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#fatticoncreti | In pensione prima del tempo, Con l’Ape volontario mai più esodati.

Antonio, 64 anni, artigiano pugliese, era finito in un vicolo cieco. La crisi gli aveva portato via la sua bottega di ceramiche.

E la pensione, da cui lo separavano 2 anni e 6 mesi, era un’àncora di salvezza troppo lontana. Quello che lo aspettava era il baratro di una vita senza lavoro e senza pensione.

La via d’uscita, per Antonio, è arrivata con l’Ape (Anticipo pensionistico), un prestito che permette di colmare la mancanza di reddito, anticipando l’importo della pensione.

I REQUISITI NECESSARI
All’Ape volontario hanno accesso tutti coloro che abbiano almeno 63 anni di età, 20 anni di contributi e a cui non manchino più 3 anni e 7 mesi alla pensione di vecchiaia. Questo a prescindere dal tipo di gestione pensionistica. Chi è in possesso dei requisiti può presentare, entro il 31 dicembre 2019, una domanda all’Inps. Con questa, il lavoratore potrà sottoscrivere on-line l’Ape volontario, scegliendo tra le varie proposte avanzate da banche e istituti assicurativi convenzionati.

COME FUNZIONA
L’Ape è un prestito che permette di anticipare l’erogazione dell’assegno pensionistico, tredicesima inclusa. Il prestito va restituito in 20 anni, attraverso una trattenuta (compresa tra il 2% e il 5,5% sul totale dell’assegno ma, di fatto, di importo inferiore grazie alle detrazioni fiscali) sulla pensione effettivamente ricevuta. Secondo i calcoli del governo la misura, che è sperimentale, potrebbe riguardare circa mezzo milione di persone.

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#fatticoncreti | Una pensione più giusta. Gli interventi per migliorare il sistema previdenziale.

I primi sono stati gli esodati. Poi le donne. Infine i lavoratori precoci. E questo senza contare i danni prodotti dal blocco delle uscite. Gli effetti collaterali provocati dalla legge Fornero sono stati pesanti. La riforma del sistema pensionistico ha sì evitato il baratro del default finanziario, ma anche prodotto gravissime iniquità. Per questo è stato necessario trovare delle soluzioni per restituire al sistema pensionistico la giusta flessibilità. Vediamo i casi principali.

ESODATI
Le cinque salvaguardie adottate in questa legislatura hanno consentito a 51.820 lavoratori di avere una pensione, nonostante gli ostacoli posti dalla riforma Fornero.

VIA LE PENALIZZAZIONI
Eliminate in modo definitivo le penalizzazioni per quei lavoratori che, avendo maturato i requisiti contributivi, intendevano andare in pensione in anticipo. L’importo del loro assegno non subirà più tagli.

AUMENTO DELLA QUATTORDICESIMA
Viene aumentato il valore della quattordicesima mensilità e anche allargata la platea di chi ne usufruisce.

APE SOCIALE E VOLONTARIA
L’Ape sociale consentirà ad alcune categorie di lavoratori in difficoltà (cassaintegrati, disoccupati, familiari di disabili) e per chi svolge lavori gravosi (operai edili, macchinisti, infermieri, maestre di scuole per l’infanzia ed educatrici degli asili nido) di andare in pensione in anticipo, anche di tre anni, senza costi per i lavoratori. Con l’Ape volontaria, invece, tutti gli altri lavoratori con 63 anni e almeno 20 anni di contributi, potranno anticipare il pensionamento. A renderlo possibile sarà un prestito da restituire in venti anni.

CUMULO GRATUITO
Chi ha versato i propri contributi in casse diverse non dovrà più rinunciare alla pensione o fare un mutuo per permettersela: il cumulo diventa gratuito.

LAVORATORI PRECOCI
I lavoratori che hanno cominciato a versare i loro contributi prima dei 19 anni e si trovano in situazioni di difficoltà (disoccupazione, necessità di assistere un coniuge o un parente con handicap grave, una sensibile riduzione della capacità lavorativa o lo svolgimento di lavori pesanti per almeno 6 anni) possono anticipare il pensionamento.

ATTIVITÀ USURANTI
Eliminazione dei limiti temporali per la decorrenza del trattamento, una volta maturati i requisiti; eliminazione dell’obbligo di svolgere il lavoro usurante nell’ultimo anno di attività; eliminazione per questi lavoratori del meccanismo d’incremento dell’età pensionabile in ragione degli eventuali incrementi dell’aspettativa di vita.

AMMALATI CON L’AMIANTO
Riconosciuta una pensione di inabilità a chi, per aver lavorato a contatto con l’amianto, si è ammalato.

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#fatticoncreti | Ricongiunzioni gratuite per la pensione. Abolito il doppio pagamento per cumulare i contributi.

Seicento mila euro è la cifra che, nel 2011, un’impiegata 57enne, con 40 anni di lavoro ininterrotto alle spalle, si è vista chiedere dall’Inps per andare in pensione. Il suo problema? Aver versato i propri contributi a due casse diverse. D’ora in poi, casi del genere non saranno più possibili. Con la legge di Bilancio 2017 abbiamo, infatti, cancellato l’ingiustizia fatta nel 2010 dal governo di destra: per andare in pensione, chi aveva versato i contributi in casse diverse doveva pagare il doppio dei contributi. Cioè, cifre da capogiro. I lavoratori che hanno dovuto, di fatto, rinunciare alla pensione sono state decine di migliaia. Il problema ha interessato dipendenti, lavoratori autonomi, avvocati, ingegneri, architetti, medici. D’altronde, nel mondo del lavoro, persone che alternano periodi di lavoro autonomo a periodi di lavoro dipendente sono sempre di più. E dunque le situazioni contributive frammentate frequentissime. Il nostro intervento, che ora deve essere reso operativo ancora da alcune casse professionali, ha quindi evitato che nei prossimi anni milioni di persone si trovassero a dover subire l’ingiustizia subita dall’impiegata 57enne.