In arrivo importanti novità per la sanità e l’università in Romagna. A breve, infatti, partirà l’iter per portare anche sul territorio romagnolo la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna. Questo risultato, frutto del lavoro congiunto dei sindaci di Cesena, Rimini, Ravenna e Forlì, assieme alla Regione e a Unibo, è di indubbio prestigio e impreziosisce la nostra sanità; mi auguro che rappresenti l’avvio di un’apertura alla collaborazione con il mondo accademico che sarebbe sbagliato limitare alla sola Alma Mater. L’obiettivo che dobbiamo porci è quello di cercare le migliori professionalità indipendentemente dall’ateneo e dal territorio di provenienza.

Del resto, la situazione attuale già dimostra che la competenza e la conoscenza in ambito medico-scientifico non hanno, come ovvio, confini. I professionisti dell’Ausl Romagna che sono anche docenti universitari, svolgono funzione di docente in gran parte presso università diverse da Bologna, a dimostrazione della qualità dell’offerta sanitaria che la nostra sanità è in grado di assicurare ai cittadini. Promuovere una proficua collaborazione con l’Alma Mater certamente, ma aprirsi a tutti gli atenei è un obiettivo da perseguire nell’interesse dei cittadini/pazienti e della possibilità di attrarre e mantenere sul nostro territorio le professionalità migliori.

In ogni caso, questo risultato va ad arricchire ulteriormente l’offerta universitaria del nostro territorio, che comprende ad oggi 4 Campus, di cui quello di Forlì in fase di ultimazione dopo lo stanziamento degli ultimi fondi da parte del governo e del Comune.

La decisione di portare anche in Romagna la facoltà di Medicina e Chirurgia è un risultato importante che conferma ancora una volta la riuscita del progetto di decentramento universitario che ha coinvolto il nostro territorio. In questo modo, oltre a rendere ancora più ricca l’offerta universitaria dei Campus della Romagna, viene riconosciuta anche l’eccellenza del nostro sistema sanitario, investendo sulla formazione del personale medico del domani e facendo della Romagna un polo attrattivo a livello nazionale.