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Scuola, la riforma è legge: finalmente si torna a investire nella scuola pubblica

Abbiamo approvato la riforma della Scuola. E’ l’approvazione definitiva, avendo la Camera votato il testo nella versione che è giunta dal Senato (che a sua volta aveva modificato il testo varato in prima lettura alla Camera, con profondi cambiamenti rispetto alla versione iniziale varata dal Consiglio dei ministri) Si tratta,  di una riforma importante, dai contenuti spesso oscurati dalle polemiche mediatiche di queste settimane. Essa prevede: 100mila assunzioni (dall’anno scolastico 2015/2016); un nuovo concorso entro dicembre 2015 per 60mila abilitati; 340 milioni di nuovi investimenti in edilizia scolastica. E poi per una maggiore autonomia territoriale delle scuole; valutazione dei dirigenti scolastici, che divengono i responsabili dei risultati della scuola; viene premiata la professionalità e il merito degli insegnanti; 40 milioni per la formazione dei docenti; più educazione linguistica, più educazione fisica e più educazione musicale; si potenzia l’alternanza scuola-lavoro; si istituiscono curriculum e carta dello studente; si investono 90 milioni di euro per la digitalizzazione delle scuole. È una riforma perfetta? Probabilmente no, ci sono ancora cose da fare per migliorare la nostra scuola; ma dopo anni di soli tagli, si investono 3 miliardi nella scuola pubblica.

I contenuti della legge

ORGANICO DELL’AUTONOMIA. Al fine di dare piena attuazione al processo di realizzazione dell’autonomia e di riorganizzazione dell’intero sistema di istruzione, è istituito per l’intera istituzione scolastica, o istituto comprensivo, e per tutti gli indirizzi degli istituti secondari di secondo grado afferenti alla medesima istituzione scolastica, l’organico dell’autonomia. I docenti dell’organico dell’autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa.

DIRIGENTE SCOLASTICO. Al dirigente scolastico sono assegnati compiti di direzione, gestione, organizzazione e coordinamento, oltre che di responsabilità nella gestione delle risorse, finanziarie e strumentali, e dei risultati del servizio, nonché della valorizzazione delle risorse umane. Dall’anno scolastico 2016/2017, per la copertura dei posti dell’istituzione scolastica, il dirigente scolastico propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento. Il dirigente scolastico può anche utilizzare i docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati, purché posseggano titoli di studio validi e percorsi formativi e competenze professionali coerenti, sempre che non siano disponibili nell’ambito territoriale docenti abilitati in quelle classi di concorso. L’incarico ha durata triennale, ed è rinnovato purché in coerenza con il piano dell’offerta formativa.

STIPENDIO DEL DIRIGENTE. Dall’anno scolastico 2015/2016, in ragione delle competenze attribuite ai dirigenti scolastici, il Fondo unico nazionale per la retribuzione della posizione, fissa e variabile, e della retribuzione di risultato dei medesimi è incrementato in misura pari a 12 milioni di euro per l’anno 2015 e a 35 milioni di euro annui a partire dall’anno 2016, al lordo degli oneri a carico dello Stato. Inoltre, il Fondo è incrementato di ulteriori 46 milioni di euro per l’anno 2016 e di 14 milioni di euro per l’anno 2017, da corrispondere a titolo di retribuzione di risultato una tantum.

VALUTAZIONE DEL DIRIGENTE. La valutazione dei dirigenti scolastici è effettuata da un nucleo di valutazione istituito presso l’amministrazione scolastica regionale, presieduto da un dirigente e composto da esperti anche non appartenenti all’amministrazione stessa.

VALUTAZIONE DEI DOCENTI. Presso ogni istituzione scolastica ed educativa è istituito un comitato per la valutazione dei docenti. Il comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito da: tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione, o un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto; un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici. Per la valorizzazione del merito del personale docente è istituito presso il ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca un apposito fondo, con lo stanziamento di 200 milioni di euro annui a decorrere dal 2016, ripartito a livello territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti, considerando anche fattori di complessità e aree soggette a maggiore rischio educativo.

ASSUNZIONI. Il personale docente già assunto in ruolo a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore della riforma conserva la titolarità della cattedra presso la scuola di appartenenza.Per l’anno scolastico 2015/2016, il ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca è autorizzato ad attuare un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado, al termine delle quali saranno soppresse le graduatorie dei concorsi banditi prima del 2012. Queste assunzioni riguardano i soggetti che, alla data di entrata in vigore della riforma, sono iscritti a pieno titolo nelle graduatorie del concorso pubblico bandito nel 2012 equelli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente (esclusivamente con il punteggio e con i titoli di preferenza e precedenza posseduti alla data dell’ultimo aggiornamento, avvenuto per il triennio 2014-2017). L’assunzione avviene entro il 15 settembre 2015, nel limite dei posti vacanti e disponibili. Gli stessi soggetti che non risultino destinatari della proposta di assunzione in questa prima fase sono assunti in una seconda, con decorrenza giuridica al 1° settembre 2015, in base a specifiche modalità, nel limite dei posti vacanti e disponibili. La decorrenza economica del relativo contratto di lavoro consegue alla presa di servizio presso la sede assegnata.

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA. Il piano triennale dell’offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico, ed è approvato dal consiglio d’istituto. Nel definire le linee di indirizzo, il dirigente scolastico tiene conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti. Inoltre, il dirigente promuove rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio. Il piano viene predisposto entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente il triennio di riferimento e può essere eventualmente rivisto annualmente, sempre entro il mese di ottobre. L’ufficio scolastico regionale è incaricato di verificare che il piano triennale dell’offerta formativa rispetti il limite dell’organico assegnato a ciascuna istituzione scolastica.

ATTIVITA’ NEI PERIODI DI SOSPENSIONE. Nei periodi di sospensione dell’attività didattica, le istituzioni scolastiche e gli enti locali possono promuovere attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive da svolgere presso gli edifici scolastici. Tali attività potranno essere svolte in collaborazione con le famiglie interessate e con le realtà associative del territorio e del Terzo settore, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

FONDI. Il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche statali è incrementato di 123,9 milioni di euro nell’anno 2016 e di 126 milioni di euro annui dall’anno successivo fino al 2021. I fondi per il funzionamento amministrativo e didattico delle istituzioni statali dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica sono incrementati di 7 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2022. Dall’anno scolastico 2015/2016, il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca provvede, entro settembre, ad erogare a ciascuna istituzione scolastica autonoma il fondo per il periodo compreso tra settembre e dicembre. Contestualmente, il ministero comunica in via preventiva l’ulteriore risorsa finanziaria per il perodo compreso fra gennaio e agosto, che sarà erogata, nei limiti delle risorse iscritte in bilancio, entro e non oltre il mese di febbraio dell’esercizio finanziario successivo. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della riforma, con decreto del ministro sono ridefiniti i criteri di riparto del Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.

SCHOOL BONUS. Per le erogazioni liberali in denaro in favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione, spetta un credito d’imposta pari al 65% per le erogazioni effettuate in ciascuno dei due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2014, mentre è pari al 50% per quelle effettuate nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016. Queste spese sono ammesse al credito d’imposta fino a un massimo di 100mila euro per ciascun periodo d’imposta.

TRASPARENZA. Le istituzioni scolastiche rendono disponibili i piani triennali dell’offerta formativa, con le eveltuali successive modifiche, pubblicandoli sul Portale unico dei dati della scuola, che viene istituito da questa stessa riforma.

PARI OPPORTUNITA’. Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei princìpi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare studenti, docenti e genitori.

CURRICULUM DELLO STUDENTE. Ogni studente avrà un curriculum associato alla propria identità digitale, che comprenderà percorso di studi, competenze acquisite, eventuali scelte di insegnamenti opzionali, esperienze formative anche in alternanza scuola-lavoro e attività culturali, artistiche, di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extrascolastico. Entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della riforma e sentito il Garante per la protezione dei dati personali, il ministero disciplina con decreto le modalità di individuazione del profilo dello studente da associare all’identità digitale, le modalità di trattamento dei dati personali e di trasmissione al ministero, ai fini della pubblicazione sul Portale unico dei dati della scuola. Sarà inclusa anche la mappatura di curriculum, ai fini di una trasparente lettura della progettazione e della valutazione per competenze.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO. Al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti, i percorsi di alternanza scuola-lavoro sono attuati, negli istituti tecnici e professionali, per una durata complessiva di almeno 400 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi e, nei licei, per almeno 200 ore nel triennio.Dall’anno scolastico 2015/2016, è istituito presso le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura il registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro. Questo comprenderà un’area aperta e consultabile gratuitamente in cui sono visibili le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza.

EDUCAZIONE DEGLI ADULTI. Il ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca effettua un monitoraggio annuale dei percorsi e delle attività di ampliamento dell’offerta formativa dei centri di istruzione per gli adulti, avvalendosi della collaborazione dell’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa e senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica. Decorso un triennio dal completo avvio del nuovo sistema di istruzione degli adulti, e sulla base degli esiti del monitoraggio, potranno essere apportate modifiche al regolamento dei centri.

PIANO PER LA SCUOLA DIGITALE. Al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale, il ministero adotta il Piano nazionale per la scuola digitale. Ogni istituzione scolastica promuoverà, dall’anno scolastico successivo a quello di entrata in vigore della riforma, azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel Piano.

DELEGA AL GOVERNO. Il Governo è delegato ad adottare, entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della riforma, uno o più decreti legislativi al fine di provvedere al riordino, alla semplificazione e alla codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione. Tra i principi direttivi, ci sono: la redazione di un testo unico delle disposizioni in materia di istruzione già contenute nel testo unico del ’94; l’introduzione di un sistema unitario e coordinato che comprenda sia la formazione iniziale dei docenti sia le procedure per l’accesso alla professione; l’avvio di un sistema regolare di concorsi nazionali per l’assunzione, con contratto retribuito a tempo determinato di durata triennale di tirocinio, di docenti nella scuola secondaria statale; la sottoscrizione del contratto di lavoro a tempo indeterminato, all’esito di positiva conclusione e valutazione del periodo di tirocinio; promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione.

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Autonomia, investimenti, opportunità per gli studenti: ecco cosa prevede la riforma della scuola

La Camera ha approvato il disegno di legge che riforma la scuola italiana. Si punta sull’autonomia scolastica, sulla stabilizzazione del corpo insegnanti (e il suo incremento), sulla qualità della didattica, sulla sicurezza e la quantità degli edifici scolastici, sugli studenti, sull’alternanza scuola-lavoro. Dopo anni di soli tagli e di caos normativo (che ha prodotto una marea di precariato e tante illusioni), finalmente si torna a investire e a farlo sul serio.

L’AUTONOMIA Il ddl consente di realizzare l’autonomia scolastica, assegnando maggiori strumenti ai dirigenti delle scuole per chiedere e gestire risorse umane, tecnologiche e finanziarie. Le istituzioni scolastiche avranno un organico potenziato, l’organico dell’autonomia (garantito, a partire dal prossimo anno scolastico, attraverso un piano straordinario di assunzioni) per coprire le cattedre vacanti, rispondere alle nuove esigenze didattiche, organizzative e progettuali, potenziare l’offerta formativa, combattere la dispersione scolastica, rendere la scuola piu’ inclusiva, eliminare le supplenze piu’ dannose, anno dopo anno, per la continuita’ della didattica. Le scuole, d’ora in poi, potranno indicare allo Stato il fabbisogno di docenti e strumenti per attuare i loro Piani dell’offerta formativa. I Piani diventano triennali e vengono elaborati con la partecipazione di tutte le componenti della scuola: il Piano e’ elaborato dal Collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi definiti dal dirigente scolastico, ed e’ poi approvato dal Consiglio di circolo o d’Istituto dove sono presenti anche le famiglie e, alle superiori, gli studenti. Viene raddoppiato il Fondo di funzionamento delle scuole che passa dai 111 milioni attuali ad oltre 200 con uno stanziamento di 126 milioni in piu’ all’anno dal 2016. Risorse che servono alle scuole per comprare tutto quello di cui hanno bisogno per didattica e attivita’ amministrative.

LE ASSUNZIONI Il ddl da’ il via libera ad un Piano straordinario di assunzioni per il 2015/2016 per coprire le cattedre vacanti e creare l’organico dell’autonomia. Oltre 100.000 insegnanti saranno assunti a settembre 2015. Dopo si torna ad assumere per concorso. Grazie alle assunzioni, la scuola avra’ l’8% di docenti in piu’, per una media di 7 per ciascuna istituzione scolastica. Il disegno di legge pone un limite alla reiterazione dei contratti a termine: non si potra’ andare oltre i 36 mesi anche non continuativi per evitare la creazione di nuovi bacini di precari e rispettare le normative Ue. Il calcolo dei 36 mesi si applica a partire dai contratti stipulati dal prossimo anno scolastico, il 2015/2016. La regolarita’ dei concorsi garantira’ la possibilita’ a chi fa supplenze ed e’ abilitato di poter entrare a tempo indeterminato nell’organico dei docenti.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO I presidi diventano leader educativi: meno burocrazia e piu’ attenzione all’organizzazione della vita scolastica. Dovranno essere i promotori del Piano dell’offerta formativa della propria scuola che viene poi elaborato dagli organi collegiali. I dirigenti avranno la possibilita’ di mettere in campo la loro squadra individuando, sui posti che si liberano ogni anno, i docenti piu’ adatti, per curriculum ed esperienza fatta, per realizzare il progetto formativo della loro scuola. La scelta dei docenti da parte dei presidi avviene all’interno di ambiti territoriali (a regime di dimensione inferiore al territorio della Provincia) predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. Negli ambiti territoriali confluiscono i nuovi assunti: quest’anno i docenti del Piano straordinario, dal prossimo i vincitori di concorso. E’ lo Stato e non il dirigente scolastico ad assumere gli insegnanti. Solo dopo l’assunzione i docenti vengono individuati dalle scuole sulla base dell’offerta che vogliono garantire agli studenti. Le operazioni avverranno in modo trasparente: i presidi renderanno pubbliche, attraverso il sito della loro scuola, tutte le informazioni relative agli incarichi conferiti. Il loro operato sara’ sottoposto a valutazione. Una valutazione che influira’ anche sulla loro retribuzione aggiuntiva.

L’OFFERTA FORMATIVA Il disegno di legge prevede il miglioramento dell’offerta formativa sempre piu’ declinata in base alle esigenze degli studenti e coerente con la necessita’ di orientarli al futuro. Con la Buona scuola ci sara’ il potenziamento delle competenze linguistiche: l’Italiano per gli studenti stranieri e l’Inglese per tutti (anche con materie generaliste insegnate in lingua). Vengono potenziate poi: Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie. Viene dato piu’ spazio all’educazione ai corretti stili di vita e si guarda al domani attraverso lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti (pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media). Alle superiori, il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali per rispondere alle esigenze dei loro ragazzi. Le competenze maturate dagli studenti, anche in ambito extra scolastico (volontariato, attivita’ sportive, culturali, musicali), saranno inserite in un apposito curriculum digitale che conterra’ informazioni utili per l’orientamento e l’inserimento nel mondo del lavoro.

SCUOLA-LAVORO, LABORATORI E DIGITALE Almeno 400 ore nell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 in quello dei licei. L’alternanza scuola lavoro esce dall’occasionalita’ e diventa strutturale grazie ad uno stanziamento di 100 milioni all’anno. Si fara’ in azienda, ma anche in enti pubblici, musei, si potra’ fare anche d’estate e all’estero. Sara’ predisposta una Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza. E’ previsto che i ragazzi partecipanti possano esprimere una valutazione sull’efficacia dei percorsi effettuati. Sara’ istituito un Registro nazionale dell’alternanza in cui saranno visibili enti e imprese disponibili a svolgere questi percorsi. Sempre per rendere coerente la formazione con l’orientamento al futuro una parte dei fondi che lo Stato stanzia per gli Istituti tecnici superiori sara’ legata (per il 30%) agli esiti dei diplomati nel mondo del lavoro. Altri 90 milioni vengono stanziati subito per l’innovazione didattica e la creazione di laboratori territoriali, aperti anche di pomeriggio, per orientare i giovani al lavoro e da utilizzare come strumento di contrasto alla dispersione. Sul digitale e l’innovazione l’investimento diventa permanente: dopo i primi 90 milioni ce ne saranno altri 30 all’anno a partire dal 2016.

UNA CARD PER L’AGGIORNAMENTO DEGLI INSEGNANTI Arriva la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti, un voucher di 500 euro all’anno da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, l’ingresso a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa obbligatoria e coerente con il Piano triennale dell’offerta formativa della scuola e con le priorita’ indicate dal Ministero. Per la formazione in servizio viene previsto per la prima volta uno stanziamento strutturale: 40 milioni di euro all’anno.

UN FONDO AD HOC PER VALORIZZARE I DOCENTI Viene istituito un fondo da 200 milioni all’anno per la valorizzazione del merito del personale docente. La distribuzione alle scuole terra’ conto dei territori con maggiori criticita’ educative. Ogni anno il dirigente scolastico assegnera’ i fondi ai docenti tenendo conto dei criteri stabiliti, in base a linee guida nazionali, da un apposito nucleo di valutazione interno alla scuola di cui fanno parte anche genitori e studenti.

UN BANDO PER ‘SCUOLE INNOVATIVE’, CONTINUA L’IMPEGNO SULL’EDILIZIA Il ddl prevede un bando per la costruzione di scuole altamente innovative, dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico. Scuole ‘green’ e caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento digitali. L’Osservatorio per l’edilizia scolastica, istituito presso il Ministero dell’Istruzione, coordinera’ strategie e risorse per gli interventi e promuovera’ la cultura della sicurezza. Vengono recuperate risorse precedentemente non spese da investire sulla sicurezza degli edifici. Stanziati 40 milioni per finanziare indagini diagnostiche sui controsoffitti delle scuole. Viene istituita la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole.

LA SCUOLA TRASPARENTE Il ddl prevede la creazione di un Portale unico dei dati della scuola con la pubblicazione di tutte le informazioni relative al sistema di istruzione: bilanci delle scuole, Anagrafe dell’edilizia, Piani dell’offerta formativa, dati dell’Osservatorio tecnologico, Cv degli insegnanti, incarichi di docenza. Uno strumento di trasparenza nei confronti dei cittadini e di responsabilizzazione degli istituti.

SCHOOL BONUS E DETRAZIONE RETTE PER CHI VA ALLA PARITARIA Con lo school bonus, chi fara’ donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilita’ degli studenti, avra’ un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. Cambia l’approccio all’investimento sulla scuola: ogni cittadino viene incentivato a contribuire al miglioramento del sistema scolastico. Scatta poi la detraibilita’ delle spese sostenute dalle famiglie i cui figli frequentano una scuola paritaria.

Il disegno di legge assegna poi la delega al governo a legiferare in diversi ambiti fra cui il diritto allo studio, il riordino delle norme in materia di scuola, la promozione dell’inclusione scolastica, le modalita’ di assunzione e formazione dei dirigenti scolastici, la creazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni.

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Riforma della scuola: le modifiche e il contenuto della legge

Il disegno di legge, ormai noto come “la Buona Scuola”, originariamente composto da 24 articoli, a seguito dell’ampio e approfondito esame in Commissione, approda in Aula con 27 articoli e con significative modifiche, frutto dell’approvazione di emendamenti presentati dalla relatrice, ma anche di numerosi emendamenti di iniziativa parlamentare (soprattutto del PD).

Gli assi principali della riforma sono: ? il rafforzamento dell’autonomia ? l’istituzione del Piano dell’offerta formativa di ciascun istituto ? la definizione dell’organico dell’autonomia ? il ruolo del dirigente scolastico ? il Piano assunzionale che consentirà subito la stabilizzazione di 100.701 insegnanti e dal prossimo anno scolastico degli idonei ? il percorso formativo degli studenti ? l’alternanza scuola lavoro ? le misure di carattere fiscale ? gli interventi in materia di edilizia scolastica ? il riordino, l’adeguamento e la semplificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione, attraverso la previsione di apposite deleghe.

> Le modifiche apportate al testo originario
> Otto domande e otto risposte

> La video-spiegazione della riforma del premier Renzi
> Una intervista interessante a Luigi Berlinguer

Le modifiche apportate hanno interessato:

Autonomia – Un emendamento della Relatrice ha meglio chiarito gli obiettivi della riforma che vanno individuati: nell’autonomia scolastica, nell’apertura delle scuole al territorio, nel coinvolgimento pieno della comunità scolastica nella definizione del piano dell’offerta formativa e nell’apprendimento per competenze.

Piano dell’offerta formativa – La novità più importante riguarda il Piano dell’Offerta Formativa. Nella prima versione del ddl si prevedeva che fosse definito dal dirigente, sentendo gli organi collegiali. La Commissione, in seguito all’approvazione di diversi emendamenti del Pd, ha introdotto una nuova procedura: il dirigente formula gli indirizzi, ma è il Collegio docenti ad elaborare il POF ed il Consiglio di Istituto (dove siedono insieme studenti, famiglie, docenti e personale Ata) ad approvarlo. Il piano triennale dell’offerta formativa, inoltre, secondo quanto ha previsto la Commissione è rivedibile annualmente ed il POF dell’anno scolastico 2015-2016 non confluisce in quello del triennio successivo, trattandosi di anno di transizione.

Alternanza scuola-lavoro – La Commissione è intervenuta riportando l’alternanza all’ultimo biennio della scuola secondaria di secondo grado (per 400 ore negli indirizzi tecnici e professionali e per 200 in quelli di altro genere), ha introdotto il registro nazionale dell’alternanza scuola-lavoro, ha disposto che l’alternanza può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche – nonché all’estero – e che potrà svolgersi anche nei musei e in altri istituti pubblici e privati operanti nel settore del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali.

Organico dell’autonomia e ambiti territoriali – Un emendamento della Relatrice, che ha comunque assorbito diversi emendamenti proposti dal Gruppo di commissione del Pd, ha definito in modo più chiaro l’organico dell’autonomia e gli ambiti territoriali. L’organico è costituito dai posti comuni, per il sostegno e per il potenziamento dell’autonomia, è funzionale alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa ed è articolato in ambiti territoriali che sono, esclusivamente per l’anno scolastico 2015-2016, di dimensione provinciale e successivamente sub-provinciali e, comunque, definiti sulla base della popolazione scolastica, della prossimità delle istituzioni scolastiche, delle caratteristiche del territorio (anche tenendo conto della specificità delle aree interne, montane, piccole isole, della presenza di scuole in carcere ed altre esperienze territoriali già in essere). L’emendamento della relatrice ha inoltre esplicitato che il personale già di ruolo conserva la propria titolarità e che solo i sovrannumerari e comunque a richiesta confluiscono in un ambito territoriale.

Competenze dei dirigenti scolastici – al riguardo, l’elemento di maggiore novità derivato dall’esame in sede referente è costituito dalla previsione secondo cui la proposta di incarico per la copertura dei posti assegnati alla scuola è rivolta ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento, anche tenendo conto delle candidature presentate dagli stessi docenti. Inoltre, il nuovo testo precisa meglio che, nel caso di più proposte di incarico, è il docente a scegliere, fermo restando l’obbligo di accettarne almeno una; in caso di inerzia dei dirigenti scolastici o di docenti che non abbiano ricevuto alcuna proposta, è l’Ufficio scolastico regionale a provvedere d’ufficio.

Valutazione del dirigente – un emendamento della relatrice, che in parte ha riformulato la proposta del Pd, ha modificato il nucleo per la valutazione dei dirigenti che verrà svolta dagli ispettori – il cui contingente è aumentato di circa 100 unità – e sarà coerente con l’incarico triennale, col profilo professionale e connessa alla retribuzione di risultato.

Piano assunzionale – ampiamente modificato, autorizza, anzitutto, il MIUR ad attuare, per l’a.s. 2015/2016, un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale docente, rivolto ai vincitori del concorso del 2012 e agli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, che determinerà, per il medesimo a.s, l’attribuzione di un incarico annuale. Inoltre, confermando (in generale) la previsione del ddl secondo cui l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola statale avverrà esclusivamente mediante concorsi pubblici, durante l’esame in sede referente è stato previsto che per il personale docente della scuola dell’infanzia e primaria e per il personale educativo continua ad applicarsi, fino a totale scorrimento delle relative graduatorie ad esaurimento (che non perderanno più efficacia dal 1° settembre 2015, come, invece, previsto per quelle relative alla scuola secondaria), la disposizione secondo cui l’accesso ha luogo per il 50% mediante concorsi per titoli ed esami e per il restante 50% attingendo alle graduatorie citate. Per lo svolgimento dei concorsi sono state modificate alcune regole: in particolare, i concorsi – che continueranno ad essere per titoli ed esami – saranno nazionali e banditi su base regionale, con cadenza triennale. Potranno accedere alle procedure solo i candidati in possesso di abilitazione all’insegnamento. Il numero degli idonei non potrà superare il 10% del numero dei posti banditi e le graduatorie avranno validità al massimo triennale. E’ stata, inoltre, prevista l’assunzione a tempo indeterminato, con decorrenza dal 1° settembre 2016, degli idonei del concorso del 2012 (non già assunti) ed è stata prevista l’indizione, entro il 1° ottobre 2015, di un concorso per titoli ed esami per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente, con previsione di attribuzione di un maggior punteggio: al titolo di abilitazione (potenziali destinatari dovrebbero essere gli iscritti nella II fascia delle graduatorie di circolo e di istituto, comprendente gli aspiranti non inseriti nelle graduatorie ad esaurimento ma forniti di specifica abilitazione e quanti hanno frequentato i percorsi di tirocinio formativo attivo o i percorsi abilitanti speciali) e al servizio prestato a tempo determinato per un periodo continuativo non inferiore a 180 giorni.

Sentenza europea – 36 mesi – un emendamento del Gruppo di commissione Pd, ha previsto che il limite di durata dei contratti a tempo determinato su posti vacanti e disponibili relativi al personale scolastico ed educativo pari a 36 mesi, anche non continuativi – riguardi solo i contratti stipulati a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge.

5 per mille: un emendamento della Relatrice, per non incidere direttamente sul fondo generale del 5xmille, a danno del Terzo Settore, ha previsto una diversa copertura nella misura di € 50 mln annui dal 2017 ed è stato raddoppiato il fondo di perequazione a favore delle scuole delle realtà socio-economiche svantaggiate.

Norma anti-diplomifici: un emendamento della Relatrice ha introdotto un piano straordinario di verifica della permanenza dei requisiti delle scuole paritarie per il riconoscimento della parità scolastica, con particolare attenzione alle scuole secondarie di secondo grado, che sono state inserite (con em. Adornato) tra le scuole per le quali si può beneficiare della detraibilità delle spese per la frequenza scolastica.

EdiliziaLa commissione ha previsto che entro 60 giorni il MIUR pubblichi un bando per l’elaborazione di proposte progettuali per realizzare edifici scolastici innovativi. Almeno una scuola per Regione sarà realizzata con criteri innovativi capaci di affrontare le novità dal punto di vista tecnologico, dalla sicurezza al risparmio energetico. Oltre a tutte le misure per aumentare la sicurezza degli edifici, con il recupero dei fondi ancora non spesi già previsto nel ddl, grazie all’intervento del Pd, si rilancia il ruolo dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica allargando la partecipazione anche alle organizzazioni civiche (Legambiente, Cittadinanza Attiva) e si prevede l’istituzione di una giornata nazionale per la sicurezza delle scuole.

Deleghesono state ridotte da 13 a 8. In particolare, è stata stralciata la delega riguardante gli organi collegiali – fugando le preoccupazioni di chi temeva un ingresso dei privati nel consiglio di istituto – mentre è stata spostata nel testo di legge la delega riguardante la valutazione dei dirigenti, così come le norme sugli ITS (istituti tecnici superiori) e sul digitale. Sono state poi riformulate in particolare due deleghe: quella sulla formazione iniziale degli insegnanti e quella sul diritto allo studio, recependo le proposte degli studenti sui livelli essenziali delle prestazioni. Per quanto riguarda la formazione iniziale e l’accesso al ruolo sono state introdotte novità importantissime: al termine della laurea magistrale si potrà accedere ad una selezione, superata la quale si entra progressivamente in ruolo con un apprendistato che dura 3 anni e prevede una crescente responsabilizzazione. L’aspirante insegnante che supera la selezione, dopo la laurea magistrale, non deve più pagare per frequentare un percorso aggiuntivo, ma viene, al contrario, retribuito fin da subito, mentre progressivamente si specializza e assume responsabilità di gestione della classe, fino al definitivo ingresso in ruolo. Per quanto riguarda le disabilità, l’intervento della commissione sulla delega ha previsto che la revisione dei criteri per la certificazione di disabilità individui le abilità residue degli alunni con disabilità per poterle sviluppare e che gli insegnanti di sostegno garantiscano la continuità didattica per l’intero ordine o grado di istruzione.