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#fatticoncreti

#fatticoncreti | Più tempo per la tua famiglia. Con il Jobs Act più facile conciliare vita e lavoro.

#fatticoncreti | Congedi estesi fino ai 12 anni dei figli 

Andrea e Chiara lavorano ed hanno due figli, Enea e Emma, di 4 e 8 anni. Prima del Jobs Act, per accudire il figlio piccolo o portarlo dal medico, uno dei due genitori avrebbe dovuto prendere un giorno di congedo non pagato. Ora, nella stessa situazione, può utilizzare il congedo pagato al 30%. E se bisognava portare la grande dal dentista, uno dei due avrebbe dovuto prendere un giorno di ferie. Ora, invece, può utilizzare il congedo parentale conservando le ferie. Piccole modifiche che cambiano molte cose nei precari equilibri familiari. Con il Jobs Act abbiamo modificato il periodo in cui è possibile usufruire del congedo parentale, ampliandolo. Il periodo di assenza dal lavoro che i genitori di figli piccoli possono utilizzare per esigenze di cura (6 mesi che diventano 10 se li usano entrambi e fino a 11 mesi se il padre ne usa 3) possono essere utilizzati in un arco di tempo più ampio: ora, il congedo retribuito può essere utilizzato entro i 6 anni del bambino e quello non retribuito entro i 12 anni. I genitori di bambini con gravi handicap possono esercitare il prolungamento del congedo parentale di tre anni, da utilizzare continuativamente o frazionati, fino al 12° anno del figlio.

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LAVORATRICI AUTONOME
Finalmente abbiamo esteso alle lavoratrici autonome il diritto ai 5 mesi di maternità obbligatoria retribuita. Alle mamme iscritte alla gestione separata abbiamo riconosciuto il diritto al congedo parentale di 6 mesi, pagato, da utilizzare entro i tre anni del figlio. Possono, inoltre, ricevere l’indennità anche senza l’obbligo di astenersi dal lavoro.

CONGEDI ORARI E PREMI
Per andare incontro alle esigenze dei genitori con figli piccoli abbiamo reso il congedo ancora più flessibile: può essere trasformato in lavoro part time oppure frazionato in ore in modo da utilizzarlo, per esempio, per prolungare oltre l’anno del bambino la riduzione oraria prevista per l’allattamento. Un’altra novità riguarda i premi di produttività, da cui le donne in maternità non saranno più escluse perché i 5 mesi di congedo obbligatorio saranno finalmente contati a pieno titolo nel calcolo dei premi.

PADRI PIÙ PRESENTI
Per facilitare una maggiore presenza dei padri nei primi anni di vita dei propri figli stiamo aumentando progressivamente i giorni di congedo obbligatorio per il lavoratori dipendenti che passano da 2 obbligatori e 2 facoltativi (in alternativa alla madre) nel 2016 a 4 giorni obbligatori più 1 facoltativo nel 2018, nei primi 5 anni di vita dei bambini. Per i lavoratori autonomi, invece, abbiamo raddoppiato il periodo di congedo parentale che è diventato di 6 mesi, fruibili nei primi tre anni del bambino.

Come fare la domanda di congedo parentale

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Lavoro Welfare

Jobs act, via libera definitivo al decreto su conciliazione vita e lavoro

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via definitiva, un decreto legislativo recante misure per la conciliazione delle esigenze di cura, vita e di lavoro, in attuazione dell’articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Il provvedimento interviene, prevalentemente, sul testo unico a tutela della maternità (n° 151 del 26 marzo 2001), e reca misure volte a sostenere le cure parentali e a tutelare in particolare le madri lavoratrici.

Il decreto interviene, innanzitutto, sul congedo obbligatorio di maternità, al fine di rendere più flessibile la possibilità di fruirne in casi particolari come quelli di parto prematuro o di ricovero del neonato.  Il decreto prevede un’estensione massima dell’arco temporale di fruibilità del congedo parentale dagli attuali 8 anni di vita del bambino a 12. Quello parzialmente retribuito (30%) viene portato dai 3 anni di età a 6 anni; per le famiglie meno abbienti tale beneficio può arrivare sino ad 8 anni.  Analoga previsione viene introdotta per i casi di adozione o di affidamento.

In materia di congedi di paternità, viene estesa a tutte le categorie di lavoratori, e quindi non solo per i lavoratori dipendenti come attualmente previsto, la possibilità di usufruire del congedo da parte del padre nei casi in cui la madre sia impossibilitata a fruirne per motivi naturali o contingenti.

Sono inoltre state introdotte norme volte a tutelare la genitorialità in caso di adozioni e affidamenti prevedendo estensioni di tutele già previste per i genitori naturali. Importante l’estensione dell’istituto della automaticità delle prestazioni (ovvero l’erogazione dell’indennità di maternità anche in caso di mancato versamento dei relativi contributi) anche ai lavoratori e alle lavoratrici iscritti alla gestione separata di cui alla legge n. 335/95 non iscritti ad altre forme obbligatorie.

Il decreto contiene due disposizioni innovative in materia di telelavoro e di donne vittime di violenza di genere. La norma sul telelavoro prevede benefici per i datori di lavoro privato che vi facciano ricorso per venire incontro alle esigenze di cure parentali dei loro dipendenti. La seconda norma introduce il congedo per le donne vittime di violenza di genere ed inserite in percorsi di protezione debitamente certificati. Si prevede la possibilità per le lavoratrici dipendenti di datore di lavoro pubblico o privato, con esclusione del lavoro domestico,  nonché per le lavoratrici titolari di rapporti di collaborazione coordinata o continuativa di astenersi dal lavoro, per un massimo di tre mesi, per motivi legati a tali percorsi, garantendo loro la retribuzione e gli altri istituti connessi.