destinazione. Questo porterà ad un risparmio medio di circa 150 euro annui per tutti quei lavoratori o studenti pendolari che ogni giorno usufruiscono dei nostri trasporti pubblici. Non dimentichiamo inoltre che in questo modo viene incentivato l’utilizzo di treni e autobus a discapito dell’automobile, migliorando la qualità dell’aria e il problema del traffico. Questo servizio, chiamato “Mi muovo anche in città” sarà disponibile in 13 centri della nostra Regione: Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ferrara, Ravenna, Cesena, Forlì, Rimini, Carpi, Faenza e Imola.

 

Queste misure prevedono un investimento regionale complessivo di circa 39 milioni di euro, a dimostrazione che, al di là degli slogan e delle proposte spesso buone solo per conquistare un titolo di giornale, si può fare politica seriamente e soprattutto a favore della propria comunità.