La preoccupazione per il trasferimento della Motorizzazione da Forlì a Cesena è fondata. Per questo da mesi e non da oggi ci siamo attivati per capire le ragioni di questo intendimento e per frenare una decisione che, probabilmente, avrebbe rischiato di essere già operativa.

Il problema è presto spiegato: nella sede di Forlì lavorano 34 dipendenti, mentre in quella di Cesena 8. Nonostante questo, diversi anni fa per ragioni piuttosto discutibili, la sede di Forlì è stata venduta e ora la Motorizzazione paga un affitto di 146mila euro annui. La sede di Cesena, invece, è di proprietà demaniale e non costa nulla per lo Stato. Inoltre la sede di Forlì risulta avere uno spazio inferiore sia per gli uffici (910 contro 1102 mq) che per le attività da svolgere all’aperto (mentre a Cesena esiste un’area di 16.150 mq, a fronte di un’area molto più piccola a Forlì). Nell’ottica di quella riduzione della spesa pubblica (o spending review) che giustamente tutti noi reclamiamo, come farebbe qualunque azienda privata, l’Amministrazione dello Stato sta intervenendo eliminando i canoni d’affitto nelle province in cui possono essere risparmiati, cercando di ottimizzare e riempire gli spazi a disposizione.

Quali possono essere le soluzioni da adottare? Trovare un’area di proprietà pubblica (del Comune o di altro ente pubblico) di dimensioni pari a quella attuale affinchè si possa trasferire la sede di Forlì in un altro locale senza pagare gli affitti. Trovare un’area più ridotta di quella attuale dove poter comunque ospitare gli uffici per garantire in città lo svolgimento di tutti i servizi amministrativi. Di questo ho interessato personalmente il ministero delle Infrastrutture, a partire dal sottosegretario Del Basso De Caro, che nelle prossime settimane sarà a Forlì per altre ragioni e ne approfitteremo per parlare direttamente con lui anche di questo tema.

Cosa occorre fare per affrontare il problema? Da mesi sono informati di questa situazione le associazioni di categoria, i sindacati, l’Amministrazione comunale e la Prefettura tutti soggetti che ho incontrato in questi mesi e con cui ho condiviso questi passaggi. Si faccia al più presto una ricognizione congiunta degli spazi disponibili nei vari uffici degli enti pubblici presenti sul territorio per verificare la possibilità di scongiurare che tutti i servizi della Motorizzazione siano spostati su Cesena. Per farla non occorre che venga un input dall’alto; può essere il territorio a muoversi senza bisogno che giunga un’ordine del livello di governo superiore.

Nel frattempo a livello parlamentare ho depositato una interrogazione al ministro Graziano Delrio allo scopo di sollecitare ulteriormente la struttura ministeriale a tenere in considerazione i disagi che – pur a fronte di un risparmio di 146mila euro annui – si andrebbero a creare per cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni.