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Emilia-Romagna in zona gialla da domani: cosa cambia (poco)

Da domani, lunedì 10 gennaio, l’Emilia-Romagna entra in zona gialla. Niente paura, però, la zona gialla di adesso non ha niente a che fare con quella di un anno fa. Grazie ai vaccini, infatti, pur in un contesto molto delicato e di doverosa attenzione per la facile diffusione del contagio, è possibile continuare a svolgere molte attività.

La differenza più grande con la “zona bianca” è l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Inizialmente prevista dalla zona gialla in poi, la misura è stata invece estesa a tutta Italia a partire dal giorno di Natale. L’introduzione del super green pass – che si ottiene solo con la vaccinazione o la guarigione dal covid – ha poi fatto in modo che le differenze tra bianco e giallo divenissero quasi nulle.

Mascherine obbligatorie

Oltre all’obbligo di indossare la mascherina all’aperto in tutte le regioni, è stato introdotto l’obbligo di usare le FFP2 in luoghi chiusi come cinema e teatri, sui mezzi di trasporto pubblico (sia quelli cittadini che quelli a lunga percorrenza), e per partecipare a eventi pubblici sportivi al chiuso e all’aperto, come le partite allo stadio. Provvedimento, questo, che durerà fino al termine dello stato di emergenza, che al momento è fissato al 31 marzo. Per il resto già sono attive le norme nazionali che impongono l’ingresso in bar e ristoranti al chiuso, oltre che in cinema, teatri e musei solo a chi ha il green pass rafforzato.

Super green pass e spostamenti

In giallo, come in bianco, è confermato l’obbligo del green pass – ora basta quello base, ma dal 10 gennaio servirà il “super” – per i mezzi pubblici nelle città e per i mezzi a lunga percorrenza. Resta sempre possibile uscire dal proprio comune e dalla propria regione. Anche in giallo negozi e centri commerciali restano aperti sempre, senza nessun limite d’orario. Per le consumazioni al bancone dei locali serve il super green pass sia in zona gialla che in bianca, per effetto dell’ultimo decreto. All’aperto, al momento, non è necessaria la certificazione verde, ma dal 10 gennaio servirà quella rafforzata.

Anche in zona gialla per i tavoli al chiuso è necessario il super green pass e cade l’obbligo di far sedere massimo quattro persone al tavolo. Chiuse sia le discoteche, almeno fino al 31 gennaio.  

Gli spostamenti

Gli spostamenti con mezzi propri sono liberi in zona bianca così come nella gialla, le cose cambiano in zona arancione dove ci si può spostare sia in altri comuni della stessa regione che in altre regioni solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune. Ok invece agli spostamenti da comuni di massimo 5.000 abitanti, verso altri comuni entro i 30 km, eccetto il capoluogo di provincia.

Come cambia la quarantena

Da sabato primo gennaio è sparita la quarantena per chi è stato a contatto un con positivo, ma non ha i sintomi del Covid. A patto che si abbia già ricevuto la dose booster del vaccino o sia abbia finito il primo ciclo vaccinale (prima e seconda dose) nei quattro mesi precedenti al contatto. Si può anche aver avuto il Covid ed essere guariti da meno di 120 giorni. Invece della quarantena c’è un regime di auto sorveglianza ( ci si monitora nello stato di salute) per cinque giorni, con l’obbligo di girare con la mascherina Ffp2 per almeno altri dieci. Chi è vaccinato da oltre quattro mesi, se asintomatico, deve invece fare una quarantena di cinque giorni, dunque non può uscire di casa. Non cambia nulla per i non vaccinati: la quarantena resta di dieci giorni.

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Migliorano i dati, l’Emilia-Romagna torna arancione

Da lunedì l’Emilia-Romagna torna in zona arancione. L’indice RT e i contagi in discesa negli ultimi giorni portano la nostra regione ad allentare qualche restrizione.  Continuiamo a rispettare le norme e a vaccinare: e presto potremo riprenderci altri spazi di normalità.

PRINCIPALI REGOLE  IN ZONA ARANCIONE
Ricordo che in zona arancione è possibile muoversi all’interno del proprio comune dalle 5 alle 22 (si può uscire dal comune per motivi di lavoro, salute e necessità).

Restano chiusi i bar e i ristoranti, che possono effettuare asporto (dalle 5 alle 22) e consegne a domicilio (senza limiti di orario).

Negozi, parrucchieri, centri estetici possono riaprire. Speriamo possano presto riaprire anche palestre e piscine, che però per ora restano chiuse.

Sono consentite le visite ad amici e parenti al massimo in due persone una volta al giorno.

Le scuole superiori riaprono con lezioni in presenza dal 50% al 75%. 

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Indice RT in calo, l’Emilia-Romagna vede arancione

I numeri della pandemia, che ci accompagnano quotidianamente da mesi, negli ultimi giorni sono in lento miglioramento. In Emilia-Romagna i contagi sono meno della metà rispetto ad un mese fa e l’RT (l’indice di contagiosità) è sceso da 1,39 a 0.80 di ieri.

E questo perché le restrizioni, per quanto problematiche e contestabili, hanno la loro evidente efficacia nell’abbattimento della curva dei contagi. Resta tremendamente alto il numero delle vittime, che è il risultato del picco di contagi accumulati nelle settimane precedenti la nuova zona rossa.

Ora ci auguriamo che, nella prospettiva una continua decrescita di questi numeri e con il contestuale aumento delle persone immunizzate attraverso i vaccini, presto l’Emilia-Romagna esca dalla fascia “rossa” per tornare in quella “arancione” e, ottimisticamente in quella “gialla”.

Programmare le riaperture è prioritario quanto potenziare le vaccinazioni e proteggere il nostro sistema sanitario, per non farci trovare impreparati tra qualche settimana. Servono segnali concreti che diano una prospettiva concreta in queste direzione.

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L’Ema si è pronunciata: il vaccino di AstraZeneca è sicuro

Ema conferma: AstraZeneca è un vaccino sicuro ed efficace. Il Comitato per la sicurezza dell’EMA, PRAC, ha concluso oggi la sua revisione preliminare sulle segnalazioni di coaguli di sangue nelle persone vaccinate con il vaccino COVID-19.

Il verdetto atteso è arrivato nel pomeriggio di giovedì, fugando ogni dubbio residuo sulle pericolosità del siero che ha un ruolo determinante nella campagna di vaccinazione europea: la gran parte delle dosi in questi momento, infatti, dipendono dalle forniture dell’azienda britannica.

La direttrice dell’agenzia europea del farmaco ha spiegato che “Fino a ieri sera, 7 casi di coaguli di sangue in più vasi sanguigni e 18 casi di trombosi venosa cerebrale sono stati segnalati su quasi 20 milioni di persone vaccinate. Le prove che abbiamo, al momento, non sono sufficienti per concludere con certezza se questi eventi avversi siano effettivamente causati dal vaccino o meno”. Numero che non lasciano alcun dubbio.


Di seguito il testo integrale della nota dell’Ema rilasciata al termine dell’incontro con alcune indicazioni specifiche per i cittadini e per gli operatori sanitari.
Il comitato (Prac) di Ema ha confermato che:
• i benefici del vaccino nel combattere la minaccia ancora diffusa del COVID-19 (che a sua volta provoca problemi di coagulazione e può essere fatale) continuano a superare il rischio di effetti collaterali;
 
• il vaccino non è associato ad un aumento del rischio complessivo di coaguli di sangue (eventi tromboembolici) in coloro che lo ricevono;
 
• non vi è evidenza di un problema relativo a lotti specifici del vaccino o a particolari siti di produzione;
 
• tuttavia, il vaccino può essere associato a casi molto rari di coaguli di sangue associati a trombocitopenia, cioè bassi livelli di piastrine con o senza sanguinamento, inclusi rari casi di coaguli nei vasi che drenano il sangue dal cervello (CVST).
Questi sono casi rari: circa 20 milioni di persone nel Regno Unito e nello Spazio economico europeo hanno già ricevuto il vaccino e l’EMA ha avuto segnalazioni per soli 7 casi di coaguli di sangue in più vasi sanguigni (coagulazione intravascolare disseminata, DIC) e di 18 casi di trombosi del seno venoso cerebrale (CVST).
 
Un nesso causale con il vaccino non è dimostrato, ma è possibile e merita ulteriori analisi.
 
Il PRAC ha coinvolto esperti in malattie del sangue nella sua revisione e ha lavorato a stretto contatto con altre autorità sanitarie, tra cui l’MHRA del Regno Unito, che ha esperienza con la somministrazione di questo vaccino a circa 11 milioni di persone.
 
Complessivamente il numero di eventi tromboembolici riportati dopo la vaccinazione, sia negli studi prima della autorizzazione sia nei rapporti dopo il lancio delle campagne di vaccinazione (469 segnalazioni), era inferiore a quello previsto nella popolazione generale.
 
Ciò consente al PRAC di confermare che non vi è alcun aumento del rischio complessivo di coaguli di sangue. Tuttavia, nei pazienti più giovani permangono alcune preoccupazioni, legate in particolare a questi rari casi.
 
Gli esperti del Comitato hanno esaminato in modo estremamente dettagliato i record di DIC e CVST segnalati dagli Stati membri, 9 dei quali hanno provocato la morte dei pazienti.
 
La maggior parte di questi si è verificata in persone sotto i 55 anni e la maggioranza erano donne. Poiché questi eventi sono rari e il COVID-19 stesso spesso causa disturbi della coagulazione del sangue nei pazienti, è difficile stimare un tasso di base per questi eventi nelle persone che non hanno ricevuto il vaccino.
 
Tuttavia, sulla base dei dati pre-COVID, è stato calcolato che entro il 16 marzo si sarebbe potuto prevedere meno di 1 caso segnalato di DIC tra le persone sotto i 50 anni entro 14 giorni dalla ricezione del vaccino, mentre erano stati segnalati 5 casi. Allo stesso modo, in questa fascia di età ci si sarebbero potuti aspettare in media 1,35 casi di CVST, mentre alla stessa data limite c’erano stati 12. Uno squilibrio simile non era visibile nella popolazione più anziana a cui era stato somministrato il vaccino.
 
Il Comitato è del parere che la comprovata efficacia del vaccino nel prevenire l’ospedalizzazione e la morte per COVID-19 superi la probabilità estremamente ridotta di sviluppare DIC o CVST.
 
Tuttavia, alla luce dei suoi risultati, i pazienti devono essere consapevoli della remota possibilità di tali sindromi e, se si verificano sintomi indicativi di problemi di coagulazione, i pazienti devono consultare immediatamente il medico e informare gli operatori sanitari della loro recente vaccinazione.
 
Sono già state prese misure per aggiornare le informazioni sul prodotto del vaccino per includere maggiori informazioni su questi rischi.
 
Il PRAC intraprenderà un’ulteriore revisione di questi rischi, inclusa l’analisi dei rischi con altri tipi di vaccini COVID-19 (sebbene finora non sia stato identificato alcun segnale dal monitoraggio).
 
Informazioni per i pazienti
• Il vaccino COVID-19 AstraZeneca non è associato ad un aumento del rischio complessivo di disturbi della coagulazione del sangue.
 
• Ci sono stati casi molto rari di coaguli di sangue insoliti accompagnati da bassi livelli di piastrine (componenti che aiutano il sangue a coagulare) dopo la vaccinazione. I casi segnalati erano quasi tutti in donne sotto i 55 anni.
 
• Poiché COVID-19 può essere così grave ed è così diffuso, i benefici del vaccino nel prevenirlo superano i rischi degli effetti collaterali.
 
• Tuttavia, se si verifica uno dei seguenti sintomi dopo aver ricevuto il vaccino COVID-19 AstraZeneca:
– affanno,
– dolore al petto o allo stomaco,
– gonfiore o freddo a un braccio o una gamba,
– mal di testa grave o in peggioramento o visione offuscata dopo la vaccinazione,
– sanguinamento persistente,
– piccoli lividi multipli, macchie rossastre o violacee o vesciche di sangue sotto la pelle, cerca immediatamente assistenza medica e menziona la tua recente vaccinazione.

 
Informazioni per gli operatori sanitari
• Casi di trombosi e trombocitopenia, alcuni dei quali si presentano come vena mesenterica o trombosi vena cerebrale / seno venoso cerebrale, sono stati segnalati in persone che avevano recentemente ricevuto il vaccino AstraZeneca COVID-19, per lo più verificatisi entro 14 giorni dalla vaccinazione. La maggior parte delle segnalazioni riguardava donne sotto i 55 anni, sebbene alcune di queste possano riflettere una maggiore esposizione di tali individui a causa del targeting di particolari popolazioni per le campagne di vaccino in diversi Stati membri.
 
• Il numero di eventi segnalati supera quelli attesi e la causalità, sebbene non confermata, non può quindi essere esclusa. Tuttavia, data la rarità degli eventi e la difficoltà di stabilire l’incidenza al basale poiché il COVID-19 stesso sta portando a ricoveri con complicanze tromboemboliche, la forza di qualsiasi associazione è incerta.
 
• L’EMA ritiene che il rapporto rischi / benefici del medicinale rimanga positivo e non vi sia alcuna associazione con disturbi tromboembolici in generale. Tuttavia, verranno adottate misure per aggiornare l’RCP e il foglio illustrativo con le informazioni sui casi di DIC e CVST che si sono verificati.
 
• Gli operatori sanitari sono invitati a prestare attenzione a possibili casi di tromboembolia, DIC o CVST che si verificano in soggetti vaccinati.
 
• I destinatari devono essere avvertiti di rivolgersi immediatamente a un medico per i sintomi di tromboembolia e in particolare i segni di trombocitopenia e coaguli di sangue cerebrale come lividi o sanguinamento facili e mal di testa persistente o grave, in particolare oltre 3 giorni dopo la vaccinazione.
 
Verrà inviata una comunicazione diretta al professionista sanitario (DHPC) agli operatori sanitari che prescrivono, dispensano o somministrano il medicinale. Il DHPC sarà anche pubblicato su una pagina dedicata sul sito web dell’EMA.
 

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Via libera ad AstraZeneca, in E-R riprendono subito le vaccinazioni

Sì alla ripresa dell’utilizzo del vaccino AstraZeneca, sospeso in via temporanea e precauzionale in diversi Paesi europei, tra cui in Italia, lunedì 15 marzo per decisione di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco.

E’ il risultato del pronunciamento dell’Ema, l’Ente regolatore europeo per i medicinali, che oggi ha fatto chiarezza sulla sicurezza del vaccino anglo-svedese. Dopo questa decisione, Aifa, l’Agenzia italiana del Farmaco, formalizzerà il suo via libera e da domani, 19 marzo, dalle ore 15 anche in Italia ripartono le somministrazioni di AstraZeneca. Cosa che avverrà anche in Emilia-Romagna.

Come si riparte
Dopo il via libera anche da parte di Aifa, le vaccinazioni riprendono regolarmente anche in Emilia-Romagna. Chi aveva prenotato un appuntamento per i giorni in cui era vigente la sospensione del vaccino AstraZeneca, riceverà una comunicazione da parte delle Aziende sanitarie con la data del nuovo appuntamento.

Chi aveva già un appuntamento per la vaccinazione a partire da domani alle 15 e nei giorni successivi, e non gli sono state finora comunicate variazioni, manterrà l’appuntamento già fissato e potrà presentarsi regolarmente al punto vaccinale indicato.

E’ già stata indicazioni a tutte le Aziende sanitarie di rafforzare l’attività e riprendere quella programmata relativa ad AstraZeneca.

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Emilia-Romagna in zona gialla (solo 5 regioni restano arancioni): tutte le indicazioni 

L’Emilia-Romagna e la gran parte delle regioni italiane passano (o restano) in zona gialla. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da LUNEDÌ (non domenica come inizialmente comunicato da fonti del Ministero) 1 febbraio.

Saranno in area arancione Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome — compresi la Lombardia e il Lazio — sono in area gialla. Non ci sono regioni o province autonome in zona rossa.

ATTENZIONE: la zona gialla non significa che essere fuori dall’emergenza e non ci sono restrizioni.

Queste le principali misure da rispettare in zona gialla:

? Coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00

? Fino al 15 Febbraio sono vietati gli spostamenti in entrata ed in uscita tra Regioni diverse o Province Autonome. Sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione

? E’ possibile il rientro presso le seconde case, solo se comprovato da un titolo con data certa anteriore al 14 gennaio 2021. La casa deve essere abitata solo da persone appartenenti al nucleo familiare dell’avente titolo. Necessario presentare copia del titolo di godimento con data certa o, eventualmente, autocertificazione. La falsità di quanto dichiarato costituisce reato.

? Autocertificazione sempre richiesta dalle 22:00 alle 05:00 (ore di coprifuoco) e per spostamenti verso altra Regione o Provincia Autonoma giustificati da motivi di salute, necessità o lavoro

? All’interno della propria Regione, è fortemente raccomandato di non spostarsi, dalle 5:00 alle 22:00, salvo che per esigenze di lavoro, studio, salute, necessità e per usufruire di servizi non sospesi

? Consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata (visite ad amici e parenti), all’interno della propria Regione, una sola volta al giorno fra le 5.00 e le 22.00, nei limiti di due persone. Sono esclusi dal conteggio minori di anni 14, disabili o non autosufficienti conviventi

? Ricongiungimento tra partner consentito presso il luogo corrispondente a quello di residenza, domicilio o abitazione della coppia, escluse seconde case e hotel (eventualmente anche in un’altra Regione)

? Ristoranti aperti fino alle ore 18:00. Consegna a domicilio sempre consentita. Consentito asporto dalle 5:00 alle 22:00
Bar, gelaterie e pasticcerie aperte fino alle ore 18:00.

? Consegna a domicilio sempre consentita. Vietato asporto dopo le 18:00 (per le attività identificate da codici ATECO 56.3 e ATECO 47.25)

? Mostre e musei aperti nei giorni feriali

? Chiusi palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta salva l’erogazione di prestazioni riabilitative o terapeutiche. Restano aperti centri e circoli sportivi solo per attività sportiva di base all’aperto

? Chiusi teatri e cinema

?Chiusi sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò

? Chiuse le università salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori

? Didattica a distanza almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% per le scuole superiori, salvo diversa ordinanza regionale
Didattica in presenza con obbligo mascherina per scuole elementari e medie

? Chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi
Sempre aperte farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole

? Consentita assistenza a parenti o amici non autosufficienti, nel rispetto dei protocolli anti-covid

? Parrucchieri e centri estetici aperti

? Negozi aperti

? Chiese aperte e funzioni religiose consentite nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal governo

? Restano aperte le industrie ed i cantieri

? Capienza massima dei mezzi pubblici al 50%

? Smart working ove possibile

? Vietate feste al chiuso, sagre, fiere ed eventi analoghi

? Vietati sport di squadra amatoriali

? Consentiti sport individuali all’aperto

? Chiusi impianti sciistici fino al 15 Febbraio

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L’Emilia-Romagna torna zona gialla. Cosa cambia e tutte le info utili

Alla luce dei nuovi dati epidemiologici diffusi dall’Istituto superiore di sanità, il Ministro della Salute ha emanato una ordinanza per modificare il grado di rischio di alcune regioni. Le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria passano da area arancione ad area gialla. 

Contestualmente il ministro ha stabilito che sono rinnovate le misure restrittive vigenti relative alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte

Piemonte e Lombardia restano arancioni come dalla scorsa settimana. In fascia arancione restano anche Calabria e Basilicata. L’Abruzzo rimane in fascia rossaCampania, Toscana, Valle D’Aosta e la Provincia Autonoma di Bolzano passano da area rossa ad area arancione

Penso sia importante ribadire che questo non significa che siamo fuori dall’emergenza, anzi. Il livello di rischio rimane alto e le precauzioni che ciascuno di noi deve utilizzare (mascherina, igiene delle mani, distanziamento) sono più che mai necessarie nel momento in cui riprendiamo alcune attività finora vietate. Massima cautela, dunque, se vogliamo evitare una terza ondata all’inizio del prossimo anno. 

COSA CAMBIA CON LA ZONA GIALLA

SPOSTAMENTI

Con il ritorno nella zona gialla, ci si potrà spostare senza particolari limitazioni sia tra comuni che verso altre regioni se la destinazione è un’altra zona gialla (si possono anche attraversare le zone rosse per raggiungere un’altra zona gialla, basta non fermarsi). Unico limite è il coprifuoco: è vietato spostarsi dalle 22 alle 5. 

ATTIVITA’ COMMERCIALI

I negozi restano aperti. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, ed edicole.

BAR, RISTORANTI, LOCALI

Bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie potranno restare aperti fino alle 18. Nelle aree o negli orari in cui è sospeso il consumo di cibi e bevande all’interno dei locali (dopo le 18), l’ingresso e la permanenza negli stessi da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti d’asporto (che rimane consentito oltre la chiusura fino alle 22) e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio.
Non sono comunque consentiti, in ogni luogo e momento della giornata, né gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali. 

SERVIZI DI PUBBLICA UTILITA’

Possono restare aperti oltre le 18 solo gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, proprio come avveniva già in zona arancione.

SECONDE CASE

Per quanto concerne il raggiungimento delle seconde case (al mare, in montagna o altrove), se sia la prima che la seconda casa si trovano entrambe in un comune dell’area gialla è consentito lo spostamento. 

Se la seconda casa si trova in un comune collocato in fascia arancione o rossa, è consentito solo se dovuto alla necessità di porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili (come ad esempio crolli, rottura di impianti idraulici e simili ed effrazioni) e, comunque, secondo tempistiche e modalità strettamente funzionali a sopperire a tali situazioni.

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Covid: negozi tornano aperti la domenica, ma non i centri commerciali

Nuova ordinanza valida per l’Emilia-Romagna firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che sarà in vigore da sabato 28 novembre fino al 3 dicembre (quando scadrà il Dpcm e cambieranno le norme anche a livello nazionale).

> Qui il testo integrale dell’ordinanza

Vediamo i contenuti principali:

? I grandi centri commerciali restano chiusi nel weekend, salvo che farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi e edicole che vi sono all’interno.

? Potranno aprire nei fine settimana le attivitaà fino a 2.500 metri quadrati nei Comuni con più di 10.000 abitanti e fino a 1.500 metri quadrati in quelli con meno di 10.000 abitanti.

? Tornano anche i corsi in presenza, ma solo quelli individuali, e le lezioni di educazione fisica nelle scuole elementari e medie, purché all’aperto. Sospensione confermata per le lezioni di canto e per quelle di strumenti a fiato.

? Rimane sempre consentita, “e anzi fortemente raccomandata”, la vendita con consegna a domicilio.

? I mercati aprono solo “dove siano adottate le misure di mitigazione del rischio Covid previste nel protocollo regionale sugli esercizi di commercio al dettaglio in sede fissa e su aree pubbliche. E in ogni caso, resta raccomandata l’adozione di un apposito piano di controllo da parte del Comune”.

? Vietato in ogni caso lo svolgimento di sagre e fiere “di qualunque genere e di altri analoghi eventi”.

? Rimane vietato lo svolgimento dei mercatini degli hobbisti e dei mercatini per la vendita o esposizione di proprie opere d’arte ed opere dell’ingegno a carattere creativo e similari.

? Resta l’obbligo dell’uso della mascherina al di fuori dell’abitazione, con eccezione dei bambini con meno di sei anni, di chi sta svolgendo attività sportiva e dei soggetti “con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché per coloro che per interagire con questi soggetti si trovino nella stessa incompatibilità”.

? Rimane consentito svolgere attività sportiva e motoria all’aperto, “preferibilmente presso parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, se accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività, e in ogni caso al di fuori delle strade e delle piazze del centro storico della città, nonché delle aree solitamente affollate”.

? L’accesso agli esercizi di vendita di generi alimentari resta consentito ad una sola persona per nucleo familiare, salva la necessità di accompagnare persone non autosufficienti o con difficoltà motorie ovvero minori di età inferiore a 14 anni.

? Confermato il divieto di consumazione di alimenti e bevande all’aperto su area pubblica o aperta al pubblico.

? La corsistica “organizzata da soggetti sia pubblici che privati: sarà possibile tornare a svolgerla in presenza ma solo in forma individuale, mentre per quella collettiva permane unicamente la possibilità di ricorrere alla modalità a distanza”.

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Al via la zona arancione: ecco cosa prevede

Da domenica 15 novembre l’Emilia-Romagna, come come le regioni Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria, entrano in “zona arancione”. Si tratta dello scenario di rischio contagio subito inferiore a quello della zona rossa, quindi con una criticità elevata.
> Qui l’ordinanza del ministro della Salute sulle nuove regioni arancioni e rosse

> Qui le FAQ del Governo su cosa si può e non si può fare nelle diverse zone

Di seguito un riepilogo delle misure restrittive che entreranno in vigore un minuto dopo la mezzanotte tra sabato e domenica:
Le restrizioni sugli spostamenti

SPOSTAMENTI
> Vietato circolare dalle 22 alle 5 salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute.
> Vietati gli spostamenti in entrata ed in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute e necessità.
> E’ raccomandato di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune.

BAR, RISTORANTI, LOCALI PUBBLICI
> Sono chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Rimangono aperte mense e catering.
> Consentito l’asporto fino alle 22 (con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze). Consentita la ristorazione con consegna a domicilio.

SCUOLA
Prevista la didattica a distanza per le scuole superiori di secondo grado, fatta eccezione per gli studenti con disabilità. Le lezioni in presenza sono comunque previste per le scuole dell’infanzia. Per quanto riguarda le università, le attività didattiche si svolgono a distanza, salvo per le matricole e per l’utilizzo di laboratori.

ALTRE MISURE
> Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali; a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.

> Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo.

> Sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura.

> A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale, con esclusione del trasporto scolastico dedicato, è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento.

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San Marino si allinei alle norme Covid: il virus non si ferma ai confini con Romagna e Marche

Il Covid non si ferma al confine tra gli Stati; ma sembra che le autorità sammarinese pensino di godere di una immunità speciale. Che purtroppo, però, non hanno. Con l’Emilia-Romagna e le Marche che entrano in zona arancione, è tanto più incomprensibile che la Repubblica di San Marino continui a mantenere le proprie misure come se quasi non ci fossero più problemi di coronavirus, permettendo a bar, ristoranti e locali di restare aperti fino a mezzanotte.

Nessun governo nazionale, regionale o locale ha come sua massima aspirazione quella di imporre restrizioni a propri cittadini; ma di fronte a un pericolo per la salute pubblica, chi ha ruoli istituzionali ha il dovere di prendere decisioni anche impopolari.

Anche a San Marino, che non si trova su un’isola dispersa in mezzo a qualche oceano, ma è un’enclave inserita tra Romagna e Marche, due regioni che stanno pagando un prezzo altissimo in termini di vittime, danni economici e sociali.

Ignorare tutto questo mantenendo pressochè intatte molte delle proprie abitudini, è a dir poco irrispettoso ed eticamente assai discutibile.

Rispettiamo l’autonomia di ciascuno Stato, ma va rispettata anche la libertà di giudicare ciò che fanno altri. E almeno quando parliamo di tutela della salute pubblica, territori così strettamente legati dovrebbero allineare le proprie misure.

A poco vale la rassicurazione che le autorità sammarinesi riescano a controllare tutti i locali sul Titano: perchè il problema non è che le attività rispettino le regole. Il punto è che le persone non devono circolare, non devono aggregarsi e non devono rischiare di ammalarsi.

Poi certo, c’è anche uno schiaffo morale che viene dato alle analoghe imprese delle zone limitrofe: in Italia stanno compiendo enormi sacrifici, assieme ai loro collaboratori, in nome di una lotta al Covid alla quale non sembrano essere chiamati i propri concorrenti che lavorano sul Titano.

E’ giusto, alla luce della consolidata relazione di amicizia tra Italia e San Marino, delle ripetute richieste di aiuto, dell’attenzione che il nostro Paese garantisce al Titano? Per me no e chiediamo, se necessario anche con atti formali, al Governo italiano di agire.

Amici delle istituzioni di San Marino: lasciate da parte i calcoli politici, la popolarità o altre considerazioni. Quelle le farete dopo: adesso proteggiamo tutti la salute. La nostra e quella di chi ci sta attorno.