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Romagna

Cesenatico, interrogazione alla ministra Lamorgese: “Garantire l’attivazione del posto di Polizia estivo”

Comunicato stampa

Quali iniziative intende mettere in atto il ministero per “fronteggiare l’incremento di presenze sul territorio in vista della stagione turistica imminente, vista la conseguente necessità di un maggior contingente di personale nei mesi centrali della stagione estiva 2021”. Lo chiede il deputato romagnolo Marco Di Maio, vice presidente dei deputati di Italia Viva alla Camera, nella interrogazione presentata alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, a proposito della necessità di attivare il posto di polizia estiva a Cesenatico.

Sollecitato dal sindaco Matteo Gozzoli, il parlamentare nel suo documento fa notare che “la mancata apertura del presidio di Polizia di Stato e i mancati rinforzi alle altre forze dell’ordine presenti sul territorio, hanno ridotto la presenza di personale, provocando in alcuni casi lamentele e prese di posizione da parte dei cittadini e delle associazioni di categoria”.

“Il comune di Cesenatico, oltre ad essere il terzo comune per popolazione residente della provincia – fa presente il deputato -, in periodo pre Covid ogni stagione registrava oltre 3,5 milioni di presenze turistiche, mentre lo scorso anno la pandemia ha comportato una riduzione a due milioni. E ci sono le premesse affinchè questa stagione si avvicini ai numeri della precedente, il che renderebbe ancor meno sostenibile l’assenza di un posto di polizia”. 

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Romagna

Danni da gelate, interrogazione al ministero: “Interventi immediati e semplificazione delle procedure. Aprire confronto concreto sul futuro del comparto”

Prevedere subito aiuti ai coltivatori e attivarsi per semplificare le procedure di sottoscrizione delle polizze assicurative per le imprese. Lo chiede l’interrogazione parlamentare presentata in commissione agricoltura dal deputato romagnolo Marco Di Maio, vice presidente del gruppo di Italia Viva.

“La Romagna è terra di agricoltura per antonomasia – afferma -. Una vocazione messa a dura prova dalle gelate delle ultime settimane (alcune stime parlano dell’aprile più freddo del nuovo millennio) che hanno colpito diverse zone del territorio. Molte coltivazioni sono andate distrutte e la produzione subirà una perdita anche del 50/60%. Un danno che si aggiunge a quelli connessi alla pandemia”.

“Dobbiamo batterci per mantenere le produzioni sul territorio, non solo per il loro valore economico ma anche perchè contribuiscono all’identità della nostra terra e sono un vettore di promozione del territorio – afferma ancor Marco Di Maio -. Per questo è importante che le istituzioni coinvolgano i produttori, le rappresentanze sindacali, la parte commerciale e i consorzi di bonifica, direttamente coinvolti in quanto enti di gestione delle risorse idriche. Servono oggi scelte che pensino al presente e al futuro dell’agricoltura, promuovendo gli investimenti necessari per contrastare fenomeni climatici impattanti e mantenere sul territorio il polo produttivo che da fine ‘800 è un vanto per la nostra economia locale. Anche per questo i fondi del Recovery plan sono un’occasione imperdibile”.  

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Economia e Finanza interventi

Confermare le detrazioni per riqualificazione energetica ed edilizia

Ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, per chiedere al Governo  di prorogare la maggiorazione della detrazione in materia di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica attualmente in vigore, “data l’importanza vitale che questi provvedimenti hanno sul fronte di un corretto sostegno al settore dell’edilizia e della promozione di una migliore qualità ambientale”.
Di seguito il testo integrale.

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Al Ministro dell’economia e delle finanze – Per sapere – premesso che:

la detrazione fiscale del 36 per cento delle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio è stata introdotta dall’articolo 1, comma 5, della legge 27 dicembre 1997, n. 449;
la norma è stata successivamente modificata e prorogata e, infine, resa stabile con il nuovo articolo 16-bis nel D.P.R. n. 917 del 1986 (TUIR), introdotto dall’articolo 4 del decreto legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214;
la detrazione del 55 per cento delle spese per interventi di riqualificazione energetica degli edifici è contenuta nei commi da 344 a 349 dell’articolo unico della legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006);
successivamente, tale normativa è stata più volte prorogata e modificata, in particolare per quanto riguarda le procedure da seguire per avvalersi correttamente delle agevolazioni;
il decreto legge n. 201 del 2011, all’articolo 4, oltre a prorogare al 31 dicembre 2012 le agevolazioni fiscali in materia di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, ha messo a regime tali detrazioni riducendone tuttavia l’aliquota, poiché era prevista l’applicazione della detrazione del 36 per cento come modificata dal nuovo articolo 16-bis del TUIR a decorrere dal 1° gennaio 2013;
per effetto delle norme contenute nell’articolo 11 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, in relazione alle spese per le ristrutturazioni edilizie sostenute dal 26 giugno 2012 fino al 30 giugno 2013, è previsto un innalzamento della detrazione a fini Irpef dal 36 al 50 per cento e del limite dell’ammontare complessivo da 48.000 a 96.000 euro. Inoltre, per le spese di riqualificazione energetica degli edifici sostenute dal 1° gennaio al 30 giugno 2013 spetta una detrazione del 55 per cento delle stesse spese;
dal 1° luglio 2013, di conseguenza, tornerà operativa la predetta disciplina a regime che consente la detrazione del 36 per cento per entrambi i tipi di spesa, con un limite dell’ammontare complessivo di 48.000 euro per la detrazione per le ristrutturazioni edilizie -:

se il Governo sia intenzionato a prorogare la maggiorazione della detrazione in materia di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica attualmente in vigore, data l’importanza vitale che questi provvedimenti hanno sul fronte di un corretto sostegno al settore dell’edilizia e della promozione di una migliore qualità ambientale.

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dichiarazioni Infrastrutture

Basta ritardi per la E45-E55: interrogazione al ministro dei Trasporti

Le cose di buon senso e utili per tutto il territorio, non hanno colore politico. Così assieme a Enzo Lattuca, Alberto Pagani (entrambi deputati Pd), Bruno Molea (Scelta civica) e Gian Luca Pini (Lega Nord) abbiamo presentato una interrogazione al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per capire e sollecitare tutte le azioni possibili per arrivare alla realizzazione della Nuova Romea Cesena-Mestre e alla riqualificazione della E45 Cesena-Orte, fondamentali per tutto il territorio dell’Emilia-Romagna e vitali per il collegamento nord-sud del Paese.

Nell’interrogazione chiediamo anche “quali iniziative intenda porre in essere” il ministero “nei confronti del CIPE per superare l’inaccettabile ulteriore ritardo nella approvazione dell’opera che, dopo dieci anni di progetti e confronti, non può più attendere”.

Ogni considerazione sullo stato di ‘salute’ della E45 è superfluo: sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Chi la percorre per qualsiasi ragione, se ne può rendere conto da solo. Eppure è una strada dal potenziale enorme, specialmente nel suo collegamento futuro con la “Nuova Romea”.

Il Cipe ha rimandato la decisione, ma adesso bisogna che non ci siano altri ritardi che, come abbiamo commentato tutti insieme, “comporterebbero, in questa difficilissima fase della vita del Paese, l’allontanarsi della possibilità di ripresa economica, in termini di lavoro, crescita, valorizzazione dei territori, ad esso legata e sulla quale il territorio romagnolo contava”. Sono contento che su questo argomento ci sia stata la condivisione di tutti i deputati dei territori interessati, senza distinzioni di parte. Questo sarà il metodo col quale cercheremo di lavorare.