E’ l’estate del certificato verde, detto anche “green pass”: lo strumento che ci consente di vivere con maggior sicurezza anche in contesti affollati e di riprenderci il gusto del futuro. Sono due i decreti in vigore: il primo è quello di luglio, il secondo è stato approvato nei giorni scorsi e prevede misure in gran parte in vigore da settembre.
Vediamo di fare ordine con le informazioni di seguito
Dove serve il green pass dal 6 agosto
L’obbligo di avere la certificazione verde è scattato venerdì 6 agosto per frequentare tutti i luoghi al chiuso. Si dovrà esibire per andare a pranzo e a cena nei ristoranti e bar al chiuso, per frequentare palestre e piscine, per assistere agli spettacoli e per partecipare anche agli eventi.
Non si è ancora sciolto, invece, il nodo sull’obbligo di certificazione ai lavoratori delle aziende pubbliche e private: è possibile venga introdotta alla ripresa a settembre, ma per non è previsto questo obbligo.
Le sanzioni
I cittadini che non hanno il green pass rischiano la multa fino a 400 euro, ridotta se pagata entro cinque giorni. Per gli esercenti «dopo due violazioni commesse in giornate diverse, si applica, a partire dalla terza violazione, la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni».
Regole per ristoranti e bar
In zona bianca e anche gialla si deve presentare il green pass se si vuole entrare al ristorante, al bar, nei pub, ma anche nelle pasticcerie e nelle gelaterie al chiuso e sedersi al tavolo. Non sarà invece necessario il green pass per chi sceglie di consumare all’aperto. Inoltre, non sarà necessario il certificato verde nemmeno per le consumazioni al bancone. Al chiuso è previsto che al tavolo si sieda un numero massimo di sei persone.
Per i banchetti, in occasione di cerimonie civili e anche religiose, il green pass era già stato previsto. Non c’è un numero massimo di persone prefissato per ogni tavolo. Il buffet è consentito ma «esclusivamente con somministrazione da parte di personale incaricato e senza possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto». La modalità self-service può essere consentita soltanto «per buffet con prodotti confezionati in monodose».
Negli alberghi (servizi liberi per gli ospiti)
Il governo ha pubblicato una Faq, risposta a domanda frequente, per chiarire che cosa si può fare negli alberghi, sia per quanto riguarda il servizio di ristorazione sia per le attività.
«Gli ospiti di una struttura ricettiva — scrive — possono accedere ai servizi di ristorazione offerti esclusivamente alla propria clientela, anche in caso di consumo al tavolo in un locale al chiuso, senza mostrare una certificazione verde». «Nel caso in cui i servizi di ristorazione siano invece aperti anche a clienti che non alloggiano nella struttura, l’accesso sarà riservato soltanto o a chi, cliente interno o esterno, è in possesso di una certificazione verde, in caso di consumo al tavolo al chiuso».
Nelle strutture ricettive, si specifica, «l’accesso è riservato a chi ha una certificazione verde solo per quanto riguarda le attività al chiuso di piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra e centri benessere».
Le regole per lo sport
Il green pass è obbligatorio per svolgere l’attività sportiva al chiuso. L’elenco delle attività comprende: piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive. Rimangono in vigore anche i protocolli di sicurezza per l’utilizzo degli spogliatoi da parte degli utenti e l’obbligo di indossare la mascherina quando non si fa attività sportiva. Sempre prevista poi la misurazione della temperatura all’ingresso dei centri sportivi.
Il governo ha pubblicato una Faq, ovvero una risposta a domande frequenti, per i centri termali e ha chiarito che «chi vi accede esclusivamente per usufruire dell’erogazione di prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative e terapeutiche non deve avere il green pass». In questi casi però, aggiunge il governo, deve «presentare la prescrizione del proprio medico di famiglia o di uno specialista».
Le regole per gli stadi
Oltre al green pass negli stadi e nei palazzetti dello sport in zona bianca, il decreto prevede che «la capienza consentita non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata all’aperto e al 35% al chiuso».
In zona gialla la capienza non può andare oltre «il 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso».
Restano validi i protocolli di sicurezza: ingressi e uscite separate e pre-assegnazione dei posti, con «modalità di assegnazione dei posti alternative al distanziamento interpersonale di almeno un metro». Quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni previste dai protocolli, «gli eventi e le competizioni sportive si svolgono senza la presenza di pubblico».
Le regole per cinema, teatri, concerti
Il green pass servirà per tutti «gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto». In questo caso si dovranno prevedere «posti a sedere pre-assegnati». In zona bianca «la capienza consentita non può essere superiore al 50 % di quella massima autorizzata all’aperto e al 30 % al chiuso, nel caso di eventi con un numero di spettatori superiore rispettivamente a 5.000 all’aperto e a 2.500 al chiuso».
In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50 % di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all’aperto e a 1.000 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Se non si possono rispettare i protocolli anti-Covid del governo è previsto che siano «sospesi gli spettacoli aperti al pubblico».
Le regole per eventi e conferenze
Il green pass servirà per partecipare a convegni e congressi, sagre e fiere; visitare musei, mostre e luoghi della cultura; entrare nei centri culturali, centri sociali e ricreativi limitatamente alle attività al chiuso; trascorrere il tempo nelle sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò. In tutti questi luoghi dovranno comunque essere rispettati i protocolli di sicurezza e si dovrà indossare la mascherina, oltre a sottoporsi agli ingressi alla misurazione della temperatura.
Nei luoghi dove è previsto un servizio di ristorazione si applicano le stesse regole adottate per i settori specifici. In particolare i musei e i luoghi della cultura saranno accessibili con biglietti venduti preferibilmente online, in modo da facilitare il tracciamento delle persone che dovessero risultare eventualmente positive. Anche la partecipazione a congressi e convegni prevede la registrazione dei partecipanti.
Come ottenere il green pass?
Ha diritto al green pass chi può dimostrare di avere uno dei seguenti requisiti: 1) aver ottenuto almeno la prima dose di vaccino nei precedenti nove mesi; 2) essere guarito dal Covid-19 nei precedenti sei mesi; 3) aver effettuato un test molecolare, antigenico o salivarenelle 48 ore precedenti.
Per ottenere e scaricare sul proprio telefonino il green pass bisogna aver ricevuto un sms con il codice authcode che dovrà essere inserito sulla pagina Internet dgc.gov.it oppure sulla applicazione «Immuni». Sulla app IO, invece, il green pass compare direttamente. Chi non ha ricevuto il messaggino con l’authcode o lo ha cancellato per sbaglio può in ogni caso andare sul sito www.dgc.gov.it per ottenere il codice necessario.
Servono il codice fiscale, le ultime otto cifre della tessera sanitaria e la data del vaccino o del tampone. Chi non riesce a scaricare il green pass può esibire il certificato cartaceo.